Coppa del Mondo Roma 2014: Van Der Poel, il solito portento - A Mathieu gara e CDM Under, solo piazzamenti per gli italiani
- Anthony Turgis
- David Van der Poel
- Fabio Alfonso Todaro
- Francesco Pedante
- Gioele Bertolini
- Jens Adams
- Laurens Sweeck
- Lorenzo Samparisi
- Luca De Nicola
- Mathieu Van der Poel
- Michael Boros
- Michael Vanthourenhout
- Nadir Colledani
- Nicolas Samparisi
- Pasquale Sirica
- Stan Godrie
- Tim Merlier
- Tommaso Caneva
- Wout Van Aert
- Uomini
- Ciclocross
dal nostro inviato
Sapevamo fin dall'inizio che sarebbe andata così, del resto non ci si può inventare nulla. L'Italia del domani del ciclocross ci prova con tenacia, lotta cercando di raschiare fino al fondo del barile ma per il momento la gloria e gli alti onori prendono la strada del nord.
Fanno quel che possono i più giovani virgulti azzurri, che soffrono, si sbattono e imparano da esperienze che in certi casi sembrano anche più grandi di loro ma quando sulla tua strada ti trovi uno come Mathieu Van Der Poel puoi solamente osservare con quel misto di ammirazione ed impotenza, senza neppure stare ad interrogarti se il tracciato ipertecnico percorso magari all'asciutto si adatti di più a quello ben più scorrevole ma contrassegnato dal fango a volontà portato dalle abbondanti piogge. Lui il modo di vincere, anzi stravincere saprà trovarlo sempre e se non altro qualche occasione d'interesse viene portata da coloro che, pur in possesso di ottime credenziali, si trovano a contrastare un simile fenomeno (in questo un gran merito va soprattutto a Wout Van Aert), riuscendo peraltro a batterlo, talvolta, come invece non succedeva nella categoria juniores.
Appare perfino pleonastico raccontare dell'ennesima dimostrazione di forza di Mathieu, a cui questa volta (su un tracciato ulteriormente modificato rispetto a quello dello scorso anno ed in condizioni atmosferiche totalmente diverse) non è riuscito ad opporsi tenacemente Gioele Bertolini, costretto ad una gara in costante rimonta e che alla fine ha portato a casa un ventesimo posto che di certo non era il massimo delle attese. Tuttavia nel fare un'analisi a tutto tondo si finisce sempre per scadere nelle solite questioni trite e ritrite, ovvero sul perché i nostri migliori prospetti in ambito internazionale siano costretti ad accontentarsi, salvo sporadici exploit, di posizioni di rincalzo.
Il problema fondamentale (e su questo una voce che sembra quasi una supplica sembra venire proprio dagli stessi ragazzi) risiede principalmente sulla scelta dei percorsi, proposti in linea di massima nelle prove italiane: spesso si cerca di accontentare al meglio enti locali, favorire l'afflusso di pubblico (anche su questo, nonostante i grandi sforzi che di certo riconosciamo a quanti s'impegnano ogni anno per far crescere il più possibile il movimento, si può fare ancora di più), rinunciando però a quel tecnicismo che è proprio di quelle prove di Coppa del Mondo che troviamo in Belgio o in Olanda.
È chiaro a tutti ormai che di ragazzi valenti sia in possesso anche l'Italia e di questo va dato grande atto anche al lavoro operato dal ct Fausto Scotti che sta cercando di valorizzare ragazzi provenienti da ogni parte del paese, profondo sud compreso; ma bisognerà indurire le nostre gare se si vuole davvero che i ragazzi siano competitivi per tutto l'arco di una Coppa del Mondo e non soltanto in una prova singola che ricalchi la tipologia di percorso a cui sono più avvezzi durante la stagione invernale.
Tornando alla cronaca di gara i belgi avevano provato subito a fare il diavolo a quattro, col campione nazionale Laurens Sweeck partito a canna, seguito subito dal francese Turgis, il ceco Boros, quindi Mathieu Van Der Poel, Godrie ed il resto del gruppo, con Nicolas Samparisi che è stato l'azzurro autore del migliore spunto. Ci si chiedeva quale sarebbe stato il momento in cui Van Der Poel avrebbe aperto il gas, ma l'olandese nelle prime due tornate si è limitato a controllare, lasciando soprattutto al ceco Michael Boros il ruolo di lepre.
Al termine del secondo giro però il fenomeno olandese si è riportato sul ceco, lasciando Sweeck, Turgis e Van Aert ad inseguire, poi, nel corso del terzo giro e quando sul percorso si è abbattuto un violentissimo scroscio di pioggia, ha deciso di forzare i tempi, diventando così imprendibile per tutti. Giro dopo giro Van Der Poel ha continuato con un ritmo impressionante, allentando un po' la presa soltanto nel finale, quando ormai era certo che nessuno gli avrebbe portato via la vittoria, la quarta su sei gare disputate in Coppa del Mondo alla prima stagione da Under e che gli ha dato anche la certezza matematica del successo nella challenge. Wout Van Aert infatti, generoso come sempre, è giunto secondo a 10" e con i suoi 271 punti ad una gara dal termine nulla può più per contrastare i 335 dell'olandese. Podio completato da un ottimo Sweeck, terzo a 27", seguito da Jens Adams (a 33"), Turgis (a 35"), il campione europeo Vanthourenhout (a 47"), David Van Der Poel (a 51"), Boros (a 1'06"), Godrie (a 1'29") e Merlier (a 1'30").
Gioele Bertolini, come già preannunciato, è stato il migliore degli azzurri con il 20esimo posto a 2'43", dopodiché bisogna scendere al 27esimo posto di Nicolas Samparisi (a 3'42") e al 29esimo di Luca De Nicola a 4'32". Seguono dal 31esimo al 34esimo posto Nadir Colledani, Yari Cisotto, Lorenzo Samparisi e Fabio Alfonso Todaro, per chiudere con le ultime cinque posizioni occupate da Pasquale Sirica, Tommaso Caneva, Luca Quattrini, Francesco Pedante e Francesco Mozzillo.
Ad aprire la mattinata era stata invece la gara degli juniores, in cui si è verificato il ribaltone in testa alla classifica generale: il belga Yannick Peeters, altro figlio d'arte e leader della classifica generale, non ha trovato una delle sue giornate migliori e ad approfittare di ciò ottimamente è stato il ceco Adam Toupalik, che lo tallonava ad appena 11 lunghezze e che nella perfetta combinazione vittoria-giornata no dell'avversario diretto aveva un'ottima occasione per sferrare un colpo decisivo ad una sola prova dalla conclusione. Anche qui buonissima partenza degli olandesi, soprattutto col miglior esponente Nieuwenhuis, prima che Toupalik ed il belga Kobe Goossens (per un po' anche il francese Gras sembrava poter dire la sua) iniziassero a forzare, distanziando tutti gli altri.
A due giri dalla conclusione poi il campione nazionale ceco ha deciso di aprire ulteriormente il gas, andando quindi a vincere in perfetta solitudine con il confortante margine di 24" sullo stesso Goossens e 42" su Iserbyt ma soprattutto riuscendo a scavalcare nella generale Peeters, nell'occasione soltanto nono a 59" (nella generale ora Toupalik guida con 276 punti contro i 251 del belga). Gras, Eenkhorn, Jacobs, Schuermans, Nieuwenhuis e Joseph hanno completato la top ten mentre il miglior piazzamento tra gli italiani è stato conquistato da Alex Bondavalli, autore di una buona seconda parte di gara, alla fine 15esimo a 1'11" mentre Manuel Todaro, apparso come uno dei più in forma nell'ultimo periodo, si è piazzato 20esimo a 1'40". Più indietro gli altri con Pellizzon 24esimo, Franzolin 26esimo, Rocchetti 27esimo, Sala 29esimo, Corradini 30esimo, Caneva, Perna, Mandelli e Pinato nelle posizioni dalla 34esima alla 37esima, quindi Smarzaro a chiudere in 40esima posizione.
Archiviata anche per questa stagione la prova italiana di Coppa del Mondo, arriverà subito un altro importantissimo appuntamento nelle giornate di sabato 11 e domenica 12 gennaio, nelle quali Orvieto sarà lo scenario di gara dei Campionati Italiani.