Vuelta a España 2014: Ecco le 22 squadre in corsa per la Roja
Versione stampabileIl duello tra Chris Froome e Alberto Contador doveva animare lo scorso Tour de France, invece entrambi sono dovuti tornare a casa in anticipo a causa delle cadute e ora si ritrovano di nuovo al via della Vuelta: purtroppo dovremo quasi sicuramente rimandare ancora il momento in cui assistere allo scontro diretto perché il britannico va in Spagna per vincere, il madrileno invece sarà ben lontano dalla condizione ottimale. A raccogliere il testimone di primo sfidante di Froome sarà quindi il colombiano Nairo Quintana che dopo aver vinto il Giro punta a ripetersi in Spagna; il livello della Vuelta sarà comunque altissimo perché oltre ai tre corridori già citati ne avremo in gara altri cinque capaci di vincere un grande giro in carriera (Valverde, Horner, Cunego, Evans e Hesjedal) più tanti altri che hanno già assoporato il podio come Joaquim Rodríguez, Rigoberto Urán, Thibaut Pinot, Jurgen Van den Broeck, Samuel Sánchez o David Arroyo. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per assistere ad un grande spettacolo anche perché il percorso, come da tradizione degli ultimi anni, non sarà certo avaro di salite: chissà se il successore nell'albo d'oro di Christopher Horner sarà ancora un Christopher?
Qui di seguito i roster completi di tutte le squadre, analizzati nel dettaglio e aggiornati in tempo reale da qui al momento in cui, sabato 23 agosto, la Vuelta si metterà in movimento per la 69esima volta.
Ultimi aggiornamenti
22 agosto - Forfait di Horner: c'è Conti. La Startlist definitiva
21 agosto - Con BMC e Garmin ci sono tutte e 22
20 agosto - C'è Lasca nella Caja Rural. Tinkoff senza Kreuziger
19 agosto - Cannondale, Lampre e Giant confermano i loro nove
18 agosto - Annunciate AG2R, Astana, Belkin, Cofidis, FDJ, Movistar, Omega, Orica e Sky
17 agosto - Formazioni già confermate: Lotto, MTN, Katusha, IAM, Europcar, Trek
IL ROSTER - Carlos Betancur |
L'ANALISI Un finale di stagione davvero sfortunato per Lavenu e soci: doveva toccare a Domenico Pozzovivo il ruolo di capitano, ma il lucano s'è rotto tibia e perone cadendo in allenamento. In condizioni normali toccherebbe a Carlos Betancur assumere il ruolo, ma il colombiano è in rotta totale con la squadra ed in condizioni fisiche più che mediocri: sarà già tanto vederlo in condizione nell'ultima settimana. Dulcis in fundo, Alexis Vuillermoz, che aveva fatto un ottimo Giro, si è infortunato alla mano. I gradi li erediterà allora Maxime Bouet, egregio gregario proprio per Pozzovivo al Giro, discreto in salita, in forma crescente come mostrato al recente Tour de l'Ain; magari in cooperazione con Hubert Dupont, sedicesimo al Giro. Di certo il ruolo dell'AG2R non sarà centrale nell'economia della corsa, e allora ampio spazio alle fughe di Rinaldo Nocentini, rientrato a fine luglio dopo una frattura della scapola al Giro dei Paesi Baschi: se si dimostrasse pienamente recuperato potrebbe ancora giocarsi un posto in maglia azzurra. Yauheni Hutarovich c'è per le volate, specie se si presentassero tappe con tempo da lupi (ha vinto al Giro di Polonia pochi giorni fa), in alternativa potrebbe provarci Lloyd Mondory, che alla Vuelta a Burgos si è addirittura imposto in una frazione; ma sarà più probabile vederlo impegnato nelle fughe, così come Sébastien Turgot e Damien Gaudin, uomini da classiche del pavé e quindi abituati alla battaglia. Patrick Gretsch, ottimo passista, contribuirà a limitare i danni nella cronosquadre. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Fabio Aru |
L'ANALISI Situazione ingarbugliata in casa Astana: chi sarà il vero capitano della formazione fresca reduce dalla vittoria al Tour? Dalla squadra dicevano che sarebbe toccato a Tanel Kangert e Mikel Landa: entrambi reduci da un GT da gregario (il Tour per l'estone, il Giro per lo spagnolo, che pare più adatto al percorso della Vuelta), ambiscono a fare il salto di qualità. Ma accanto a loro c'è quel Fabio Aru che il podio alla corsa rosa l'ha centrato, e che potrebbe trovare strada facendo una condizione degna di buone ambizioni. Accanto al sardo, il fidatissimo Paolo Tiralongo, che lo seguirà come un'ombra aiutandolo in tutto e per tutto; altri due italiani nel roster, il velocissimo Andrea Guardini (che dopo mesi tribolati ha ritrovato il feeling con la vittoria, conquistando così la convocazione) e Jacopo Guarnieri, pronto per aiutare il collega nelle volate; presente poi un immancabile trio di kazaki: l'esperto Andrey Zeits, gregarione, e due giovanissimi all'esordio in un GT come Daniil Fomynikh (che studia da cronoman) e soprattutto Alexey Lutsenko, grande talento, classe '92, ben comportatosi all'ultimo Giro di Danimarca e potenzialmente ottimo uomo da classiche: in Spagna farà preziosa esperienza. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Stef Clement |
L'ANALISI Robert Gesink, dopo i problemi di salute, torna sullo scenario di un grande giro ma pare non abbia più la voglia di cimentarsi con la classifica, almeno per il momento; spazio allora a Wilco Kelderman, bravissimo al Giro (chiuso al settimo posto), forse più adatto nel complesso a una Vuelta, e di sicuro più fresco di un Laurens Ten Dam che viene dal Tour e che proverà a mettere il proprio regolarismo al servizio di un piazzamento in top 20 (di più è difficile). Stef Clement sarà un valido aiutante così come Martijn Keizer e Maarten Tjallingii. Per gli arrivi in volata invece spazio a Moreno Hofland, cinque vittorie quest'anno, che verrà pilotato dal tedesco Robert Wagner; l'altro tedesco, Paul Martens, proverà invece a puntare a quei traguardi un po' più impegnativi ma ugualmente adatti a ruote abbastanza veloci. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Rohan Dennis |
L'ANALISI Il grande esordio di Rohan Dennis con la BMC in un GT è particolarmente atteso, posto che l'australiano, approdato nel team solo da poche settimane, potrebbe aver bisogno di una fase di ambientamento. Sicuramente più garanzie offre il palmarès di Cadel Evans, uscito in calando dal Giro ma capitano naturale di una formazione che ha in Samuel Sánchez un uomo oggi abbastanza lontano da quello che gli anni scorsi faceva classifica al Tour (anche se lo spazio per un suo colpo di mano c'è sempre). Philippe Gilbert è l'altro rossonero che parte con l'obiettivo, appunto, di un colpo di mano (non è andato male all'Eneco, e nel mirino ha come al solito il Mondiale). Manuel Quinziato, unico italiano della truppa, lavorerà proprio in parallelo col vallone, cercando di dimostrare (come fatto proprio all'Eneco Tour) di non essere solo un mulo da fatica (magari toccherà a Danilo Wyss fare qualche straordinario in testa al gruppo). Un compito ancor più difficile (lavorare in montagna) attende Steve Morabito (già in prima linea al Giro, e spinto anche dalla volontà di strappare un prolungamento contrattuale) e Dominik Nerz (il cui contributi potrebbe risultare più rilevante di quanto non si pensi), mentre Lawrence Warbasse avrà spazio per provare a confermare in salita i progressi testimoniati nel corso di questa stagione. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Javier Aramendia |
L'ANALISI Che una squadra di medio cabotaggio come la Caja Rural non trovi per la classifica un capitano che dia più garanzie di un 35enne come David Arroyo, le cui stagioni migliori (compresa quella del secondo posto al Giro d'Italia) sono abbondantemente alle spalle, la dice lunga sullo stato catatonico del ciclismo spagnolo, aggrappato ancora alla generazione degli ormai ultratrentenni. Pello Bilbao è una giovane alternativa, ma probabilmente ancora troppo acerbo per duellare coi big della generale. Gli altri veterani saranno presi da altre priorità: Amets Txurruka come al solito sarà il re delle fughe, Luis León Sánchez proverà un successo di tappa per mettere in attivo il bilancio di una stagione non indimenticabile. Per le volate ci sarà il marchigiano Francesco Lasca che già da tempo aveva in testa la Vuelta e spera di fare meglio delle due top10 di tappa del 2013. Gli altri 4 uomini sono Javier Aramendia, Karol Domagalski, Lluís Mas Bonet e Antonio Piedra: tutti corridori abili ad inserirsi nelle fughe da lontano e attenzione soprattutto a Piedra che nel 2012 vinse la tappa dei Laghi di Covadonga. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - George Bennett |
L'ANALISI La grande novità è Peter Sagan che disputa la Vuelta (e non le corse americane) in vista del Mondiale. Lo slovacco, che manca dalla corsa iberica dal 2011, inseguirà quel successo di tappa che gli è mancato al Tour. Per questo scopo non gli mancheranno intorno gregari come Matthias Krizek e soprattutto Maciej Bodnar (fedelissimo che lo seguirà alla Tinkoff nel 2015), e se magari uno veloce come Oscar Gatto (ovvero proprio quel corridore che alla Boucle sarebbe stato molto utile) mette da parte qualche velleità personale per aiutare il capitano, potrà giungere qualche risultato in più. Agli altri italiani della spedizione basterà cercare fortuna in fuga (Damiano Caruso e soprattutto l'Alessandro De Marchi già protagonista in Francia), nessuno chiede imprese nella generale; per quella, al limite, ci sarebbe l'acerbo ma promettente George Bennett, 24 anni, il quale vanta un 12esimo posto al Giro del Trentino, sintomo che in salita non è male. I compiti di gregariato puro spetteranno al solito Paolo Longo Borghini, una sicurezza, e al canadese Guillaume Boivin che proverà a dare una mano quando possibile |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Yohan Bagot |
L'ANALISI Prossima a una mezza rivoluzione che trasformerà parecchio la sua rosa, la Cofidis rimane per il momento una squadra composta per metà da corridori esperti ma mai esplosi, e per metà da giovani che ancora non hanno dimostrato troppo. Il simbolo è Jérôme Coppel, doveva essere un'iradiddìo, invece continua a vivacchiare senza mai brillare. Il capitano sarà allora Daniel Navarro, che almeno conosce le strade e in salita non è disprezzabile (certo, non al livello dei Quintana e compagnia cantante); una buona spalla per lui sarà Luis Ángel Mate, corridore da 20esimo posto nonché abbastanza vivace. In fase nettamente calante Christophe Le Mével, destinati a compiti di gregariato i vari Yohan Bagot, Guillaume Levarlet e Romain Zingle. I nomi più interessanti della stagione, tra i 9, sono senz'altro Gert Jõeäär, buon passista, discreto cronoman, e Romain Hardy, classe '88 che è arrivato 3° al Giro di Turchia e 7° a quello del Lussemburgo. Per tutti, l'obbligo di cercare la fuga ogni volta che sarà possibile. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Nacer Bouhanni |
L'ANALISI Una paio delle grandi stelle della Vuelta vestono la maglia FDJ e si presentano in Spagna per doppiare un GT: ottima scelta, da incoraggiare. Si tratta di Nacer Bouhanni, velocista che al Giro ha fatto mirabilie (tre vittorie di tappa + classifica a punti) e di Thibaut Pinot, che dopo il terzo posto al Tour cercherà continuità di (ottimi) risultati sulle tante rampe secche della corsa iberica. Ma non va sottovalutato un giovanotto come Kenny Elissonde, vincitore di una tappa di montagna lo scorso anno, il quale punta a migliorare, avendo già mostrato grossi margini; se Pinot gira, però, il ragazzo non avrà problemi a votarsi alla sua causa (come il mentore Madiot impone). Laurent Mangel e Cédric Pineau, uomini di fatica, lavoreranno da lontano quando sarà necessario, mentre Murilo Fischer e Geoffrey Soupe accompagneranno trenando le scorribande veloci di Bouhanni. Al bravo Anthony Roux e al più giovane Johan Le Bon il compito di inserirsi nelle fughe. Peccato per il forfait all'ultimo di Alexandre Geniez. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Nathan Brown |
L'ANALISI Andrew Talansky è uno dei numerosi caduti (in senso ovviamente ciclistico) del Tour, e se dobbiamo giudicare da quello che il ragazzo aveva promesso (su strada, s'intende) alla vigilia della Grande Boucle, possiamo immaginarcelo ad alti livelli, pronto a un salto di qualità che lo proietterebbe nientemeno che a lottare per il podio; di sicuro non gli manca la voglia di riscatto. Ma è un po' tutta la Garmin, a prima vista, a sembrare intrigante: come sottovalutare, ad esempio, la capacità di Ryder Hesjedal di inventarsi attacchi fantasiosi e remunerativi in termini di classifica (come visto al Giro)? E come non considerare anche Daniel Martin un possibile protagonista (magari non proprio per la generale, ma per qualche successo parziale)? Tutte e tre le punte della squadra saranno supportate da Andre Cardoso e Nathan Brown in salita e da Johan Vansummeren sul piano, col veterano David Millar pronto a fare il regista in corsa (se ha smaltito l'arrabbiatura col team manager Vaughters che non l'ha portato al Tour...). Nathan Haas avrà licenza di offendere tramite fuga, Koldo Fernández un tempo qualche volata la vinceva, oggi non più, ma non è detto che non ci si butti lo stesso. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Marcel Aregger |
L'ANALISI Formazione priva di un centro di gravità permanente, considerando il capitano Johann Tschopp non proprio uomo da classifica di prima fascia; più che lavorare per un'improbabile causa comune, quindi, gli uomini che hanno mostrato grande condizione nei giorni scorsi a Burgos potranno ognuno ritagliarsi un proprio obiettivo: parliamo di Aleksejs Saramotins (vincitore della cronometro proprio alla Vuelta a Burgos) o di Vicente Reynés e Jonathan Fumeaux (entrambi piazzati nelle volate più o meno di gruppo della citata corsa), mentre i più giovani Marcel Aregger e Patrick Schelling potranno fare esperienza di GT e gli esperti Sébastien Hinault (40 anni) e Pirmin Lang (solo 30) troveranno il modo di contribuire tirando quando necessario. Potrà esserlo anche per tenere vive le ambizioni di Matteo Pelucchi, che finirà con l'essere l'uomo più in vista della squadra svizzera: non tanto per la vittoria di tappa a Burgos (ancora!), quanto per aver dato saggi di valore assoluto, ad esempio vincendo la prima volata della Tirreno-Adriatico: se gira bene, per il lombardo potranno arrivare altre grosse soddisfazioni. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Winner Anacona |
L'ANALISI Il forfait dell'ultimo minuto del campione uscente Chris Horner ha costretto la Lampre a rivedere le proprie strategie: a fare classifica sarà Przemyslaw Niemiec, reduce da un buon 5° posto al Tour de Pologne, che in salita avrà l'appoggio del colombiano Winner Anacona. Funziona a coppie il roster della formazione italiana: Damiano Cunego e José Serpa sono i battitori liberi per cercare fughe importanti nelle frazioni più dure; Filippo Pozzato (redivivo) ed Elia Favilli faranno la stessa cosa ma nelle tappe altimetricamente più abbordabili (o magari proveranno qualche colpo da finisseur qua e là); Maxi Richeze e Roberto Ferrari rappresentano invece la batteria veloce del team, con l'argentino a supporto dell'italiano nelle volate. Infine c'è il giovane Valerio Conti, chiamato alla vigilia per sostituire Horner: non sarà un debutto nei grandi giri facile per il 21enne romano. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Sander Armée |
L'ANALISI Non c'è discussione sul ruolo di capitano morale della formazione belga: Adam Hansen, uomo da tre grandi giri a stagione, non salta neanche questo turno, e sarà lì al suo posto a provare fughe, a dare spettacolo in salita (in fondo al gruppo, però), e a twittare divertenti testimonianze dalla corsa. L'istrione australiano lavorerà anche per i capitani veri: due gli uomini pronti a far classifica, il primo è Jurgen Van den Broeck, che deve dare un senso alla stagione dopo lo scipito Tour, l'altro è Maxime Monfort, regolarissimo diesel che spesso troviamo a ridosso dei primi (vedi il Giro). Le volate le farà Jens Debusschere, Campione Nazionale belga in buona forma (l'abbiamo visto all'Eneco Tour), aiutato da Greg Henderson nel ruolo dell'ultimo uomo; Pim Ligthart e Bart De Clercq avranno libertà di andare in fuga, Sander Armée farà il gregario a pieno regime, e il giovane Vegard Breen dovrà solo preoccuparsi di fare esperienza, per rendere questa sua prima stagione da pro' ancor più promettente di quanto non sia già sembrata. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Andrey Amador |
L'ANALISI Quanti riflettori saranno puntati sull'ensemble messo in gara da Eusebio Unzué! La fascia di capitano andrà a buon diritto a Nairo Quintana, trionfatore del Giro e reduce da uno dei suoi periodi di allenamento "casalingo" in Colombia. Se i risultati saranno quelli visti finora nella sua carriera (che conta anche un secondo posto al Tour 2013), il ragazzo ci farà divertire. Anche perché avrà a supporto una delle squadre più forti della Vuelta: basti dire che l'alter ego di Nairo, o se vogliamo il suo primo luogotenente, sarà quell'Alejandro Valverde che dopo la Boucle ha forse messo la sordina ai propri sogni di gloria nei GT, e sarà pronto a lavorare per il giovane compagno. Non solo l'Embatido: Andrey Amador ha dato ampie prove di essere in grado di cantare (vedi vittoria a Cervinia al Giro 2012) e portare la croce (il gran lavoro di gregariato che si sobbarca solitamente); Javier Moreno ci mette una grande esperienza, Gorka Izagirre e José Herrada hanno forse qualcosa in meno rispetto ai rispettivi fratelli (Ion e Jesús) ma la loro capacità di lavorare per la squadra è fuori discussione. E Jonathan Castroviejo e Adriano Malori, ottimi cronoman, saranno utilissimi sul passo, col parmigiano che potrebbe addirittura inserirsi nella sfida contro il tempo tra Martin e Cancellara. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Gerald Ciolek |
L'ANALISI Sergio Pardilla è un corridore che in salita si difende egregiamente ma che non ha dalla sua il colpo del ko. Per fare il capitano della MTN, squadra all'esordio di un GT (prima africana in assoluto), potrebbe comunque bastare: difendersi e difendersi per provare a portare a casa un piazzamento a ridosso dei primi. Ad attaccare, al limite, potranno provarci i due gioiellini Louis Meintjes e Merhawi Kudus: sudafricano 22enne il primo, eritreo appena 20enne il secondo, hanno lanciato finora segnali molto interessanti con piazzamenti in brevi corse particolarmente dure (vedi alle voci Giro del Trentino e Route du Sud). L'inesperienza sarà però per loro un fattore, del resto condiviso da gran parte del team: Daniel Teklehaymanot ha già partecipato a una Vuelta, due anni fa, e ci ritorna con le stesse intenzioni, ovvero lavorare per la squadra e cercare qualche fuga. Quanto agli altri, insieme ai due giovanotti citati sopra, anche Jacques Janse van Rensburg, Jay Robert Thomson, Jaco Venter e Kristian Sbaragli sommano insieme la bellezza di... 0 grandi giri disputati. L'italiano, in particolare, troverà un gran daffare per aiutare nelle volate l'unico altro uomo d'esperienza del team, quel Gerald Ciolek che ha nel palmarès una Milano-Sanremo e che già in passato ha più volte duellato coi più forti sprinter del seeding internazionale: le speranze per una vittoria di tappa sono riposte principalmente in lui. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Tom Boonen |
L'ANALISI L'anno scorso Rigoberto Urán fece 2° al Giro d'Italia ma alla Vuelta non riuscì a incidere come avrebbe sperato: con più esperienza e maturità il 27enne colombiano cercherà di fare meglio anche se dalla corsa rosa è tornato in Europa solo per il Tour de l'Ain. La principale spalla di Urán in salita sarà l'olandese Wout Poels ma attenzione anche al nostro Gianluca Brambilla che è uscito bene dal Tour de Pologne. Se in salita la Omega Pharma-Quick Step non sarà il team più forte, diverso il discorso per altri terreni: con Tony Martin la squadra belga sarà favorita per prendere la prima maglia rossa nella cronosquadre; per gli arrivi in volata non c'è Mark Cavendish (ancora non al 100% dopo l'infortunio al Tour) ma Tom Boonen prepara il Mondiale e sarà importante per lui lanciarsi in qualche sprint con l'aiuto di Nikolas Maes. Lo slovacco Martin Velits sarà probabilmente l'uomo incaricato di tenere sotto controllo tutte le fughe da lontano mentre il giovane spagnolo Carlos Verona è un prospetto interessante all'esordio alla Vuelta. A completare la rosa troviamo il 25enne Pieter Serry, un corridore che può essere giocato in più situazioni di corsa. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Sam Bewley |
L'ANALISI L'Orica-GreenEDGE non ha corridori capaci di vincere un grande giro, ma può disporre di una concentrazione di talento che non si vede spesso. A tenere un occhio alla classifica sarà il colombiano Esteban Chaves, vincitore dell'Avenir 2011 e tornato a pieno ritmo quest'anno dopo un lungo infortunio; alle volate invece ci penserà Michael Matthews, già 6 giorni in rosa all'ultimo Giro d'Italia e a segno in due tappe nella Vuelta 2013; a completare un tris di stelle future c'è poi il britannico Adam Yates che al primo anno da pro' ha mostrato già grandi numeri. Attenzione però, la Orica per la Vuelta non si ferma a questi tre nomi: Matthews avrà un gran bel treno per gli sprint con Sam Bewley, Mitchell Docker e Brett Lancaster pronti a lanciarlo; Cameron Meyer sarà d'aiuto ai capitani e al tempo stesso protagonista nelle fughe così come Simon Clarke che è un po' più veloce ed è adatto anche a percorsi più impegnativi. L'ultimo nome è quello di Ivan Santaromita che pur avendo fatto poco all'ultimo Giro di Polonia andrà a caccia di un successo di tappa. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Natnael Berhane |
L'ANALISI La rosa dell'Europcar per questa Vuelta è priva di un'individualità di spicco capace di assicurare risultati importanti, ma i ragazzi di Bernaudeau sapranno sicuramente onorare la corsa con il loro classico stile aggressivo fatto di fughe ed attacchi. L'ex iridato Under 23 Romain Sicard è reduce da un discreto 7° posto al Tour de l'Ain che potrebbe essere un segnale che il talento che tutti gli riconoscevano può finalmente manifestarsi. Vincent Jérôme è un corridore a cui piacciono le classiche del nord e all'Eneco non è andato malaccio, ma c'è interesse anche per la prova dei due africani del team, l'eritreo Natnael Berhane ed il namibiano Dan Craven. Yannick Martinez ha un discreto spunto veloce ma difetta un po' di esperienza essendo al primo anno nel World Tour. Jérôme Cousin, Jimmmy Engoulvent, Maxime Méderel e Bryan Nauleau sono tutti corridori che partiranno con più sogni che reali possibilità: attaccheranno da lontano, a volte da lontanissimo, e dovranno essere bravi a far girare la fortuna dalla loro parte. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Nikias Arndt |
L'ANALISI Il giardino dei giovani, potrebbe essere definita la Giant di quest'anno. Dei tanti volti nuovi che si stanno conquistando spazio nel ciclismo, alcuni li (ri)vedremo in Spagna con le maglie bianconere del team olandese. Su tutti, grande è l'attesa per Warren Barguil, che ha puntato la sua stagione su questo appuntamento, con l'intento di migliorare le due vittorie di tappa ottenute 12 mesi fa e di portare a termine anche una classifica dignitosa. Il quasi 23enne francese sarà supportato da Lawson Craddock, che al Tour of California ha fatto vedere lampi di classe sia in salita che a cronometro (ed è anche più giovane di Barguil), e da Tobias Ludvigsson, buon cronoman che si difende in salita e che sta studiando per essere un domani un uomo da gare a tappe. Ancor più convincente è la sequela di passisti veloci che andranno a comporre il treno di John Degenkolb: ovvero del corridore che nel 2012 vinse 5 tappe, e che proverà almeno ad avvicinare quel clamoroso risultato. Gli daranno un'importante mano Chad Haga (forte a cronometro), gli esperti Johannes Fröhlinger e Koen De Kort, e i veloci Nikias Arndt e Ramon Sinkeldam, talmente bravi da riuscire a volte a vincere anche in proprio. Praticamente, un treno da paura per uno stoccatore di primissimo ordine. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Giampaolo Caruso |
L'ANALISI Prima parte di stagione da dimenticare con il doppio infortunio tra classiche e Giro, poi il rientro in gara al Tour correndo con generosità ma poca accortezza tattica: Joaquim Rodríguez deve lasciarsi tutto alle spalle perché in questa Vuelta l'obiettivo minimo è il podio e lui ha tutte le carte in regola per centrarlo. A Burgos Daniel Moreno ha fatto vedere di essere molto in forma e sarà una pedina preziosa come l'altro uomo di fiducia di Purito, Alberto Losada. In salita giocherà un ruolo molto importante anche il siciliano Giampaolo Caruso mentre lo scalatore russo Sergey Chernetskiy si testa per la prima volta sulle tre settimane. Chiude l'organico un poker di corridori russi: Dmitriy Kozonchuk ed Eduard Vorganov avranno compiti di gregariato puro, discorso diverso per Alexandr Kolobnev e Yury Trofimov con il primo che può cercare l'acuto personale in qualche finale insidioso ed il secondo che può essere speso sia nelle fughe da lontano, sia come gregario su quasi tutti i terreni. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Dario Cataldo |
L'ANALISI Dopo il duro colpo del ritiro al Tour de France, Chris Froome aveva bisogno di un nuovo grande obiettivo per il finale di stagione e questo non poteva che essere la Vuelta a España, proprio la corsa che lo lanciò come uomo da tre settimane con il 2° posto dietro a Cobo nel 2011: Froome s'è ristabilito pienamente dall'infortunio del Tour e sarà in Spagna per vincere. La Sky, attesa anch'essa ad un riscatto dopo la deludente Grande Boucle, ha ovviamente scelto uomini di forza ed esperienza che possano gestire la corsa da Jérez de la Frontera fino a Santiago de Compostela su ogni tipo di terreno. Nelle tappe più facili vedremo spesso davanti al gruppo le sagome di Luke Rowe, Christian Knees e dell'infaticabile Vasili Kiryienka che darà una mano preziosa anche su certe salite; la Sky però può contare anche su uomini completi come il nostro Dario Cataldo e Peter Kennaugh (molto atteso per valutare i suoi progressi sulle tre settimane), mentre il compito di far esplodere il gruppo in salita spetterà a Philip Deignan, Kanstantsin Siutsou e soprattutto al basco Mikel Nieve. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Daniele Bennati |
L'ANALISI Tinkoff in clima di incertezza ed imprevedibilità anche alla Vuelta: in attesa della soluzione del ricorso di Kreuziger, un capitano vero e proprio non ci sarebbe. Anche se c'è il miglior corridore da corse a tappe degli ultimi anni, Alberto Contador, al rientro dall'infortunio al Tour de France, ma in condizioni a suo dire troppo precarie per dire la sua se non per una tappa. Va comunque ricordato che Contador non è nuovo a GT last-minute, tant'è che il Giro 2008 gli valse il soprannome di "bagnino" (si dice che fosse al mare quando gli giunse la convocazione per la corsa rosa)... In ogni caso, intorno al madrileno ci sarà un concentrato dei migliori gregari in circolazione: a cominciare dal fedelissimo Jesús Hernández, passando per Chris Sørensen, Sergio Paulinho, ed i nostri, l'immortale Matteo Tosatto e Daniele Bennati, a detta del ct Cassani possibile regista della nazionale a Ponferrada. Completano la formazione Oliver Zaugg, che solo di rado sa trovare la stoccata vincente (ma quando la trova... vedi Lombardia 2012), e che anni fa provava anche a tenere in classifica nella corsa spagnola; il russo Ivan Rovny, che preso atto di non essere una vera punta farà il gregario di lusso; il danese Michael Valgren Andersen, neoprofessionista esordiente in un GT, campione nazionale e fresco di successo anche al Post Danmark Rundt. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Julián Arredondo |
L'ANALISI In una Vuelta di livello così alto la Trek non può chiedere troppo ai propri uomini, ma in ogni caso Luca Guercilena ha selezionato una rosa di nove nomi con diverse potenzialità interessanti. In cima alla lista c'è il colombiano Julián Arredondo, rivelazione del Giro d'Italia con una vittoria di tappa, la maglia del Gran Premio della Montagna e tante fughe: in Spagna potrebbe andare a caccia degli stessi obiettivi, oppure cambiare radicalmente filosofia per vedere fin dove può arrivare puntando alla classifica. In ogni caso per la generale c'è anche l'esperto basco Haimar Zubeldia, quel corridore che non si vede mai per poi ritrovarlo tra i primi 10 a fine corsa. Fabian Cancellara sarà alla Vuelta soprattutto per allenarsi per i Mondiali ma darà il suo contributo nella cronosquadre d'apertura per poi andare a sfidare Martin nella cronometro di Borja. Yaroslav Popovych metterà la sua esperienza a disposizione del gruppo, Kristof Vandewalle e Jesse Sergent sono ottimi passisti, Bob Jungels e Jasper Stuyven faranno esperienza al debutto in un GT e poi c'è il nostro Fabio Felline che proverà a far valere il suo spunto veloce in qualche finale di tappa. |
IL CAPITANO |