World Tour 2015: Licenza Astana col fiato sospeso - Rimandata come l'Europcar. Neri-Alé fuori dal MPCC. Sarà al Giro?
Astana fuori dal World Tour? Probabilmente no. La Commissione Licenze dell'UCI comunicherà infatti se il team kazako, con l'Europcar, farà parte della massima serie del ciclismo entro mercoledì 10 dicembre. Dalle segrete stanze di Aigle qualcosa era filtrato. Si era sparsa la voce, infatti, che la Commissione Licenze, aveva deciso di non includere lo squadrone kazako tra le formazioni del World Tour 2015.
I fatti sono lineari, quasi noiosi: ci sono in ballo due positività, quelle dei fratelli Valentin e Maxim Iglinskiy, pizzicati con le mani nell'EPO. E poi altri tre giovanotti, tutti kazaki: Ilya Davidenok, Victor Okishev ed Artur Fedosseyev, positivi ad uno steroide androgeno anabolizzante. Questi ultimi fanno parte non già dell'Astana, ma della formazione Continental, il vivaio. Astana Continental, dopo i tre casi, è stata sospesa a tempo indeterminato, con licenziamento del ds Dmitri Sedoune.
Tornando a noi: queste positività, specie quelle degli Iglinskiy, hanno da tempo indotto l'UCI a chiedere alla Commissione Licenze di sottoporre a completa revisione il management della squadra e le misure antidoping al suo interno. Fatto, e la settimana prossima sapremo se anche l'Astana raggiungerà, insieme ad Europcar, le altre 16 formazioni World Tour. Il ritardo è stato disarmante, rispetto alle stagioni precedenti, quando a quest'ora erano da tempo note le formazioni.
Fino a qualche giorno fa si poteva immaginare addirittura un World Tour a 15 squadre, senza l'Astana, esclusa e con l'Europcar in discreta difficoltà, come ha affermato in questi giorni il Team Manager Jean-René Bernadeau.
C'era poi la IAM, tirata a lungo per la giacchetta dall'UCI affinché rinunciasse alla licenza Professional per entrare nel World Tour, riempiendo il buco lasciato dalla Cannondale di Roberto Amadio (è confluita nell'ex Garmin-Sharp di Jonathan Vaughters, dal 2015 Cannondale-Garmin, 100% USA). L'opera di convincimento della IAM Cycling da parte dell'UCI è stata, in fondo, causa di questo ritardo nell'ufficializzazione delle squadre World Tour.
A chi conviene che l'Astana resti fuori? L'UCI darebbe un segnale forte: chi bara non può essere considerata una squadra di Serie A. D'altro canto, la stessa UCI non può non considerare che il World Tour è completamente fallito, visto che fatica è riuscita a mettere insieme 18 formazioni: in quest'ottica, l'Astana, tra le squadre più ricche della massima serie, servirebbe eccome.
Astana che però non potrebbe essere turbata più di tanto dall'eventuale esclusione dal World Tour, ed ecco i motivi: anzitutto, la prima cosa che farebbe Vinokourov, nel caso venissero tagliati fuori da Aigle, sarebbe rivolgersi al TAS per fare ricorso. Avvenne già nel 2013, con la Katusha sbattuta fuori dal World Tour dalla Commissione Licenze (anche lì, motivi etici), ma reintegrata a febbraio, dopo che il ricorso dei russi venne accolto dal TAS. Ne uscì un caos assurdo, con un World Tour a 19 squadre, inviti da rivedere e via dicendo. All'UCI conviene davvero?
Proprio su questo fronte, quello delle wild card, l'Astana potrebbe star discretamente tranquilla anche al di fuori del World Tour. Meglio: sicuramente la banda di Vinokourov non avrebbe chissà quali problemi con le corse RCS e con le altre gare in calendario World Tour. Magari, ecco, ASO, ossia Tour de France (ma anche Parigi-Nizza, Liegi-Bastogne-Liegi, Parigi-Roubaix, Freccia Vallone, Delfinato...), potrebbe essere più severa, escludendo la formazione kazaka.
In fondo non sarebbe la prima volta, visto che nel 2008 accadde proprio questo, con Alberto Contador impossibilitato a difendere la maglia gialla a causa dei casi precedenti in Astana. Per chi non ricordasse: nel 2007 incapparono in casi di doping Alexandre Vinokourov, proprio al Tour, oltre ad Andrey Kashechkin, Matthias Kessler, Eddy Mazzoleni, José Antonio Redondo. L'Astana scaricò a fine anno l'allora Team Manager Marc Biver, per ripiegare - ironicamente, a posteriori - su Johan Bruyneel, ma il Tour dell'anno dopo non lo corse lo stesso. La storia si ripete, cambiano solo alcuni attori, tranne uno, che è sempre al centro: Alexandre Vinokourov (e ci sarà un motivo... Dimettersi no, caro Vino?).
Il fatto che poi sia stata La Gazzetta dello Sport, quindi RCS, quindi Giro d'Italia, a mettere in giro la voce di una possibile licenza negata all'Astana di Vincenzo Nibali (il quale, se non potesse correre il Tour, indovinate su che corsa a tappe ripiegherebbe...), è piuttosto curioso. Sono combinazioni, visto che sarà un World Tour a 18 squadre, con la IAM che sta già brindando per il grande salto, l'Europcar che con ogni probabilità, dopo il periodo di standby, resisterà e l'Astana che rimarrà tra le grandi, ma in veste di sorvegliata speciale.
A proposito di Giro, wild card ed affini, è notizia di ieri la sospensione dal MPCC (Movimento per un Ciclismo Credibile) della Neri Sottoli-Alé. Alla squadra di Angelo Citracca e Luca Scinto erano state chieste, nell'assemblea generale del 21 ottobre, ulteriori spiegazioni sul caso Rabottini, il cui esito delle controanalisi è ancora atteso. Lunedì scorso il movimento presieduto da Roger Legeay ha deciso di sospendere per un anno la formazione di Citracca e Scinto. Non bastasse, la Neri-Alé è in standby per ottenere lo status di Professional (insieme alla Cult Energy, sapremo l'esito delle ulteriori valutazioni mercoledì 10 dicembre).
La squadra, che ha vinto la Coppa Italia 2014, quindi sarebbe automaticamente invitata al Giro, non aveva tutte queste certezze di essere alla corsa rosa sino a qualche settimana fa. Figuriamoci adesso che è uscita dal club di coloro che, almeno a parole, costruiscono un ciclismo credibile (ed è messa in standby dall'UCI). Citracca non è assolutamente preoccupato, o meglio: pensa che RCS quest'anno farà delle scelte (come ogni stagione, d'altra parte) per le wild card.
Potrebbe capitare che la Neri Sottoli resti fuori per questioni etiche, di certo la mossa del MPCC (che di fatto è un movimento spontaneo, volontario, per nulla legato all'UCI, almeno ad oggi) non cambierà il destino della Neri-Alé, secondo Citracca. neri-Alé che sul campo s'è conquistata la partecipazione al Giro, ma per evitare altri guai in futuro, potrebbe vedere la sua formazione messa da parte.
Un World Tour che in definitiva arriva a 18 squadre, ma col fiato sospeso, ed un'Astana che dovrebbe esserci, seppur con il braccialetto elettronico; un Giro con la vincitrice della Coppa Italia (la Neri-Alé) che non è per nulla certa di ritrovarsi al via dalla Liguria. No, il ciclismo non è decisamente uno sport semplice da seguire, specialmente per lo spettatore medio.