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Coppa del Mondo Koksijde 2014: Come giocano i bimbi sulla sabbia! - Van Aert dà una lezione a Van der Poel. Pauwels leader | Cicloweb

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Coppa del Mondo Koksijde 2014: Come giocano i bimbi sulla sabbia! - Van Aert dà una lezione a Van der Poel. Pauwels leader

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Wout Van Aert, vincitore solitario in Coppa del Mondo a Koksijde © www.vastgoedservice-goldenpalace.beMancavano giusto i secchielli e le palette, perché per il resto la presenza di tanta sabbia e di bimbi giulivi componeva uno scenario più da gita in spiaggia che da Coppa del Mondo di ciclocross. La sabbia che abbiamo visto oggi, costituita in faticosissime dune, è quella che rende unico il circuito di Koksijde; i bimbi a qui facciamo riferimento sono Wout Van Aert e Mathieu Van der Poel. Ovvero i due esordienti terribili che stanno letteralmente terremotando il circuito del cross quest'anno.

L'abbiamo già scritto le scorse settimane: se temevamo di patire una stagione monca in seguito al ritiro di Niels Albert, eravamo decisamente fuori strada, perché l'esplosione di questi volti nuovi nel fango sta colmando ogni possibile lacuna in termini di interesse. Non solo questi virgulti sono competitivi ai massimi livelli, ma riescono ad esserlo anche con una certa costanza (segno che le loro prime vittorie non erano un fuoco di paglia né si sostanziavano in un ritardo di condizione dei crossisti più esperti), e oggi nella seconda prova di Coppa del Mondo li abbiamo anche visti praticamente monopolizzare l'intera gara, con tanto di nuova gustosissima rivalità che iniziamo a intravedere in filigrana.

Assente il vincitore di Valkenburg, Lars Van der Haar (fermato all'ultimo dalla febbre), partito lento Sven Nys, le redini della prova le ha prese subito Van Aert, il 20enne della Vastgoedservice. Nel primo giro intorno a lui si è coagulato un gruppetto con Philipp Walsleben, i fratelli Van der Poel (Mathieu, che di anni ne ha ancora 19, e David) e un altro nome nuovo proveniente dal Belgio, Laurens Sweeck, classe '93, ma 21 anni ancora da compiere.

Se è vero che il quintetto non ha preso il largo (infatti a fine tornata c'è stato un generale ricongiungimento), è altrettanto vero che i nomi caldi erano proprio da trovare nel drappello in questione: al secondo giro, mentre Nys rimontava posizioni su posizioni, hanno ancora allungato i Van der Poel (su iniziativa di Mathieu), con Van Aert e Sweeck. Nel corso della stessa tornata i due più giovani, ovvero Wout e Mathieu, si sono ulteriormente avvantaggiati sugli altri due, e quella è diventata immediatamente l'azione decisiva della giornata.

Qualcuno pensava che i vari Nys, Pauwels e compagnia bella stessero facendo sfogare i due ragazzi per poi rimettere le cose a posto nella seconda metà di gara, ma gli sviluppi non sono stati esattamente questi. Nonostante il grande sforzo di Nys, che ha a lungo guidato l'inseguimento, i cacciatori non sono riusciti ad avvicinare le due lepri (mentre prima Sweeck e poi David Van der Poel sono stati riacciuffati nel corso del terzo giro).

La tornata determinante è stata la quarta, allorché sulle successive dune sabbiose (e più precisamente sulla terza delle cinque previste dal percorso) Van Aert è riuscito a sbarazzarsi - dopo vari tentativi - della compagnia di Van der Poel: smacco pesante per l'olandesino, che nel primo scontro frontale - tra i big - di questa rivalità destinata ad incendiarsi nei prossimi anni, ha subìto una dura lezione dal quasi coetaneo belga. Sempre nel medesimo giro, Klaas Vantornout si è temporaneamente avvantaggiato sugli altri inseguitori, ma è stato ripreso a fine tornata. A quel punto, in maniera quasi inspiegabile, il gruppetto ha vistosamente rallentato, permettendo così a Van Aert di girare con 31" di vantaggio su Nys e soci (al giro precedente il margine di Wout&Mathieu era stato di 14"). Un gap che da lì in avanti non ha fatto altro che dilatarsi.

Gli ultimi 5 giri non hanno visto un solo momento di incertezza da parte di Van Aert (che addirittura ancora alla settima delle nove tornate totali ha piazzato il suo giro veloce, 6'45", tempo che è stato superato solo da Pauwels con 6'42" all'interno della stessa tornata): e fa piacere che il ragazzo si sia lanciato verso una vittoria che facesse dimenticare la mezza pastetta del Koppenbergcross, allorquando il compagno Denuwelaere, doppiato, ostacolò Nys nella decisiva volata a due.

Van der Poel, al contrario di Wout, qualcosa ha pagato sulla distanza (non è la prima volta che accade quest'anno, ed è anche comprensibile vista la giovanissima età di Mathieu), facendosi riavvicinare nel terz'ultimo giro, e raggiungere e superare nel penultimo. Non da tutti, ma dal solo Kevin Pauwels, partito al quart'ultimo giro per tentare un'impossibile rimonta.

Il corridore della Sunweb si era avvantaggiato tra l'altro in occasione di una caduta di Nys (inciampato sul piede di una transenna su una duna), in seguito alla quale il campione nazionale belga ha perso qualche secondo; al giro successivo, poi (il settimo), Sven ha avuto anche qualche problemino meccanico che l'ha ulteriormente frenato, facendolo uscire totalmente di scena (per lui alla fine solo un anonimo quindicesimo posto).

Superato - come detto - da Pauwels, Van der Poel ha comunque saputo gestire il calando delle ultime tornate, e ha salvato quantomeno il podio. Van Aert si è imposto nettamente con 41" su Pauwels (il quale nell'ultimo giro ha pure lui fatto un capitombolo sulla sabbia - senza conseguenze) e 53" su Van der Poel; a Tom Meeusen, quarto sprintando su Vantornout, ha chiuso davvero a un passo da Mathieu (55" il suo distacco dal vincitore), mentre al sesto posto si è piazzato Jens Adams, autore di un gran finale di gara. Corné Van Kessel, Walsleben, Rob Peeters e Bart Wellens hanno completato la top ten, con Sweeck appena fuori dai migliori dieci (ha chiuso 11esimo, avrebbe meritato qualcosa in più). Non ha concluso la gara l'unico italiano presente, Enrico Franzoi, ritiratosi al quinto giro: reduce da alcuni problemi di salute, il veneto non era in perfette condizioni fisiche.

Secondo al Cauberg, secondo oggi, Pauwels conquista la testa della classifica di CDM con 140 punti; seguono Meeusen e Vantornout (115), già nettamente staccati; e poi ancora a 113 c'è Van Kessel, a 96 Adams, a 94 Walsleben; i due piccolini, assenti nella prima tappa, non sono vicinissimi (Van Aert è ottavo a 80, Van der Poel 17esimo a 65), ma c'è da scommettere che - tra loro e Van der Haar (quando tornerà, probabilmente già nella prossima prova di Coppa sabato 29 a Milton Keynes in Gran Bretagna) - ci sarà un bel daffare per Pauwels per controllare tutti.

Marco Grassi

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