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Coppa del Mondo Hoogerheide 2015: Mathieu, nel nome del padre - Dominio di Van der Poel. Classifica a Pauwels

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Mathieu Van der Poel s'impone a Hoogerheide © Sporza.be-BelgaA pensarci bene, era fin troppo prevedibile che Mathieu Van der Poel fosse intenzionato a far bene nella prova di Coppa del Mondo intitolata a papà Adrie, leggenda del ciclismo e del ciclocross olandese. Ma da qui a figurare che il talentino di casa avrebbe demolito la concorrenza, in quel di Hoogerheide, ci voleva molta immaginazione: sembrava di assistere a una delle sue gare nella categoria juniores, quando con facilità ridicolizzava gli avversari e registrava tempi sul giro pari a quelli degli élite.

D'altro canto, Mathieu era forse l'unico atleta di spicco al via oggi veramente motivato a far bene, vista la Coppa ormai decisa in favore di Kevin Pauwels, il quale doveva semplicemente piazzarsi per portare a casa il trofeo. Una Coppa che dovrebbe rivedere i suoi punteggi, atti a premiare non il più forte ma il più regolare, ma che di solito in questo modo garantiva almeno un pizzico di brivido fino alla fine. Cosa che quest'anno proprio non è accaduta.

 

Pronti? Via! Ci vediamo alle premiazioni...
Al via c'è una vera mandria di atleti (ben 74) in vista del mondiale di Tabor che si disputerà la prossima settimana. Ci sono praticamente tutti, anche Meeusen e Wellens, tutt'oggi nella bufera a causa dell'indagine sul dottor Chris Mertens che si protrae ormai da tre anni senza esito. È proprio Tom Meeusen a partire a razzo, sfogando così tutta la sua frustrazione per la possibile esclusione dai mondiali. Ma è un fuoco di paglia, tant'è che Meeusen terminerà addirittura diciottesimo.

Non è un fuoco di paglia, e lo si intuisce subito, l'azione che persegue Van der Poel sin dalla metà del primo giro. Dietro gli altri big non organizzano un vero e proprio inseguimento, tant'è che sono i gregari di Kevin Pauwels a muoversi: prima Tim Merlier, poi, con molta più decisione, Gianni Vermeersch, altra sorpresa di questa stagione, che scava già nel secondo giro un discreto margine su un gruppetto con Pauwels, Merlier, Van Aert, Van der Haar, Mourey, Nys e Jens Adams.

 

Van Aert reagisce, leone Vermeersch
Al quarto giro la gara sembra già decisa per le prime due piazze e votata verso un finale noioso. Per fortuna Wout Van Aert prende in mano la situazione e con la sua progressione ormai tipica di metà gara, sgrana il gruppo inseguitore. Pauwels, in grande condizione, gli sta attaccato come una cozza allo scoglio, mentre nel corso del quinto giro si rifà sotto anche Sven Nys, in ripresa ma non irresistibile, poi anche Van der Haar e Mourey.

È ancora Van Aert ad accendere le micce, dopo un paio di velleitarie accelerazioni di Lars Van der Haar, nel corso del sesto giro, stavolta con l'intenzione di riportarsi sotto Vermeersch: stavolta solo Pauwels, con gran fatica, riesce a star dietro al talento di Lille. Nel corso del settimo giro si forma dunque un terzetto in lotta per il secondo posto, mentre Van der Poel viaggia ormai con 1' di rassicurante vantaggio.

Il buon Vermeersch mostra una discreta grinta, tentando anche di attaccare Van Aert nel corso del penultimo giro; ma il capitano della Vastgoedservice ha un altro passo e nell'ultima tornata stacca nettamente i due Sunweb-Napoelon Games, giungendo con 1'04" di ritardo da Van der Poel. Pauwels concede giustamente il terzo posto al suo soddisfattissimo compagno giunto a 1'21", il quale dimostra di meritare un posto in nazionale per il mondiale di Tabor.

Van Der Haar giunge quinto a 1'37", segue Nys a 1'52" e Mourey a 2'18". Merlier, ormai sulla soglia dei tre minuti, precede Adams per l'ottavo posto, mentre al decimo c'è il francese Fabien Canal che sprinta sullo svizzero Julien Taramarcaz. 

Prova nelle attese per i nostri. Marco Aurelio Fontana, partito indietrissimo, è riuscito a rimontare posizioni già durante il primo giro e si è trovato fino a metà gara a lottare per il decimo posto. Chiuderà 15esimo, a 3'41". Segue Luca Braidot, 29esimo a 5'58" e unico dei nostri assieme a Fontana a riuscire a evitare il doppiaggio. Falaschi conclude 47esimo, Nicolas Samparisi 51esimo e Ponta 52esimo.

 

A Pauwels una coppa senza pathos
La Coppa del Mondo si conclude così a favore di Kevin Pauwels, che con 430 punti vince col stratosferico vantaggio di 85 punti sul secondo classificato, Lars Van der Haar. Non è una coppa immeritata: dopotutto, il quarto posto odierno è stato il peggior piazzamento di Pauwels nelle sei prove. Tuttavia, fa specie vedere sul terzo gradino del podio un Corné Van Kessel (certo, regolare e a tratti anche competitivo, ma oggi 27esimo), e vedere invece Mathieu Van der Poel e Van Aert relegati oltre la ventesima posizione. È stata purtroppo una coppa del mondo condizionata da infortuni e accidenti vari e sminuita un po' dalla crescita anticipata di Van der Poel e Van Aert, i quali, per inciso, han dovuto rinunciare alla prova under 23 per poter essere ai mondiali, lasciando così la coppa di specialità a Michael Vanthourenhout. Insomma, qualcosa va rivisto, in questa Coppa del Mondo.

 

Tutti a Tabor, con l'incognita ghiaccio
Per quanto riguarda il Mondiale, invece, la prova odierna ci dice tutto e nulla: come già si poteva immaginare, Van der Poel e Van Aert sono gli uomini più in forma nel lotto, attualmente. Ma passare dal fango dannatamente scivoloso e infingardo di Hoogerheide, sul quale persino lo stesso Van der Poel faceva fatica a stare in piedi, alle nevi e soprattutto al ghiaccio di Tabor (la settimana che verrà si prevede piuttosto perturbata, in Repubblica Ceca), non è un passaggio così automatico. Si sa, tra i ghiacci compare sempre qualche spauracchio che si trova più a suo agio, a cominciare dai cechi che però finora son stati abbastanza evanescenti. E il campione del mondo in carica, Zdenek Stybar, salvo sorprese dell'ultim'ora sarà presente solo come spettatore.

Nicola Stufano

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