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L'intervista: «Il Trofeo Binda chiede più tutela all'Uci» - Parla Mario Minervino, organizzatore della corsa di Cittiglio

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Mario Minervino, Presidente della Cycling Sport Promotion ed organizzatore del Trofeo Alfredo Binda © Bettiniphoto

Mario Minervino, Presidente della Cycling Sport Promotion, società che organizza il Trofeo Alfredo Binda, è infuriato. Il motivo è un calendario che pone la Gand-Wevelgem in concomitanza con la prova di Cittiglio, l'unica di Coppa del Mondo in Italia. A caldo, dopo la pubblicazione dei calendari Uci 2014 - eravamo nel pieno dei Mondiali, dove Minervino era Responsabile dell'Organizzazione Tecnica - aveva affermato che avrebbe valutato molto seriamente se terminare l'impegno con la Coppa del Mondo. Dopo un mese quasi senza ciclismo, Minervino è tornato a curare la sua macchina organizzativa in vista del 30 marzo, data in cui si dovrebbe correre il Trofeo Binda.

Minervino, questa concomitanza non va giù.
«No, ma io lo sapevo dallo scorso marzo che la Gand-Wevelgem sarebbe salita di categoria. Addirittura sarebbe dovuta diventare prova di Coppa del Mondo ed hanno chiesto a me di spostare il Trofeo Binda. Le alternative erano alla domenica prima, quella della Sanremo. Lo trovo senza senso organizzare una gara femminile quando c'è una prova maschile tanto importante nello stesso giorno. L'alternativa che mi avevano proposto era di andare a finire addirittura a settembre, quando tra Plouay, Giro della Toscana e Giro d'Olanda il calendario è pieno. Ho detto di no, non capisco perché mi devo spostare io che faccio una Coppa del Mondo da sei anni».

C'è da dire che spesso si chiedono più corse femminili affiancate alle maschili, la Gand-Wevelgem lo sarà.
«Ma non mi si venga a dire che le gare femminili organizzate con quelle maschili hanno dato maggior visibilità al ciclismo femminile! Parlo a livello di media e guardo le tre grandi gare disputate da maschi e femmine, ovvero Fiandre, Freccia Vallone e Plouay. Se parliamo di livello organizzativo mi sta anche bene, ma non mi si dica che dal punto di vista mediatico il femminile ha avuto qualcosa in più. Io il podio del Fiandre donne l'ho saputo due ore dopo che la corsa era terminata. Preferisco avere una Coppa del Mondo come il Trofeo Binda che ha un'ora di differita sulla Rai, una comunicazione continua durante l'anno, diverse iniziative collaterali. Io ad oggi non ho visto questo salto di qualità delle gare femminili corse lo stesso giorno dei maschi».

Quindi per lei maschile e femminile non convivono al meglio.
«Io non vedo grossi risultati, su quelle tre grandi corse. Prima me lo dimostrino, che funziona, e dopo ne parliamo. Se poi l'Uci ha una corsa che è una certezza, un bel giocattolino come il Trofeo Binda di Cittiglio, e lo vuole rompere... Va bene, se volete far finire la festa, Mario Minervino non ci mette molto a fermare il giocattolino. Ci mette un secondo».

Perché s'è creata questa situazione?
«È un caso politico. L'ex presidente dell'Uci, Pat McQuaid, aveva messo nel suo programma elettorale la promozione del ciclismo femminile, era un suo pallino. E sì che io a Cittiglio l'ho sempre invitato ma non l'ho mai visto in sei anni. Se magari un anno fosse venuto a vedere il Trofeo Binda, magari adesso non ci troveremmo con la Gand-Wevelgem che è internazionale ed il Trofeo Binda collocato nello stesso giorno. Per me la Gand-Wevelgem può restare in calendario nello stesso giorno del Binda, ma ci vogliono norme certe. Tutelare sì il movimento femminile, ma anche gli organizzatori, questo dovrebbe fare l'Uci».

C'è da dire che Trofeo Binda e Gand-Wevelgem sono gare profondamente diverse.
«È vero, ha ragione. Se ragionassimo con il buon senso, magari avremmo l'atleta che sceglie di prendere parte alla Coppa del Mondo anziché alla gara .2. Però le scelte non le fanno le atlete. Le fanno le squadre, e le squadre guardano anche al soldo. Se ragionasse l'atleta sarei d'accordo, però non ragiona l'atleta. Ci sono certi direttori sportivi che pensano ai rimborsi economici, agli ingaggi... Devo andare avanti?».

Assolutamente sì.
«Io non voglio andare a giocare a questo gioco, dove si pensa in termini di 'Tu mi dai dieci, tu venti', e così via. Perché mi devo trovare con una concorrenza di questo genere, sleale? Per anni ho dato alle squadre ciò che l'Uci mi chiedeva di dare ma oggi non è più così. Oggi cambia, perché mettiamo che la Gand-Wevelgem abbia un potenziale economico alto e voglia Marianne Vos a tutti i costi, mettendo sul tavolo 10.000 Euro. Ecco che Mario Minervino 10.000 Euro per Marianne Vos non li tira fuori. Questo è un esempio normalissimo, penso che non si verificherà ma non posso garantirlo. Non posso garantire nemmeno ai miei sponsor che al Trofeo Binda avrò 150 atlete al via. Fortunatamente ho sponsor che sono allo stesso tempo amici, quindi un amico dovrebbe aiutarti sempre. Oggi tocca a Mario Minervino, domani potrebbe succedere ad altri organizzatori di Coppa del Mondo».

Il GP de Plouay nel 2014 avrà il Lotto Belisol Belgium Tour in concomitanza...
«Lo vengo a sapere adesso. Guardo in casa mia e penso che mentre io, come Coppa del Mondo, avrò l'obbligo di invitare le prime 20 squadre al Mondo, la Gand-Wevelgem inviterà le prime 15 e cinque nazionali. Cosa facciamo, invitiamo le stesse squadre? E sarebbe così che cresce il ciclismo femminile? Se per l'Uci cresce in questo modo, va bene... Si cresce affossando le corse femminili con una certa storia? Il Trofeo Binda non mi sembra l'ultimo arrivato, ha ricevuto anche il premio dall'Uci, come modello organizzativo. Se per l'Uci far crescere il femminile significa affiancare le corse a quelle maschili, non sono d'accordo. Prima provatemi che funziona! Perché se tra un anno o due Mario Minervino non organizzerà più la Coppa del Mondo, chi sarà a perderci? Io no di certo, sono in pensione e lo faccio più per passione, per amore verso il femminile. Invece a perderci sarà il movimento».

In conclusione, come vede l'immediato futuro del Trofeo Binda?
«Sono un ottimista per natura. Il 12 novembre andrò ad Aigle, dove incontrerò gli altri organizzatori di Coppa del Mondo. Vedrò se anche loro avranno qualcosa da dire contro le gare internazionali in concomitanza con le corsa di Coppa. Per me è mancanza di rispetto e di correttezza verso chi organizza una Coppa del Mondo ad un certo livello. Credo comunque che ci vedremo a fine marzo, al Trofeo Binda».

Francesco Sulas

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