Giro d'Italia 2015: Tinkoff, ma quante energie spendi? - Il team di Contador comanda ma non senza un costo
In queste prime due tappe in linea del Giro d'Italia 2015 abbiamo assistito a una situazione particolare: benché la maglia rosa fosse detenuta dalla Orica-GreenEDGE (Gerrans prima, Matthews poi), a comportarsi in gara come se fosse lei la detentrice del primato è stata la Tinkoff-Saxo di Alberto Contador.
Già autori di una cronosquadre di tutto rispetto nel giorno d'esordio (secondi dietro agli aussie), i gialli di Oleg si sono fatti vedere ieri in testa al gruppo nel finale, per diversi chilometri. Lo scopo, tenere fuori dai guai il Pistolero: non a caso, appena entrati nei 3 km conclusivi (laddove il tempo viene neutralizzato nelle frazioni di pianura), i Tinkoff si sono fatti da parte, lasciando la scena ai velocisti e alle loro squadre.
Un controllo pressante sulla corsa
Oggi però, in una tappa che era tutta un elettrocardiogramma di salitelle, discesine, salitelle, discesine, la formazione russo-danese si è sobbarcata una mole immane di lavoro, incaricandosi di tirare praticamente dal primo all'ultimo chilometro.
Il motivo di tanto zelo è da ricercare stavolta in una duplice volontà: la prima, evitare problemi con qualche fuggitivo-bidone (e quindi continuare a tenere ben salde le redini della corsa), tantopiù che non mancavano elementi potenzialmente interessanti nella nutritissima fuga che ha caratterizzato la giornata.
La seconda volontà era - di nuovo - tutelare Contador su un percorso dalle mille insidie. Stare davanti significa evitare pericoli gratuiti, avere la libertà di scegliere le migliori traiettorie in discesa, non rimanere intruppati in eventuali cadute. Significa anche spendere molto, però.
Ma Alberto ha fatto bene i conti?
Alberto Contador è venuto al Giro d'Italia col chiaro intento di vincerlo, ma il suo obiettivo quest'anno è duplice: anche il Tour de France (dal cui albo d'oro manca ormai dal 2009 - o 2010 se non consideriamo alcune cose secondarie) rientra nelle sue mire, con l'annunciato progetto di tentare la doppietta rosa-gialla che fu centrata per ultimo dal mito Pantani nel 1998.
Vincere Giro e Tour nella stessa stagione proietterebbe lo spagnolo in una dimensione incomparabilmente più grande di quella (già importante) che attualmente occupa.
Se l'intento per il campione di Pinto è quello di fare un Giro a mezzo gas (almeno fino alla terza e decisiva settimana) per poi dare tutto (e vincere) nelle tappe conclusive, il grande impegno della Tinkoff è coerente con questo programma: nei primi giorni ti teniamo noi a galla, poi ci penserai tu.
Il punto è che il Giro 2015 non è affatto "facile" come qualcuno forse pensava: pieno di trabocchetti nelle prime due settimane, il rischio è che a furia di spendersi per limitare i pericoli, la squadra si ritrovi effettivamente esaurita sul più bello. E non è che a Contador sulle Alpi i compagni serviranno meno rispetto a oggi. Né il fatto di avere tutti i suoi intorno a sé annulla la percentuale di stress frutto di tali frazioni nervosissime.
Un Tour de France difficile da vincere
Insomma, se Contador sperava di vincere il Giro senza troppi problemi per poi concentrarsi sul Tour, forse ha peccato di ottimismo.
D'altro canto, una corrente di pensiero vorrebbe Alberto seriamente mentalizzato solo sulla corsa rosa. Troppi avversari, troppe variabili alla Grande Boucle, troppo alta la possibilità che - anche concentrandosi solo su di essa - il madrileno potesse uscire dalla gara a tappe francese con la vittoria in tasca.
Perciò, in ossequio alla preferibilità dell'uovo oggi rispetto alla gallina domani, può anche essere che Contador stia giocando il tutto per tutto al Giro, sin dall'inizio, senza mezzi termini. E poi al Tour venga quel che potrà venire.
La Sky fa il contrario della Tinkoff
Notiamo, a questo punto, come la Sky, una delle squadre rivali della Tinkoff, stia interpretando invece l'inizio di Giro quasi con noncuranza. Nella cronosquadre i nerazzurri non sono stati ai loro livelli migliori; ieri hanno vinto con Viviani, ma avendolo lasciato praticamente solo nel finale.
E oggi abbiamo visto staccarsi - su salite non certo da mozzare il fiato - uomini importanti come Kiryienka e Henao. Soprattutto da quest'ultimo non ci si aspettava che potesse perdere le ruote dei migliori su un Gpm di seconda categoria, ma è successo.
Sorge il dubbio che in casa Sky stiano adottando una tattica peraltro cara a Bjarne Riis (ex deus ex machina della Tinkoff): risparmiare i luogotenenti nella prima parte di Giro per poi averli rodati e più o meno freschi nella seconda. Anche perché - come già scritto nei giorni scorsi - se anche Richie Porte non dovesse essere all'altezza, i vari König o Nieve potrebbero essere riciclati nel ruolo di capitano.
Sia come sia, seguire le dinamiche che soggiacciono al comportamento dei team in gara sarà uno dei motivi di maggiore interesse in questa prima settimana rosa.