Novità 2015: Sorpresa UCI, torna il ranking - La classifica mondiale mancava dal 2004
Versione stampabileSono passati ormai 10 anni da quando nel 2005 è entrata in vigore l'organizzazione attuale del ciclismo mondiale dell'UCI ed in tutto questo tempo c'è una cosa di cui s'è sentita molto la mancanza, una classifica che potesse aiutare a determinare con un buon grado di affidabilità il nome del miglior corridore dell'anno. Al momento ci dovrebbe pensare il World Tour che però ha limiti notevolissimi: ad elencarli tutti si diventerebbe vecchi, quindi ci limitiamo ad evidenziare come Michal Kwiatkowski e Bradley Wiggins abbiano ricevuto esattamente zero punti a testa per la vittoria ai Campionati del Mondo su strada e a cronometro e zero sono anche i punti guadagnati da Gerald Ciolek per aver vinto la Sanremo nel 2013. Il problema ovviamente si estende anche alle classifiche continentali perché quest'anno ad esempio abbiamo avuto il belga Tom Van Asbroeck vincitore in Europa o l'iraniano Mirsamad Pourseyedigolakhour trionfatore in Asia, ma come rapportare le loro performance a livello globale?
A distanza di 10 anni pare che finalmente le cose cambieranno perché con una nuova riforma ormai imminente, nonostante i progetti in stand-by, in mezzo ad alcune piccole novità regolamentari introdotte in questo 2015 (le radioline restano, cambia la classifica a squadre del World Tour, le mantelline impermeabili usate in caso di pioggia dovranno essere trasparenti oppure recare colori sociali e nome del team) c'è anche la bella notizia della creazione di un nuovo ranking che tenga conto dei risultati di tutti i corridori in tutte le corse inserite nei calendari dell'UCI, dai tre Grandi Giri alle più sperdute corse 2.2 passando per Giochi Olimpici e Campionati Mondiali (anche Under 23), Continentali e pure Nazionali. Questa UCI World Classification non sarà altro quindi che un bel salto indietro nel passato alla vecchia classifica UCI (vinta per l'ultima volta da Damiano Cunego): oltre ad essere una classifica globale, infatti, terrà anche lo stesso formato considerando i risultati su 52 settimane, con aggiornamenti continui ogni lunedì e senza azzeramenti alla fine dell'anno.
Le scale di punteggio del nuovo ranking si basano sull'attribuire lo stesso valore ad ogni corsa di una determinata categoria, indipendentemente dal continente o dal prestigio reale della corsa stessa: così si viene a creare inevitabilmente qualche stortura, ma ormai il ciclismo è sempre più globalizzato e forse è anche meglio che il ranking tenga conto di questo aspetto. Le gare più "ricche" saranno i tre Grandi Giri, senza alcuna distinzione tra Giro, Tour e Vuelta: 1000 punti al vincitore, punti ai primi 60 della classifica finale, ai primi 5 di ogni tappa, ai primi 3 delle classifiche a punti e Gpm e anche al leader giornaliero della generale. A seguire troviamo Mondiali e Olimpiadi su strada con 600 punti al vincitore, quindi tutte le prove World Tour con 500 e via via tutte le altre (scarica qui il prospetto completo): il fatto che, considerando tappe e maglia di leader, il Giro di Polonia possa assegnare al primo più punti che la Parigi-Roubaix fa inevitabilmente storcere il naso ma almeno si nota un piccolo passo in avanti rispetto alla scala attuale del World Tour.
Oltre a questa nuova classifica mondiale individuale ce ne sarà anche una per nazioni calcolata con la somma dei migliori otto corridori, anch'essa aggiornata di settimana in settimana: è importante notare però che il sistema di qualificazione olimpica a Rio de Janeiro 2016 resterà invariato con i posti che saranno assegnati in base alle classifiche per nazioni a fine 2015 del World Tour e dei vari circuiti continentali che quindi continueranno ad esistere.
Dopo tante indiscrezioni abbastanza allarmanti sulla grande riforma del ciclismo per il momento ci gustiamo questa piccola novità, che probabilmente non verrà ricordata come una svolta epocale ma che tutto sommato non dispiace.