Lo speciale: Ballan, quanto pesano questi due anni... - Alessandro squalificato dal TNA: riviviamo la sua carriera
Versione stampabileAlla fine, dopo più di cinque anni di indagini, accuse, rinvii e indiscrezioni, si è arrivati ad una sentenza per quanto riguarda la parte sportiva della famigerata inchiesta di Mantova, almeno per quanto riguarda alcuni dei suoi maggior protagonisti: oggi il Tribunale Nazionale Antidoping del CONI ha inflitto l'inibizione a vita al farmacista-dottore-preparatore Guido Nigrelli, ha sanzionato con 4 anni il dottor Bonazzi (a fronte di una richiesta di 7 anni) e soprattutto ha squalificato per 2 anni, fino al 16 gennaio 2016, Alessandro Ballan, ritenuto colpevole di una violazione del regolamento antidoping.
Lo scorso 6 novembre Ballan ha compiuto 34 anni e per lui, reduce da 12 mesi terribilmente travagliati dal punto di vista degli infortuni, un tale stop significa quasi certamente la fine della carriera come ciclista professionista: dopo 10 stagioni trascorse tra Lampre e BMC, è difficile immaginarlo a 36 anni compiuti che torna in gruppo in una squadra di terza fascia senza poter disputare le corse più amate, le classiche del pavé. Ripercorriamo quindi le fasi salienti della carriera del corridore nato il 6 novembre 1979 a Castelfranco Veneto e che conta 12 successi da professionista nel proprio palmarès.
2005: L'esplosione a La Panne e un Fiandre da protagonista
Alessandro Ballan passa professionista con la Lampre nel 2004 e nel primo anno inizia subito a prendere confidenza con le classiche, facendo esperienza in diverse prove di quella che allora era ancora la Coppa del Mondo. La svolta arriva in un giorno ben preciso, il 29 marzo 2005: Alessandro vince la prima tappa della Tre Giorni di La Panne, la tappa dei muri e del pavé, ed entra in una nuova dimensione di corridore; la cronometro finale lo relega al 2° posto della breve corsa a tappe belga. Pochi giorni dopo Ballan sale ancora di livello ed è tra i protagonisti del Giro delle Fiandre: sul Grammont con Boonen, Van Petegem, Zabel, Klier e Petito c'è anche lui a giocarsela ed il 6° posto finale è il segno che l'Italia ha tra le mani un nuovo potenziale campione per le corse del nord.
2006-2007: La consacrazione con la vittoria al Fiandre
La conferma che il 2005 non sia stato un fuoco di paglia arriva subito l'anno successivo. Ballan inizia alla grande vincendo il Laigueglia e per due mesi è sempre davanti: 4° alla Milano-Torino, 3° alla Tirreno-Adriatico, 8° alla Sanremo e poi, quando finalmente si va sul pavé, Alessandro è 2° a Harelbeke, 5° al Fiandre e quindi alza ulteriormente l'asticella delle attese con un 3° posto alla Roubaix. I tempi adesso sono maturi per un grande successo e, nonostante un infortunio che lo limita nelle prime del 2007, quando si va a correre nelle Fiandre Ballan è uno dei favoriti: quando molti preferiscono risparmiare energie, lui si impegna e stavolta vince la classifica della Tre Giorni di La Panne. Passano tre giorni e al Fiandre nessuno è in grado di seguirlo sul Muur, Hoste poi rientra ma in volata deve arrendersi. È l'apotesi, ma la stagione è ancora lunga e Ballan regala un'altra gioia ai suoi tifosi con una sparata vincente da finisseur alla classica di Amburgo.
2008: Sorprende tutti al Mondiale di Varese
Tra le colonne della nazionale italiana che trionfa a Salisburgo e a Stoccarda con Bettini c'è ovviamente anche Ballan e l'importanza del suo ruolo cresce di pari passo con i risultati. Nel 2008 il veneto della Lampre è sempre presente nelle corse che contano: alla Parigi-Roubaix è sul podio con Boonen e Cancellara ma la vittoria non arriva: si sblocca solo a settembre, quando alla Vuelta va in fuga in un tappone di montagna ed in mezzo alla nebbia; vince da solo a La Rabassa, conquistando anche la maglia di leader per un giorno. Al Mondiale casalingo di Varese l'Italia è chiamata a fare la corsa e tutti gli occhi sono su Bettini, a caccia di clamoroso tris: mentre tutti marcano il livornese, davanti la corsa va. L'Italia è presente con Ballan, Cunego e Rebellin e quando Alessandro parte a pochi chilometri dal traguardo si capisce subito che è fatta. È lui a regalare all'Italia il terzo Campionato del Mondo consecutivo!
2009-2011: Il virus, la maledizione iridata ed i primi guai
Nel 2009, purtroppo, Ballan contribuisce a rafforzare la leggenda della maledizione della maglia iridata: la partenza è discreta, poi la forma crolla di colpo ed a marzo gli viene diagnosticato il citomegalovirus che lo obbliga a saltare sia le classiche del nord che il Giro d'Italia. Proprio in questi giorni iniziano anche i suoi problemi con l'antidoping perché, stando alle accuse e alla intercettazioni, è in questo periodo che Ballan si sarebbe sottoposto ad alcune sedute di autoemotrasfusione con il dottor Bonazzi. La bomba dell'inchiesta di Mantova scoppia nel 2010, quando Ballan è ormai passato dalla Lampre alla BMC: sia nel 2010 che nel 2011 la squadra svizzero-americana lo sospende per un paio di mesi, obbligandolo a saltare il Giro d'Italia. Le accuse di doping e questa situazione di instabilità con la squadra limitano inevitabilmente il rendimento di Ballan, sebbene nella prima parte del 2011 sia sempre molto presente nelle classiche.
2012: Di nuovo grande sulle pietre del nord
Il 2012 per Ballan è l'anno di un parziale riscatto, anche perché questa volta non c'è nulla che rallenti la sua preparazione per le classiche del pavé. Cancellara è tagliato fuori dai giochi da una caduta al Giro delle Fiandre ma Ballan trova sulla propria strada un Boonen monumentale e la rivalità con Pozzato non aiuta a contrastare il fiammingo: sia al Fiandre che alla Roubaix Ballan deve accontentarsi del gradino più basso del podio, anche se al termine di prove molto generose. Il percorso rinnovato del Fiandre lo ha riportato in alto, ma appena Ballan ritrova sulla sua strada, il Muur, è tutta un'altra musica: è agosto e l'ultima tappa dell'Eneco Tour propone la mitica ascesa ed il traguardo a Geraardsbergen. Arriva un nuovo successo, per Alessandro Ballan questa è l'ultima vittoria.
2013: L'anno più nero, tra cadute e deferimenti
Dopo un 2012 così non si può che essere ottimisti per l'anno successivo ed invece a dicembre Ballan è vittima di una bruttissima caduta in Spagna, dove è in ritiro con la squadra: la frattura del femore e di alcune costole più l'asportazione della milza lo costringono ad un lunghissimo periodo di riabilitazione, tanto che all'inizio c'erano anche dubbi sul suo possibile rientro in gruppo. Con grande determinazione, però, Ballan riesce a riattaccare un numero sulla schiena, a giugno, ma dopo appena un mese è di nuovo sotto i ferri per liberare delle aderenze all'addome causate dai precedente interventi. A novembre arriva poi la mazzata del deferimento e della richiesta di 2 anni per i fatti di Mantova, quelli che ora hanno portato alla squalifica.