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Wildcard 2014: IAM Cycling e Cofidis le più invitate - Gli svizzeri sono una "quasi World Tour". Ma il sistema è fallito

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Nel 2014 la IAM Cycling ha fatto incetta di inviti © BettiniphotoA breve dovrebbero arrivare i primi annunci ufficiali dall'UCI sulle licenze delle squadre per la stagione 2015, ma nonostante alcune piccole incertezze il quadro sulle squadre che comporranno le prime due fasce del ciclismo mondiale sembra ormai delineato: salvo novità clamorose nei prossimi giorni, si va verso un World Tour a sole 17 squadre mentre le Professional saranno 20, ben tre in più rispetto a quest'anno.

Un World Tour che non riesce ad arrivare al numero massimo di 18 squadre certifica una volta di più il fallimento di questo sistema introdotto nel 2005 e da allora ritoccato più volte senza mai riuscire a trovare la quadratura del cerchio: il problema principale, l'abbiamo detto più volte, è soprattutto economico perché un team di prima divisione ha costi notevolmente superiori rispetto ad uno di categoria Professional, ma attenzione perché la situazione attuale fa veramente poco per invogliare le squadre di seconda divisione a fare il salto di categoria.

Tornando indietro a dare uno sguardo alla stagione 2014 è molto interessante analizzare come gli organizzatori delle 28 prove del World Tour hanno distribuito le Wild Card a loro disposizione: tra le 17 formazioni Professional emergono enormi disparità anche se forse alla fine tutte le squadre hanno ottenuto più o meno quello che speravano.

Al primo posto di questa speciale classifica degli inviti ricevuti duranti il 2014 c'è la IAM Cycling con l'impressionante totale di 17: la formazione elvetica ha potuto disputare Parigi-Nizza, Tirreno, Sanremo, Harelbeke, Gand, Fiandre, Roubaix, Amstel, Freccia, Liegi, Romandia, Delfinato, Svizzera, Tour, Vuelta, Plouay e Lombardia saltando solo il Giro, le corse extra europee e poco altro.

Un team che può contare su un calendario simile senza far parte del World Tour che motivazioni può avere a chiedere un sforzo economico maggiore ai propri sponsor? Da solo il Giro d'Italia difficilmente giustificherebbe altri investimenti e quindi anche nel 2015 la IAM sarà una squadra "quasi World Tour" senza alcuni fastidiosi obblighi (anche di calendario) delle World Tour.

L'altra grande squadra Professional che quest'inverno ha rinunciato a candidarsi per un posto in prima fascia pur avendo tutti i requisiti necessari per accedervi è la Cofidis che addirittura per il 2015 è riuscita ad ingaggiare un corridore di assoluto livello come Nacer Bouhanni: già di suo la squadra biancorossa ha praticamente la certezza di essere al via di Tour e Vuelta per questioni geografiche e di sponsorizzazione, con la presenza del forte velocista francese si può anche puntare ad aumentare il già cospicuo totale di 12 Wild Card ottenute nel 2014.

Economico, ma anche atletico, il motivo che invece ha tenuto fuori la MTN Qhubeka (fuori dal podio con 9 inviti): i ragazzi africani non sembrano ancora pronti per certi palcoscenici e se consideriamo solo i tanti buoni acquisti dell'ultimo mercato la squadra finirebbe con il perdere buona parte della sua anima. A completare il podio non c'è il Team NetApp, che pure è stato invitato al Tour e ad altre prove di prestigio, ma la Wanty-Groupe Gobert che di inviti ne ha avuti 11 contro i 10 della formazione tedesca: la squadra belga non ha disputato alcun Grande Giro, però ha sfruttato bene il fattore geografico (così come i connazionali della Topsport) per fare il pieno nelle classiche del nord a cui sono riusciti ad aggiungere Volta Catalunya e Tour de Suisse.

Le tre Professional italiane sono tutte più indietro in questa classifica ma una Wild Card al Giro d'Italia ha un penso assai maggiore rispetto ad altre prove dello stesso calendario mondiale come possono essere l'Eneco Tour o il Giro di Polonia. L'Androni-Venezuela è stata la migliore con 7 inviti: è mancata alla Tirreno-Adriatico, ma ha potuto guardare al Nord grazie agli ingaggi di Hoogerland e Van Hummel che hanno aperto ai ragazzi di Savio le porte di Harelbeke, Gand-Wevelgem e Amstel.

Bene anche la Bardiani che in Italia ha fatto en-plein ed ha aggiunto al proprio calendario due belle prove come l'Amstel Gold Race e Ploauy mentre per la Neri Sottoli, complici forse i due casi doping dell'anno precedente, sono arrivati solo quattro inviti, Sanremo, Giro, Plouay e Lombardia. Come all'interno del World Tour anche tra le Professional ci sono grandi differenze di budget tra le varie squadre ed è quindi normale che squadre come la Cofidis o IAM possano permettersi di richiedere qualche invito in più rispetto ad una Bardiani o ad una Bretagne.

Allo stesso tempo però dovrebbe essere la stessa UCI a porre quantomeno un limite al numero di inviti che può ottenere un team, sia per tutelare i propri interessi visto che il World Tour tornerebbe ad essere un'opzione da considerare, sia per tutelare anche le altre formazioni di categoria molte non inferiori dal punto di vista tecnica e che meriterebbero più visibilità; qualcosa di simile era previsto nella grande riforma del ciclismo mondiale (dove però le squadre di seconda divisione erano solo otto), ma onestamente dopo alcuni rinvii non si sa più se l'intenzione è di insistere ancora in quel progetto.

Di sicuro per il prossimo anno la situazione inviti sarà ancora più ingarbugliata: con 17 World Tour si apre uno spazio in più per ogni organizzatore, ma al tempo stesso si aggiungono tre candidate in più tra cui la Roompot che può prendersi tutte le corse del nord e un team come la Vini Fantini con Cunego può sperare di trovare ampio spazio in Italia e magari anche in qualche classica.

La classifica completa per squadra
IAM Cycling: 17
Cofidis: 12
Wanty-Groupe Gobert: 11
NetApp-Endura: 10
MTN Qhubeka: 9
Topsport Vlaanderen: 8
Androni-Venezuela: 7
Bardiani-CSF: 6
Caja Rural: 5
Bretagne-Séché: 4
CCC Polsat: 4
Colombia: 4
Neri Sottoli-Alé: 4
Unitedhealthcare: 4
Drapac: 1
RusVelo: 1
Novo Nordisk: 0

Sebastiano Cipriani

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