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Giro d'Italia 2015: Aru: «Ho lavorato al meglio» - Contador: «Sono pronto alla sfida». Porte: «È il mio obiettivo» | Cicloweb

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Giro d'Italia 2015: Aru: «Ho lavorato al meglio» - Contador: «Sono pronto alla sfida». Porte: «È il mio obiettivo»

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Fabio Aru punta a migliorare il terzo posto del 2014 © lapresse title=

Ci siamo: tra tre giorni il 98° Giro d'Italia prenderà il via da Sanremo, con la cronosquadre che da San Lorenzo al Mare condurrà alla città dei fiori lungo una pista ciclabile. Molti i protagonisti al via della Corsa Rosa: da Alberto Contador, che cercherà la doppietta Giro-Tour, a Fabio Aru, passo dopo passo sulla via della consacrazione. Ma ci saranno anche Richie Porte, Rigoberto Urán, Domenico Pozzovivo, Jürgen Van den Broeck. Schermaglie, dichiarazioni di guerra (sportiva, s'intende) e d'intenti, obiettivi per la Corsa Rosa che sta per partire dalla riviera ligure.

 

Contador: «Pronto alla sfida Giro-Tour»
Alberto Contador
vuole compiere l'impresa che nessuno è riuscito a ripetere dopo Marco Pantani nel 1998: vincere Giro e Tour nella stessa stagione. Il madrileno della Tinkoff-Saxo ha corso il giusto, né troppo né poco, dosando le energie in vista della sua estate decisamente calda. Anche perché, se al Tour non sarà il favoritissimo(non il solo, almeno), al Giro sarà decisamente in prima fila: «All'inizio della corsa ci sono salite ma non troppo impegnative: Campitello, Abetone e anche Madonna di Campiglio dopo la crono. Potranno anche esserci sorprese grazie agli abbuoni, ma il vero Giro comincerà solo con la crono. Nell'ultima settimana bisognerà avere delle ottime gambe. Il fatto che la gente consideri quasi impossibile la doppietta Giro-Tour mi dà una grande motivazione. Sono pronto per affrontare il Giro e mentalmente preparato per quello che verrà dopo. Richie Porte sarà pericoloso nella crono, ma alla quattordicesima tappa sarà importante vedere quali saranno le condizioni di ciascuno. Penso che Urán e Aru saranno al suo stesso livello».

 

Aru: «Ho lavorato molto per fare bene»
Dopo il bellissimo terzo posto del 2014, Fabio Aru non ha lasciato nulla al caso nella preparazione del suo terzo Giro d'Italia (il secondo da capitano). Qualche acciacco l'ha frenato nelle settimane prima della Corsa Rosa, ma il sardo dell'Astana è determinato a fare bene. E sicuramente a migliorare la prestazione dello scorso anno: «Sono tranquillo, ho lavorato al meglio e parto per far bene, consapevole dell'attenzione che avrò su di me. È un bel Giro, per me le tappe che stabiliranno le gerarchie sono la crono e la tappa dell'Aprica. La crono di Valdobbiadene ha una prima metà sostanzialmente piatta e una seconda mossa. Per quelle che sono le mie caratteristiche potrei andare meglio su una distanza di 60 km piuttosto che di 45 km. La mia condizione era già buona prima e, dopo il contrattempo delle scorse settimane (non ha potuto correre il Giro del Trentino né il Romandia a causa di un virus), adesso sto recuperando la condizione. Per il podio finale penso a Contador ed Urán, ma potrebbero esserci delle sorprese. Parto per fare bene e il podio rimane sicuramente il mio obiettivo. Su quale gradino, poi, si vedrà».

 

Urán: «La crono sarà la giornata chiave»
È colombiano, come il vincitore del 2014, Nairo Quintana, quest'anno assente per puntare tutto sul Tour. Rigoberto Urán non avrà vita facile, ma vuol provare a prendersi il suo primo GT della carriera. E se dovesse arrivare, perché non pensare anche al Tour... Il corridore della Etixx-QuickStep ha già visionato alcune tappe, una su tutte la crono di Valdobbiadene (nel 2014 vinse quella di Barolo): «Arriva dopo due settimane di corsa e può essere una giornata chiave, le differenze potrebbero essere molto nette. Fare Giro e Tour ad un livello alto è difficile, lo so bene, e l'approccio è differente. Ma sono in grado di concentrarmi su due obiettivi così».

 

Porte: «Il Giro è il mio obiettivo stagionale»
Richie Porte non era mai stato così leggero: 59 kg già alla Parigi-Nizza, ora forse qualcosa in meno. e non era mai stato così capitano in una grande corsa a tappe. Non viene al Giro per fare il turista; non bisognerà sottovalutarlo, questo tasmaniano che corre nella Sky: «Il Giro d'Italia è il mio principale obiettivo della stagione. Ho lavorato davvero duramente per tutto l'inverno ed arrivo alla Corsa Rosa forte, in salute, pronto per la sfida. La competizione sarà dura. Ovviamente, tutto può accadere in una grande corsa a tappe, ma abbiamo un grande gruppo e siamo pronti a tutto questo».

 

Van den Broeck: «Punto alla top ten, ma...»
Jürgen Van den Broeck non è mai andato oltre il settimo posto al Giro, ottenuto nel 2008. Professione piazzato, il belga della Lotto-Soudal ha però corso un buonissimo Giro di Romandia, chiuso al 14° posto, ma con un 4° posto incoraggiante (e sorprendente) nella cronometro finale: «Sono felice di essere nuovamente al Giro, ho buone sensazioni. Il Giro di Romandia è stata una conferma i ciò, ma mi sono rimasto sorpreso nella crono finale. Punto ad un posto nella top ten. Dopo i favoriti Contador, Aru, Urán e Porte, tutto è possibile. Vorrei stare con i migliori e poi vedremo. E magari potrei anche approfittare della rivalità tra i più forti per cogliere una vittoria di tappa...».

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