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Superprestige Francorchamps 2014: Pauwels formula uno schema valido - Vince sul circuito di Spa, guida la classifica

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Kevin Pauwels all'arrivo della prova di Francorchamps © superprestigecyclocross.beLa linea di demarcazione tra ciclismo e freeclimbing, per quanto sottile possa a volte essere, è stata definitivamente varcata solo oggi, addì 23 novembre dell'anno di grazia 2014. Tale evento non poteva che consumarsi nel ciclocross, disciplina già di suo abbastanza estrema, la quale è andata ad abbarbicare una prova del Superprestige (la quinta tappa stagionale, per la precisione) su un muro quasi impossibile da affrontare. E mai come in questo caso la parola "muro" è più una descrizione che una metafora.

Si correva a Francorchamps, sul circuito automobilistico spesso dominato da Campioni del Mondo della Formula 1 del calibro di Ayrton Senna o Michael Schumacher; e gli organizzatori di questa prova tutta nuova nell'ambito delle challenge principali del cross internazionale hanno voluto stupire pubblico e addetti ai lavori, inserendo appunto questa salita assassina, circa a metà percorso. Una difficoltà che controbilanciava alcuni facili tratti in asfalto (quelli in cui si attraversava il circuito delle auto vero e proprio), e che faceva il paio con la rampa che portava all'arrivo (altro tratto in asfalto, ma molto tosto).

Un percorso vario ed esigente, che in primis richiedeva una grande sapienza gestionale, perché il ripetersi di certi sforzi tendeva a svuotare le gambe di chi non si regolava e magari spendeva troppo nei primi passaggi. Cosa puntualmente avvenuta, e che ha coinvolto anche qualche insospettabile, come vedremo.

Al via il più convinto è stato, come avviene ormai nell'80% delle corse, Lars Van der Haar, assente ieri in Coppa del Mondo a causa di un attacco di febbre. Quindi il testimone dell'intraprendenza è passato a Philipp Walsleben, che ha corso da protagonista il secondo e il terzo giro, provando a forzare sul muro e provocando effettivamente un bel po' di selezione. Gli sforzi però hanno presentato presto il conto al tedesco, e quando - già nella terza tornata, poi con maggiore decisione nella quarta - Kevin Pauwels ha iniziato a tentare di dare la sua stoccata, il corridore della BKCP si è ritrovato a corto di idee, e ha dovuto sfilarsi e lasciare spazio agli altri.

Proprio lì, nel quarto degli otto giri, l'unico capace di andare ad accodarsi a Pauwels è stato ancora Van der Haar. Forse ce l'avrebbe fatta anche Tom Meeusen, se non avesse perso tempo ed energie poco prima, per recuperare da una foratura; il drappello alle spalle della coppia formatasi al comando era eterogeneo ma poco efficace. Per un Klaas Vantornout che - avendo davanti il compagno Pauwels - non aveva grosso interesse a dannarsi l'anima per inseguire, c'era uno Sven Nys che, proprio come Walsleben nella prima parte di gara, a un certo punto ha tentato di forzare, ma ha poi clamorosamente pagato dazio ogni volta che la strada si inerpicava: in particolare, ha destato sensazione la maniera in cui il grande campione di Baal si è piantato in vista del terz'ultimo passaggio al traguardo.

In zona inseguitori, oltre ai due testè citati, non mancava ovviamente Meeusen (ben scortato da Corné Van Kessel), e si segnalavano un Mathieu Van der Poel tenacissimo e uno Jens Adams che oggi aveva una marcia in più. Proprio lui, al quinto giro, ha tentato una sortita (i due battistrada avevano a quel punto un mezzo minuto di margine), ma è stato stoppato da Vantornout. Adams ha insistito nella sua azione per tutta la tornata, ma poi ha dovuto rallentare.

È stato allora rilevato, nel ruolo di primo inseguitore, da Van der Poel, a cui è venuta l'acquolina in bocca al vedere le non scintillanti condizioni di Nys, suo diretto contendente per la classifica del Superprestige (alla partenza Sven guidava con 52 punti contro i 50 di Mathieu e, a seguire, i 49 di Van der Haar e Vantornout, i 48 di Pauwels e i 45 di Meeusen). Il giovanotto si è isolato al terzo posto, ma la premiata coppia Kevin&Lars filava d'amore e d'accordo e non pareva intenzionata a rompere l'armonia, almeno fino alle fasi decisive della corsa.

Alla fine del sesto giro Meeusen, unico a non cambiare bici nel drappello inseguitore, ha potuto guadagnare così qualche metro sugli altri, e si è lanciato sulle tracce di Van der Poel, raggiunto e superato in dirittura d'arrivo: con due tornate da completare il ritardo del capitano della Telenet ammontava a 24". Un gap non facile da abbattere, ma nemmeno insormontabile. Tom ha tentato il tutto per tutto nel settimo e penultimo giro, e in effetti qualcosa ha recuperato ancora, passando - al suono della campanella - a 17" dai primi.

Per rientrare, però, ci sarebbe voluto un colpo magistrale, Meeusen quel muro sterrato avrebbe dovuto spianarlo, e invece non ha potuto fino a tanto. Nel mentre, il duo di testa veniva alla resa dei conti. Van der Haar è uscito meglio dal muro in questione, e a quel punto ha rotto gli indugi, tentando di involarsi. Poteva farcela, perché la brillantezza non gli mancava (anche se la rampa d'arrivo lasciava aperta ogni possibilità: lì se un avversario appena appena si piantava, si potevano recuperare secondi su secondi).

Ma a rovinare i piani dell'olandese ci s'è messa una chicane umida nella pineta, o se vogliamo ci s'è messo un momento di sua stessa imperizia, fatto sta che il ragazzo è scivolato come un salame a circa un chilometro dalla fine, e Pauwels (che non era distante) ha potuto superarlo e a quel punto ha rotto ogni indugio e ha forzato per scavare il necessario solco tra sé e l'altro. Lars (che è una vera molla nel risalire in bici) si è rimesso subito in marcia, ma quel piccolo vantaggio è bastato a Pauwels, che l'ha fatto fruttare nel migliore dei modi, portando a casa questa preziosa vittoria, la seconda nel Superprestige quest'anno.

Capito che Kevin era ormai imprendibile, Van der Haar ha badato più che altro a non cedere terreno nei confronti di Meeusen, e ha chiuso al secondo posto a 15" dal vincitore; Tom è passato terzo a 29", quindi, a 44" dal primo, Van der Poel ha trovato (dopo un paio di giri in apnea, o meglio in riserva) le forze per sprintare meglio su Adams (quinto) e Vantornout (sesto), su quella specie di Côte de Ans che era l'arrivo (chi conosce la Liegi sa di cosa parliamo). A completare la top ten, con ritardi crescenti, Van Kessel, Nys, Rob Peeters e Thijs Van Amerongen.

La classifica è - come sempre nel Superprestige - ingarbugliata per benino: Pauwels è il nuovo leader, ha gli stessi punti di Van der Haar, secondo (63), ma detiene il primo posto per il maggior numero di vittorie (due contro nessuna); il terzo, Van der Poel, è distante appena 1 punto, e poi troviamo Nys a 60, Vantornout a 59 e Meeusen a 58: 6 uomini in 6 punti (il settimo, Van Kessel, è appena a quota 37), ma per scoprire il seguito dell'appassionante vicenda dovremo aspettare più di un mese, visto che il SP, grande protagonista del novembre crossistico, tornerà dopo Natale, con la gara di Diegem il 28 dicembre. Nel prossimo week-end ci dovremo "accontentare" con la terza tappa di Coppa del Mondo (sabato a Milton Keynes, inedita gara britannica), e la terza di Bpost Bank Trofee (domenica ad Hamme). I rispettivi leader sono lo stesso Pauwels (primo in CDM dopo la gara di ieri a Koksijde) e Nys (che ha eletto il BPBT come suo terreno di caccia preferito).

Marco Grassi

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