DéTour 2014: #Nibalistaisereno. E parte il grat-grat... - Invito via sms di Matteo Renzi per Vincenzo a Palazzo Chigi
Versione stampabilePer la rubrica "Dacci oggi il nostro hashtag quotidiano", potremmo puntare decisamente su un personaggio a cui l'uccellino di Twitter dovrebbe fare un monumento, o quantomeno pagargli una sostanziosa prebenda per prestazioni pubblicitarie: parliamo - lo sapete già dal titolo - di Matteo Renzi, esimio Presidente del Consiglio, nonché twittatore quasi compulsivo nonché smartphone-addicted (come ormai tanti di noi). Quando è in tv (cioè sempre), tra una domanda e l'altra dell'intervistatore di turno non è raro vedere il giovane premier smanettare sul suo aggeggetto elettronico per commentare in diretta quanto avviene in studio.
E il suo ultimo atto da sindaco di Firenze fu proprio un tweet col quale gelò il sangue nelle vene all'ex capo del governo Letta: #Enricostaisereno è un'espressione da subito diventata proverbiale, e non occorre spiegare perché. Se inviti una persona a stare serena, e un attimo dopo la giubili in piazza, chiaramente l'espressione in questione assume sfumature assai fosche...
Ecco quindi che, dopo esser passato in quel modo sopra Letta, Renzi non può allargarsi più di tanto in messaggi augurali, visto che chi li riceve inizia a temere di ritrovarsi una testa di cavallo nel letto. Addirittura pare che i capi di governo esteri, quando il nostro Matteo dà loro una pacca sulla spalla, controllino subito che non gli abbia attaccato il bigliettino con su scritto "Sono scemo". Ma questa è un'altra storia.
Tra le molteplici attività e i tantissimi impegni a cui è soggetto un Presidente del Consiglio, tra un viaggio a Bruxelles e uno in Mozambico, tra uno streaming in maniche di camicia e un'ospitata televisiva, Renzi ha incredibilmente trovato il tempo (o quantomeno il modo) per sapere che un italiano è in testa al Tour de France. Poi qualche bene informato l'ha avvisato che la stampa di settore (compresa quella televisiva) si lamentava per il disinteresse dimostrato dalle istituzioni nei confronti delle imprese di Nibali e del ciclismo in generale, e il politico toscano, interrompendo sul più bello la visita di Stato in Congo, al grido di "oh bella, chi sono io per deludere Martinello e Gatti???" ha deciso di fare un passo.
E come l'ha fatto? Nella maniera a lui più familiare, ovvero abbattendo immediatamente ogni formalismo e contattando direttamente Nibali con un sms. È stato lo stesso Vincenzo a darne notizia ieri: «Il Premier mi ha invitato a festeggiare a Palazzo Chigi. Solo che prima devo vincere il Tour...», e via con ampi riti apotropaici sotto il tavolo. E sì, perché visti i precedenti non c'è tanto da star sereni...
Ma Renzi forse pensa che il ciclismo sia come il calcio, e che se hai un certo vantaggio sul secondo puoi vincere matematicamente il Tour con 4-5 tappe d'anticipo. Non è così, Matteo! Ad ogni buon conto, accogliamo con piacere la notizia di questo interesse, anche se - come al solito in Italia - qualcuno ha subito cercato di strumentalizzare politicamente la storia dell'sms a Nibali (è il caso di un consigliere comunale dell'Aquila, ovviamente di un partito avverso a quello di Renzi, il quale ha invitato il Premier a mandare un messaggino anche al sindaco di Villa Sant'Angelo - in Abruzzo - che fino a ieri era in sciopero della fame per il disinteresse mostrato dal governo nella ricostruzione post-terremoto).
Ma queste son beghe che interessano relativamente al segretario del PD. Per lui è più importante essere associato a un'immagine vincente dell'Italia, e il massimo sarà assicurarsi qualche fotoricordo con Nibali, una bella maglia gialla autografata, chissà se pure una bici fiammante, l'essenziale è che il tutto finisca poi nei tg e sui giornali. Anche noi, nel nostro piccolo, contribuiamo, e schiaffiamo il faccione bonaccione del Presidente del Consiglio in homepage per qualche ora. Obiettivo già raggiunto, insomma (anche se Vincenzo - scongiuri facendo - dovesse non vincere il Tour), e #Italiastaiserena.