Mondiale 2013: Johansson e Ratto le ultime a cedere - Pagelle: Stevens pimpante, Van der Breggen inesauribile
- CAMPIONATO DEL MONDO SU STRADA WE 2013
- Anna Van der Breggen
- Ashleigh Moolman-Pasio
- Claudia Häusler Lichtenberg
- Elena Kuchinskaya Andreeva
- Elisa Longo Borghini
- Elizabeth Armitstead
- Emma Johansson
- Evelyn Stevens
- Francesca Cauz
- Giorgia Bronzini
- Joëlle Numainville
- Linda Melanie Villumsen Serup
- Lucinda Brand
- Mara Abbott
- Marianne Vos
- Pauline Ferrand-Prévot
- Rossella Ratto
- Tatiana Antoshina
- Tatiana Guderzo
- Tiffany Cromwell
- Trixi Worrack
- Valentina Scandolara
- Ciclismo femminile
Marianne Vos - 9.5
Terzo mondiale su strada in cascina, con le sole Jeannie Longo e Yvonne Reynders davanti rispettivamente con cinque e quattro maglie iridate. Inoltre, nei dieci mondiali fatti comprendendo anche il biennio da juniores l'olandese ha raccolto altrettanti podi - quattro ori e sei argenti il complessivo. Ebbene, come mai non ha il voto massimo? Perché l'olandese ha vinto ma non stravinto, scollinando da Via Salviati con soli 5" sulle immediate inseguitrici, per poi mantenere il distacco nel segmento finale. Quest'anno la campionessa di Meeuwen ha perso brillantezza rispetto al passato nelle salite, concentrandosi sugli altri fondamentali. Nonostante tutto si conferma un gradino sopra alla concorrenza e la lotta per la corona di dominatrice del ciclismo femminile è ben salda sulla sua testa.
Emma Johansson - 9
La svedese, al miglior anno in carriera, raccoglie la seconda medaglia della settimana dopo il bronzo nella cronometro a squadre con l'Orica-AIS. Seconda medaglia anche per quanto riguarda la prova in linea visto che il bronzo di Geelong l'aveva sbloccata. Rimasta sola sin da subito, data la controprestazione delle compagne, ha dovuto lavorare tanto di testa quanto di gambe. Rimasta sempre vigile nelle varie tornate fiorentine, ha chiuso immediatamente i vari allunghi che si sono succeduti. Involatasi la Vos ha tentato di ricucire con la Ratto e, compreso che l'olandese era imprendibile, si è accodata alla ruota dell'italiana ai meno 2 km dalla fine, ruota lasciata solo nel momento in cui si è spostata per conquistare l'argento. Degna chiusura di stagione per una campionessa di primo livello.
Rossella Ratto - 9.5
A Valkenburg Rossella aveva infiammato la corsa entrando nella fuga decisiva quando era ancora minorenne. La bergamasca è stata sempre nel vivo della corsa, venendo utilizzata prima come arma tattica e poi, constatata la propria eccellente forma e le difficoltà delle altre compagne, è diventata la prima punta azzurra. All'ultimo passaggio a Fiesole ha saputo restare agevolmente nel gruppo di testa e, nelle prime centinaia di metri di discesa, ha anche tentato un allungo. In via Salviati era francamente impossibile replicare alla stoccata della Vos e si è quindi dovuta accontentare, per usare un eufemismo, della lotta per il secondo posto. Sulla carta aveva maggiori possibilità della Johansson ma, dopo 140 km di gara, le differenze solitamente esistenti si riducono. Il bronzo odierno la proietta ancor di più nelle top mondiali e, assieme ad Elisa Longo Borghini, promette di dare tante gioie a tutti noi.
Anna Van der Breggen - 10
Indubbiamente la migliore in corsa: come accadde l'anno scorso nel casalingo Limburgo, la ventitreenne ha saputo supportare la Vos al meglio lavorando per la capitana nel finale, riuscendo a chiudere i tentativi di allungo delle italiane nel penultimo giro. Sull'ultima salita di Fiesole ha tenuto il contatto con la compagna di squadra e Johansson, Ratto e Stevens, permettendo alla futura vincitrice di concentrarsi solo sullo scatto da fare in Via Salviati. Davanti al Pala Mandela ha tagliato il traguardo al quarto posto, migliorando di un piazzamento quanto ottenuto dodici mesi fa. In casa Olanda positiva anche la prestazione di Lucinda Brand (voto 7) che si è spesa nei primi giri del circuito, non facendo pesare la prematura perdita di Gunnewijk, Pieters e Wild e la giornata non indimenticabile di Van Dijk e Van Vleuten.
Evelyn Stevens - 7.5
La statunitense ha conquistato alla fine un buon quinto posto finale, raccogliendo virtualmente il testimone della trentottenne connazionale Amber Neben, quarta l'anno scorso. La californiana ha disputato una gara all'altezza delle aspettative, raccogliendo un piazzamento meritato tanto da lei quanto dalle compagne di squadra. Nazionale statunitense che, dal primo passaggio al traguardo, ha preso la testa del gruppo con la volontà di scandire un ritmo maggiore rispetto a quanto fatto nella prima ora e mezza di gara: Mara Abbott (voto 6) ha sgranato il gruppo nei tratti in salita, dando il massimo nonostante la forma diversa rispetto a quella che le permise la vittoria del Giro Rosa.
Linda Villumsen - 7
La cronowoman naturalizzata neozelandese ha dimostrato di vivere un eccellente momento di forma, dimostrato anche nell'ormai abituale podio nella cronometro individuale - quinta medaglia consecutiva nelle prove contro le lancette. La portacolori della Wiggle-Honda ha corso come la Johansson per gran parte della gara da isolata, dovendo gestire al meglio le forze: da atleta caparbia quale lei è, dopo essersi staccata due volte nelle ascese del penultimo giro, ha sempre saputo rientrare e, nell'ultimo giro, ha ripetuto lo stesso programma prima di arrivare a via Salviati. Staccatasi assieme a Guderzo e Longo Borghini le ha poi battute nel finale ottenendo il sesto posto al traguardo, migliorando il settimo posto di un anno fa.
Tatiana Guderzo - 6.5
La marosticense era considerata dall'ambiente azzurro come la prima punta della squadra ed aveva il compito di rispondere agli attacchi della Vos. Dopo aver ben tenuto le posizioni di testa nei primi quattro giri la campionessa di Mendrisio ha accusato dei crampi nell'ultima tornata che hanno costretto lei e il ct Salvoldi a cambiare i piani di gara, sacrificandosi quindi per la Ratto sulla salita di Fiesole dove, in due occasioni, ha provato altrettanti allunghi. Nella parte finale ha fatto coppia comune con la Longo Borghini e la Villumsen, terminando questo mondiale al settimo posto. In definitiva buona ma non eccezionale la prova dell'atleta della MCipollini-Giordana.
Elisa Longo Borghini - 7.5
Dopo la drammatica caduta del Campionato italiano in molti erano scettici sul recupero per il mondiale casalingo. Dopo una lunga e difficile riabilitazione la piemontese si è presentata a Firenze all'80% della forma, stando alle sue parole. Arrivata a restare nei momenti decisivi con le favorite della vigilia, in molti si erano augurati di poter vivere le stesse emozioni di Valkenburg: come normale che fosse, una volta compreso che le forze erano al lumicino, la ventunenne si è messa a disposizione della Ratto, venendo poi staccata a Fiesole. Con la consueta grinta si è rifatta sotto dopo la discesa, staccandosi definitivamente nei primi metri di via Salviati. Ottavo posto finale che, considerando dove si trovava in quei giorni di giugno, riempie ancor di più di speranza il futuro azzurro.
Giorgia Bronzini - 6
La piacentina, in questo 2013, ha dimostrato ancora una volta di essere una delle migliori ruote veloci del gruppo: a Firenze era considerata come outsider vista la differenza di percorso rispetto alle prove vincenti di Geelong e Copenhagen ma un occhio di riguardo da parte delle avversarie comunque lo aveva addosso. Nei primi tre giri si è comportata alla grande, scollinando sempre nelle primissime posizioni: nella penultima ascesa si è però irrimediabilmente staccata, concludendo a 5'35" dalla Vos che la stacca nel computo di maglie iridate in carniere. In casa Italia eccellente prova di Valentina Scandolara (voto 7.5), bravissima nel lavoro dei primi due giri del circuito fiorentino in cui ha menato un buon ritmo, riducendo il gruppo ad una quarantina di unità. Altrettanto si può dire per Francesca Cauz (voto 7.5), arma tattica usata per ridurre ulteriormente il drappello di testa: la sua prova è stata molto positiva, una degna conclusione di un anno indimenticabile.
Tiffany Cromwell - 5.5
Prestazione dell'australiana non sufficiente: intendiamoci, non era una favorita assoluta ma comunque non è piaciuta la sua mancata resistenza nei momenti chiave della gara. Negli ultimi tre giri è sempre passata al primo intermedio staccata dalle prime, recuperando in discesa. Il nono posto non è comunque da buttare anche se ci si aspettava una maggior tenuta. Australia che ha vissuto una giornata negativa con Shara Gillow (voto 4.5) mentre Carlee Taylor (voto 6) ha tenuto bene solo fino a due terzi di gara.
Tatiana Antoshina - 6.5
L'esperta russa ha corso una corsa positiva, restando a ridotta distanza dal gruppo buono nel penultimo giro. Rientrata assieme a Hausler e Villumsen a seguito del rallentamento delle battistrada, la russa ha poi faticato dai primi metri di ascesa, chiudendo comunque con un buon decimo posto. In casa russa si è fatta notare anche Elena Kuchinskaya (voto 6.5), undicesima.
Claudia Häusler - 5.5
Vincitrice, con tutti i se e i ma del caso, del recente Giro di Toscana, la tedesca ha affrontato una gara simile a quella della Villumsen, pagando però pegno rispetto alla neozelandese, chiudendo con un mesto dodicesimo posto. L'altra tedesca di alto livello, l'esperta Trixi Worrack (voto 5), ha tentato un attacco velleitario in salita ma è subito rimbalzata, disputando un mondiale molto spento. Una delle delusioni di giornata è stata la sudafricana Ashleigh Moolman (5), valente scalatrice che ha vissuto una giornata no, visto che non è mai stata nel vivo dell'azione, terminando ventiduesima. Male la canadese Joëlle Numainville (4.5) che, abituata a sorprendere nei momenti che contano, ha disputato una prova disastrosa conclusa con un ritiro a due giri dal termine quando era abbondantemente staccata. Sufficiente la francese Pauline Ferrand-Prévot (voto 6), tredicesima al termine, che ha disputato una prova onesta.