Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro d'Italia 2014: Marco Bandiera e la fuga perpetua - In maglia Androni nuova dimensione per il trevigiano

Versione stampabile

Marco Bandiera guida la fuga a due con Andrea Fedi sulla strada per Salsomaggiore © Bettiniphoto

Non tutti gli anni sono uguali, per una squadra. Capita la stagione in cui sei protagonista e vincente, in cui hai magari il velocista che dà una zampata (il Roberto Ferrari del 2012) o lo scalatorino sudamericano che fa classifica e magari conquista una tappa (ultimo della lista, il José Rujano del 2011); e gli anni in cui non riesci a lasciare la tua firma, forse perché sei nel mezzo di un ricambio generazionale interno, o forse perché ti manca qualcosa, o semplicemente perché magari ti gira male in quelle due o tre occasioni che spettano solitamente in un grande giro alle squadre più piccole.

Stiamo parlando - si sarà capito - della Androni-Venezuela. Già lo scorso anno la squadra diretta da Gianni Savio è rimasta a secco di affermazioni al Giro, e anche in questa edizione manca al sodalizio piemontese un corridore nettamente portato per la vittoria. In questi casi, la trentennale esperienza del team manager parla chiaro: sia come sia, si va all'attacco, possibilmente tutti i giorni, e chissà che l'occasione non ce la si riesca a creare.

In quest'ottica, quello di Marco Bandiera si sta rivelando per Savio un ingaggio prezioso: il trevigiano ha messo insieme in queste prime 9 tappe in linea la bellezza di 4 fughe, in media quasi una ogni due giorni; in realtà, dopo una prima settimana a carburare, è negli ultimi giorni che Bandiera ha innestato il turbodiesel, visto che le sue azioni da lontano sono venute nelle tappe di Montecassino, di Montecopiolo, di Sestola e in quella di oggi: 4 fughe in 5 tappe, come media siamo ai livelli dei maggiori interpreti della specialità.

Un po' quel che gli appassionati si sarebbero aspettati venisse fatto da Johnny Hoogerland, il quale però finora in maglia Androni si è dimostrato poco più che un ectoplasma. Nell'attesa che il Toro di Beveland dia almeno un saggio del proprio estro, va benissimo a Savio godersi quasi ogni giorno Bandiera all'attacco. A spingere il quasi 30enne di Castelfranco è più che altro lo stimolo della classifica dei traguardi volanti, che continua a guidare (e anzi oggi ha anche aumentato il margine: è primo con 32 punti contro i 26 di Andrea Fedi - altro plurifuggitivo - e i 19 di Elia Viviani) e che magari spera di accoppiare alla classifica dei chilometri percorsi in fuga (nella quale è invece secondo dietro a Fedi, con 504 km contro i 608 del giovanotto della Neri).

Non è peraltro da escludere che Bandiera si innamori del ruolo di fuggitivo impossibile, e costruisca intorno a ciò una dimensione che finora, da professionista, non ha probabilmente saputo ben focalizzare. In fondo tutti mitizzano (a ragione) Pantani, ma sono tanti anche quelli che si ricordano di Coppolillo. Passato con discrete attese direttamente dal dilettantismo al World Tour nel 2008, Marco non riuscì a sbocciare nel primo biennio in Lampre (anche a causa di un serio incidente in allenamento occorsogli nel 2008, che lo costrinse ad un ricovero in terapia intensiva per la formazione di un ematoma intracranico), dopodiché ha fatto un po' il girovago (una stagione alla Katusha, due alla Quick Step poi Omega Pharma, una alla IAM) prima di tornare in Italia per approdare alla corte di Savio.

In questi anni ha vestito i panni del gregario, ed è anche stato molto apprezzato in ciò; ma ha ancora tempo per cercare quelle soddisfazioni che fin qui sono venute col contagocce, e la Androni ha tutta l'aria di essere la squadra giusta in cui tornare ad esplorare i propri limiti per provare ad andare oltre: misurarsi con libertà d'azione nei GT è una cosa che finora di fatto Bandiera non ha mai potuto sperimentare (prima d'ora aveva partecipato solo al Tour 2009 e al Giro 2012), e non c'è niente di meglio che un Giro vissuto da protagonista (magari laterale, ma sempre protagonista) per ritrovare il piacere di osare.

Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano