Tour de San Luis 2014: Quella Terrazas è solo di Modolo - Sacha s'impone come nel 2013. Piegato Sagan, corsa a Quintana
Dodici mesi dopo è ancora una volta Sacha Modolo il più forte sul traguardo di Terrazas del Portezuelo al Tour de San Luis: nel 2013 questo era il traguardo della seconda tappa e l'allora velocista della Bardiani-CSF Inox si mise alle spalle niente meno che Mark Cavendish; oggi invece si correva l'ultima tappa della corsa argentina ed il 26enne trevigiano con addosso la maglia della Lampre-Merida s'è preso il lusso di negare a Peter Sagan la prima vittoria stagionale. Due anni, due vittorie e due scalpi di grandi avversari: sarà l'aria che respira, questo finale in leggerissima salita e un paio di curve da disegnare bene, ma questo è il modo migliore per iniziare una stagione.
Nei suoi primi quattro anni da professionista, passati tutti alla corte della famiglia Reverberi, Sacha Modolo si è messo in luce come una delle ruote più veloci del ciclismo italiano ed è stato capace di mettere assieme la bellezza di 25 vittorie: un bottino davvero niente male, ma dopo il quarto posto ottenuto al debutto alla Sanremo nel 2010 Sacha è sempre un po' mancato quando la posta in palio era alta. Un po' ha sicuramente pesato la sfortuna, a volte qualche invito mancato per la squadra, altre invece sono stati dei limiti caratteriali legati magari alla pressione di fare risultato o ad una scarsa propensione al rischio nei momenti più caldi dell'avvicinamento allo sprint.
Dopo quattro anni, ed un corteggiamento che era già iniziato tempo addietro, Sacha Modolo ha scelto di passare alla Lampre per testarsi con maggiore continuità nelle corse del World Tour e per cercare quindi quel grande risultato che lo possa sbloccare definitivamente, magari in una tappa di un grande giro. Intanto la nuova squadra gli ha dato subito grande fiducia ed in entrambi gli arrivi in volata al Tour de San Luis ha lavorato molto per lui: tra Maxi Richeze e Sacha Modolo sembra ci sia anche già una buona intesa nel treno. Poi la Lampre ha iniziato alla grande la stagione vincendo sia qui che in Australia (con Ulissi) e tutto l'ambiente non può che trarne giovamento.
Nella tappa di oggi la Lampre è stata proprio una delle squadre che ha lavorato di più, non sono negli ultimi chilometri, ma anche in precedenza per andare a ricucire il distacco con i fuggitivi di giornata. In corrispondenza del primo traguardo volante odierno, posto in cima alla salitella di El Durazno, s'è sganciato un gruppetto formato da Cleberson Weber (Dataro), Carlos Ochoa (Androni), Carlos Betancur (AG2R), Juan Pablo Valencia (Colombia) e Pablo Alarcón (Cile) ma il plotone li ha tenuti ad una distanza di due minuti per svariati chilometri. In precedenza va segnalato il passaggio all'unico gran premio della montagna di giornata, l'ascesa di terza categoria dell'Alto de los Puquios: la classifica degli scalatori era ancora aperta e Nairo Quintana non ha voluto lasciare nulla agli avversari transitando per primo e facendo sua anche quest'altra maglia.
Superata la metà del percorso i cinque uomini in fuga sono riusciti finalmente ad aumentare leggermente il proprio vantaggio sugli inseguitori ed a circa 50 km dal traguardo il gap ha toccato un massimo di quattro minuti: il sogno, però, è durato pochissimo tanto che proprio la spinta degli uomini della Lampre ha azzerato il distacco nel giro di appena 20 km. Le squadre dei velocisti a questo punto non si sono più lasciate scappare nulla e quindi si è arrivati al finale con il gruppo compatto e provo per la volata.
Nell'ultimo chilometro sono state proprio la Lampre e la Cannondale a prendere la testa del gruppo: i verdi di Amadio ci hanno provato ma proprio appena è iniziato il tratto finale tortuoso ed in leggera salita Richeze è partito forte portandosi dietro Modolo e lasciandolo nella posizione ideale per andare a conquistare la prima vittoria dell'anno. Il successo di Modolo è stato nettissimo e Sagan ha dovuto sudare non poco per riuscire a mettere la propria ruota davanti a quello di un perfetto Maximiliano Richeze per la seconda posizione. Giù dal podio troviamo un altro membro della famiglia Richeze, Mauro, e poi nell'ordine il belga Keukeleire ed i nostri Giacomo Nizzolo e Manuel Belletti, sesto e settimo.
Nelle retrovie il gruppo s'è allungato parecchio e si sono formati alcuni piccoli buchi tra un corridore e l'altro: niente di clamoroso, tanto che l'unico ad approfittarne è stato Marc De Maar che ha guadagnato la settima posizione in classifica generale ai danni di Stetina. Nairo Quintana ha quindi chiuso aumentando il suo vantaggio su Gaimon a 43" e quello su Godoy a 2'02" mentre Arredondo, nonostante le due tappe vinte, è arrivato solo quarto; decimo e migliore degli italiani Domenico Pozzovivo. Nonostante la caduta di ieri è riuscito a concludere la corsa anche Vincenzo Nibali che oggi è tornato in sella con un'infrazione ad una costola, un problema non grave e che in massimo due settimane sarà completamente risolto.
Adesso ci aspetta una settimana di riposo e poi da domenica prossima si inizierà finalmente con le corse europee: ci si dividerà tra GP Costa degli Etruschi e GP La Marseillaise mentre in tanti guarderanno già al medio oriente e al trittico Dubai-Qatar-Oman.