Giro d'Italia 2014: Prime salite, primi attacchi? - Dichiarazioni e Tweet della 4a tappa. Viviani: «Tappa sfortunata»
I only call "time out " to slow the bunch in the wet. Not to stop the race. Was like ice !!
— Luke Durbridge (@luke_durbridge1) 13 Maggio 2014
Magnifique photo #blonde pic.twitter.com/m4tJiLNppy
— Maxime BOUET (@BOUETMAXIME) 13 Maggio 2014
Can we get back the Italian weather from Irland and send this back over there?!? The roads are not made for it. #giro #stayedupright
— Maarten Tjallingii (@mtjallingii) 13 Maggio 2014
In Irlanda pioggia a volontà scivolate 0, in Italia si giocava a calcio saponato, non siamo fighette abbiamo un asfalto che fa pena
— Andrea Fedi (@AndreFedi) 13 Maggio 2014
Pues parece que si se escurren estas carreteras y no es que no lo inventemos los ciclistas!! pic.twitter.com/8SO8IzmYLY
— Jose Herrada Lopez (@joherradalopez) 13 Maggio 2014
Nacer Bouhanni (FDJ): «Ho bucato una gomma a soli 10 km dall'arrivo e purtroppo mi sono dovuto fermare per cambiare la ruota. La mia squadra mi ha aspettato ed ha fatto il massimo per riportarmi in testa. La distanza da colmare era enorme ma io ho dato davvero tutto e, uscito dall'ultima curva, mi sono lanciato davvero al massimo delle mie possibilità. Io non sono caduto ai -3 km, per fortuna ho dovuto solo scartare chi era caduto davanti a me. Ho puntato tutto a sinistra. Sono rimasto leggermente attardato e anche per questo ho fatto uno sforzo enorme per tornare sulla testa della corsa. "Ho la Maglia Rossa e ci tengo molto. Cercherò di difenderla con i denti il più a lungo possibile in questo Giro d'Italia».
Michael Matthews (Orica): «L'idea migliore per mantenere la corsa in totale sicurezza, era di neutralizzare i tempi per la classifica generale, all'ultimo giro del circuito. Ci siamo resi conto quando siamo arrivati sul circuito stesso che l'asfalto era molto scivoloso e per questo abbiamo chiesto alla giuria di ottenere la neutralizzazione poi concessaci. La considero una decisione di buon senso. Le altre squadre sono venute a chiedere a me di inoltrare questa richiesta di neutralizzazione evidentemente perchè indossando la Maglia Rosa tutti mi vedono come un punto di riferimento in gruppo. Sono consapevole che c'è la possibilità che perda la Maglia Rosa domani. Da parte mia posso garantire che darò il 110 per cento, sia io che tutta la mia squadra, per far si che la Maglia Rosa sia sulle mie spalle anche domani sera. È vero che anche in Australia capita di correre con la pioggia che spesso è anche torrenziale. Purtroppo oggi il problema era che con le poche gocce di pioggia cadute, l'asfalto è diventato subito molto molto scivoloso».
Roberto Ferrari (Lampre): «Evitare le cadute e rimanere nelle prime posizioni è stato un bel colpo, un misto di fortuna e di prontezza. Per questo motivo, mi dispiace non aver sfruttando ancora di più questa occasione che mi ero conquistato. All'uscita dell'ultima curva ho iniziato a spingere in coincidenza del passaggio su una striscia stradale, perdendo ovviamente per un breve istante aderenza: sono momenti concitati, volevo lanciarmi il prima possibile verso il traguardo e invece mi sono trovato costretto a cercare la rimonta».
Elia Viviani (Cannondale): «Dire che è stata una tappa sfortunata è poco. Sono dispiaciuto perché poteva essere una grande occasione. Non sono mancate né gambe né voglia di fare, ma solo la fortuna. Stavamo impostando la volata in maniera impeccabile e proprio nel momento decisivo ha cominciato a piovere, rendendo l'asfalto una saponetta. Marangoni è stato il primo a scivolare, poi Gatto, Ratto ed io. Mi sono rialzato d'istinto, ho provato ad inseguire ma ormai era troppo tardi per fare la volata. Il rammarico è anche per la forte botta che ho preso all'anca destra che proprio non ci voleva. Credo non si debba montare un caso su quello che è successo oggi in gruppo, sono cose che fanno parte della corsa. Abbiamo fatto un giro prudente per non prendere troppi rischi. C'è stata una discussione con l'organizzazione e la giuria, come talvolta accade, ed hanno compreso le perplessità che c'erano in gruppo sul rischio cadute. Con l'ultimo giro neutralizzato, la corsa è ripartita come doveva. Credo che lo spettacolo sia stato garantito e credo sia stato giusto anche essere prudenti all'inizio. Purtroppo abbiamo visto cosa è successo nel finale...»
Chris Sørensen (Tinkoff): «Era una tappa difficile perché non sapeva se dovevamo gareggiare o restare tutti assieme. Ed è cambiato svariate volte. Di solito i capitani delle squadre e i corridori più esperti prendono una decisione, ma tutti cambiamenti nel'andatura significavano che era difficile trovare un mio ritmo. Ma alla fine nessuno vuole vedere un uomo di classifica cadere e ritirarsi in una tappa come questa e se avessimo deciso di andare a tutta in quelle condizione sarebbe potuto succedere facilmente».