Bpost Bank Trofee Koppenbergcross 2014: Van Aert si presenta con una magata - Ma Nys contesta l'aiuto di Denuwelaere in volata
- Bpost Bank Trofee - Koppenbergcross Oudenaarde 2014
- Sunweb - Napoleon Games 2014
- Telenet - Fidea 2014
- Vastgoedservice - Golden Palace Continental Team 2014
- Bart Aernouts
- Jan Denuwelaere
- Kevin Pauwels
- Klaas Vantornout
- Lars Van Der Haar
- Niels Wubben
- Philipp Walsleben
- Rob Peeters
- Sven Nys
- Thijs Van Amerongen
- Tom Meeusen
- Wout Van Aert
- Uomini
- Ciclocross
Quella che doveva essere una stagione di transizione, tra il prematuro ritiro di Niels Albert, l'età che avanza di Sven Nys, la gioventù ancora un po' acerba di Lars Van der Haar, e l'incompiutezza di diversi protagonisti del ciclocross internazionale, sta confermandosi tale (ovvero: di transizione), ma sta al contempo sfornando gli sfrontati campioni del domani.
Di Mathieu Van der Poel abbiamo abbondantemente scritto in occasione della sorprendente vittoria ottenuta un mese fa nella prima tappa del Superprestige, a Gieten; oggi tocca approfondire la conoscenza di Wout Van Aert, che del citato olandesino promette d'essere il principale antagonista negli anni a venire, per almeno un paio di ragioni: l'età è grossomodo la stessa (classe '95 Mathieu, '94 Wout), e la nazionalità diversa (diremmo: rivale), dei Paesi Bassi quello, del Belgio questo.
Non è arrivato oggi sulle prime pagine dei giornali (di ciclismo; quelli belgi), Van Aert: a inizio 2014 ha conquistato il titolo di Campione del Mondo Under 23 (MVDP fu "solo" terzo), e con questo biglietto da visita oggi gareggia tra gli élite e si trova spalla a spalla con mostri sacri del calibro di Nys: esattamente quello che è accaduto questo pomeriggio a Oudenaarde, nel Koppenbergcross, seconda prova del Bpost Bank Trofee.
Si sa che Nys è particolarmente affezionato a questa challenge, di cui peraltro già guidava la classifica dopo la prova vinta a Ronse. Si sa anche che a volte si produce in partenze lente, e che comunque è bravo a gestire anche dalle retrovie, per poi venir fuori prepotentemente nei finali di gara. Oggi, nell'ennesima giornata soleggiata di questo mite autunno fiammingo (15°C intorno al Koppenberg), l'avvio della gara è stato abbastanza equilibrato, con un gruppo corposo di corridori rimasti sostanzialmente insieme nei primi tre giri.
Tra questi, Nys ha - col solito tempismo - vinto il traguardo volante con abbuoni posto a metà della seconda tornata (preceduti Van der Haar e Vantornout), mentre in casa Vastgoedservice c'è stato come un passaggio di consegne, o meglio di gradi: il capitano Rob Peeters, scivolato nel primo giro, si è predisposto a gara di retroguardia, ma è stato sostituito nelle prime posizioni proprio dal giovanissimo Van Aert.
Degli altri, buona la partenza di Van der Haar, molto negativa (come il resto della gara, verrebbe da dire) quella di Walsleben, e nella norma (cioè di livello medio-alto ma non stratosferico) quella dei Sunweb (Pauwels e Vantornout) e di Meeusen (lasciato oggi un po' solo dagli altri Telenet). Solo al quarto giro la situazione ha iniziato un po' a delinearsi, con la prima selezione operata da un forcing di Van der Haar. L'azione dell'olandese ha chiamato alla risposta proprio Van Aert (che fin lì era già stato tra i più attenti, nelle prime posizioni) e Meeusen e, in seconda battuta, anche Pauwels.
Il quartetto ha guadagnato qualche secondo su Nys e Vantornout, mentre gli altri (principalmente - in questa fase - Van Amerongen e Bart Aernouts) sono rimasti più attardati. Se dovessimo indicare il più combattivo, tra gli uomini al comando, non faticheremmo a citare il giovincello Van Aert. In assenza di Van der Poel (non in gara oggi), Wout ha confermato che la pasta di cui sono fatte le nuove leve del cross è delle migliori.
Sia sul fango che soprattutto in salita, il 20enne di Herentals (cittadina che ha dato i natali a molti corridori, su tutti Rik Van Looy) ha sempre provato a fare la differenza, dimostrando peraltro di essere quello con più cilindri quando la strada si inerpicava sul Koppenberg (da due versanti diversi da quello affrontato nel Giro delle Fiandre, ma sempre molto duri). Non potendo però pensare di lanciarsi in un assolo già da metà gara, Van Aert ha anche avuto la bravura di gestirsi, evitando di dare tutto a troppi giri dalla fine.
Sicché nel corso della quinta tornata Nys e Vantornout sono riusciti a rientrare sul quartetto condotto proprio da Wout; sempre in questo giro Van der Haar è stato vittima di una scivolata, ma è stato (come al solito) lestissimo a rimontare in sella. Al sesto e terz'ultimo giro, subito in apertura, Pauwels s'è giocato la sua carta, allungando deciso e facendo nettamente il vuoto. Van der Haar ha tirato gli altri sul muro, ma è stato il suo odierno canto del cigno, perché di lì a poco ha perso contatto dai migliori. E l'ha perso proprio quando è toccato a Van Aert orzare per tenere Pauwels a distanza di sicurezza.
Al passaggio Pauwels è transitato con 16" su Van Aert e Vantornout (Nys e Meeusen erano poco dietro), ma appena iniziato il settimo giro Sven ha dato subito l'impressione di voler fare qualcosa. Le intenzioni bellicose del campione di Baal si sono concretizzate in un primo scatto in cima al muro, una rasoiata fortissima con cui si è sbarazzato di Meeusen e che gli ha permesso di mettere nel mirino Vantornout (a sua volta staccato in salita da Van Aert). Un Nys in versione biturbo ha raggiunto rapidamente anche Klaas e si è messo senza indugi sulle tracce di Van Aert.
Intanto Pauwels, esaurito il momento di massima spinta, accusava un vistoso calo, e veniva raggiunto dal giovanotto della Vastgoedservice proprio in dirittura d'arrivo; Nys, capito che non si poteva più traccheggiare, si era anch'egli messo in scia nel finale della penultima tornata; a una decina di secondi transitava Vantornout, ancor più indietro c'era Meeusen, ormai in riserva.
Sul primo tratto fangoso del circuito Van Aert ha tentato un primo forcing, che però non ha sortito effetti; sul successivo rallentamento, Vantornout è stato in grado di rifarsi sotto (sul muro), e nonostante un nuovo saggio di Wout sulla salitella, il quartetto è rimasto aggregato. Ci è voluta una nuova azione di Nys a metà giro per frantumare la compagnia. Nello stesso punto in cui aveva forzato nella tornata precedente, Sven ha riaperto il gas, convinto in cuor suo di andarsene tutto solo. Ma se i due Sunweb (Pauwels e Vantornout), secondo le attese, si sono staccati, la stessa cosa non ha fatto Van Aert, che invece non solo è rimasto aggrappato al mozzo di Nys, ma è pure ripassato a guidare nell'ultima parte di circuito.
Il prefinale è stato quasi esaltante, con una discesa fatta a rotta di collo dai due contendenti, veramente al limite ma intenzionati entrambi a non cedere un metro. La spericolatezza del giovane contrapposta alla sapienza del vecchio: in un testa a testa che solo lo sprint a due avrebbe potuto dirimere, si è però inserito di colpo un terzo incomodo, un protagonista imprevisto, e certamente non voluto da Nys. Risponde al nome di Jan Denuwelaere, questo pedalatore del fango che non ha un palmarès di gran vaglia (anche se due anni fa è riuscito a vincere proprio una prova del Bpost Bank Trofee, il GP Rouwmoer ad Essen), ma che oggi è stato protagonista pur non avendo mai messo il naso nelle prime posizioni.
Ora, gli è che Denuwelaere è compagno di squadra di Van Aert, e in quell'ultimo giro era prossimo ad essere raggiunto e doppiato dai primi della classe, e siccome questa evenienza si stava per materializzare sul più bello (ovvero in vista della volata per il primo posto), il buon Jan ha pensato bene di recitare una parte in commedia. Rallentando ad hoc per essere ripreso dalla coppia di testa sul penultimo rettilineo, non si è messo da una parte per lasciare che i due si giocassero senza intralci la vittoria, ma ha addirittura preso per un attimo la testa del neoformato terzetto, guidandolo nell'ingresso all'ultima curva.
Il rettilineo finale era abbastanza breve e non consentiva quindi di anticipare troppo i tempi della volata: se si voleva sorprendere l'avversario, bisognava partire dalla miglior posizione proprio su quella curva, ed è ciò che Nys aveva in mente di fare. Purtroppo per lui, però, Denuwelaere, esaurita la sua tirata, si è lasciato sapientemente sfilare all'interno, rimanendo così affiancato a Sven nel momento topico, e fungendo da vero e proprio tappo, mentre Van Aert all'esterno prendeva la migliore traiettoria nell'ingresso sul rettilineo d'arrivo.
Quando finalmente l'intruso si è fatto da parte, era troppo tardi perché Nys assestasse il colpo del ko, e Van Aert ha potuto così vincere senza troppi problemi, mentre un arrabbiatissimo Sven si voltava a mandare a quel paese Denuwelaere. La giuria ovviamente non ha potuto togliere la vittoria al giovane Wout, ma si è sfogata col suo compagno (squalificato e multato di 200 franchi, 100 per aver ignorato l'invito della giuria a farsi da parte una volta divenuta chiara l'eventualità del doppiaggio, e 100 per aver aiutato un coéquipier che non aveva il suo stesso numero di giri).
L'ordine d'arrivo dice di 2" di vantaggio per Van Aert su Nys, e poi 11" su Pauwels, 17" su Vantornout, 26" su Meeusen, 53" su Van der Haar, 1'13" su Bart Aernouts, 1'14" su Van Amerongen, 1'33" su Wubben e 1'57" su Peeters, decimo. Tenuto conto di questi tempi e degli abbuoni (i soliti 15"-10"-5" disponibili per i primi tre del traguardo volante e di quello finale), Nys allunga in classifica e ora ha 1'54" su Vantornout e 2'03" su Pauwels, mentre Van Aert entra di prepotenza nella lotta per il podio (era settimo, ora è quarto a 2'27"); a seguire troviamo Van der Haar a 2'40" e Meeusen a 2'59", e tutti gli altri - a partire da Van Amerongen settimo a 4'08" - sono già troppo lontani per sperare di recitare un ruolo di primo piano nella challenge (anche se mancano 6 delle 8 tappe in programma, e quindi in teoria tutto potrebbe succedere...).
Il grande ciclocross dà appuntamento già a domani per il Superprestige a Zonhoven, dove ci sarà modo di cercare rivincite e riscatto (e dove Mathieu Van der Poel, al rientro nelle gare élite, difenderà la leadership conquistata nella prima prova, a Gieten). In Italia si correrà contemporaneamente la seconda tappa del GiroCross, a Portoferraio.