Il punto sulle Juniores: Italia, le speranze partono dalla pista - Dopo i successi agli Europei è tempo di Mondiali
- Campionato Nazionale Cronometro - Italia WJ 2013
- Campionato Nazionale su Strada - Italia WJ 2013
- Longa di Schiavon WJ 2013
- Palazzago WJ 2013
- Valvasone WJ 2013
- Villafranca di Forlì WJ 2013
- Canavesi - Cicli Fiorin Despar [Donne Juniores] 2013
- Eurotarget TX Active Still Bike [Donne Juniores] 2013
- Nestor Sea Marsciano [Donne Juniores] 2013
- Re Artù Factory Team [Donne Juniores] 2013
- Team Valcar - PBM [Donne Juniores] 2013
- Vecchia Fontana [Donne Juniores] 2013
- Arianna Fidanza
- Claudia Cretti
- Daniela Magnetto Allietta
- Elena Franchi
- Giulia Capoccia
- Maria Vittoria Sperotto
- Michela Maltese
- Nicole Dal Santo
- Noemi Dapporto
- Sara Wackermann
- Ciclismo femminile
- Juniores
L'estate si è rivelata spesso nelle scorse annate come la stagione più esaltante per il movimento femminile nostrano per quel che riguarda le atlete juniores. Come poter dimenticare infatti la grande infornata di titoli e medaglie giunti a cadenza regolare soprattutto in quello che è diventato uno degli appuntamenti più attesi ed in cui le nostre ragazze hanno saputo esprimere il meglio di loro stesse, sia su strada che su pista.
Neanche quest'annata a ben vedere è del tutto sfuggita a questa regola ma in questa occasione occorre fare un distinguo ben preciso tra le risultanze della strada e quelle dei velodromi. Se infatti la rassegna di Anadia si è chiusa in maniera estremamente positiva, l'assenza di podi sugli impegnativi circuiti della Repubblica Ceca dopo tante stagioni nelle quali almeno un'azzurra era stata capace di andare a medaglia sembrerebbe far suonare un campanello d'allarme, soprattutto in considerazione del grande appuntamento di Firenze di settembre. In teoria l'analisi che si va a compiere ruota essenzialmente su due fattori, che sono alla base dei successi della pista e di quelli che possiamo definire insuccessi della strada, dal momento che vanno sempre e comunque riconosciuti i meriti degli avversari, con una competitività che va alzandosi e con un filotto che francamente di anno in anno diventa sempre più difficile da ripetere: il costante lavoro su determinate discipline e il ricambio generazionale.
Avevamo già avuto occasione di esplicare il concetto nel resoconto finale sulla kermesse europea su pista di Anadia ma è innegabile che l'aver iniziato a programmare in modo accurato il tipo di lavoro da fare su una disciplina come l'inseguimento a squadre, partendo da un gruppo di ragazze che andrà via via ad allargarsi nel corso degli anni, prescindendo comunque da alcune solide basi, ha portato a risultanze immediate ed evidenti, con il titolo europeo centrato al primo colpo con la nuova formula del quartetto che equipara finalmente la categoria femminile a quella maschile. Ciò inevitabilmente costituisce un terreno su cui le nostre atlete potranno continuare ad essere protagoniste anche nelle prossime stagioni, in attesa che anche le discipline veloci possano ritrovare delle valide esponenti e senza legare quasi tutte le speranze di risultato nelle prove Endurance che da sempre ben si adattano alle nostre ragazze, quali Corsa a punti e Scratch. La rassegna mondiale che si aprirà proprio quest'oggi a Glasgow in Scozia sarà un'ulteriore occasione per valutare i progressi contro una concorrenza decisamente più qualificata, considerando anche che da questo punto di vista si viene da un anno sabbatico dovuto alla mancata partecipazione alla scorsa edizione disputatasi in Nuova Zelanda (cosa che, giustamente aggiungiamo, non mancò di sollevare polemiche anche su queste pagine).
Ben figurare innanzitutto su pista prima di puntare dritti all'appuntamento fiorentino di settembre, in cui le motivazioni saranno inevitabilmente altissime ma dove probabilmente il discorso del ricambio generazionale si fa più accentuato. Probabilmente per la prima volta rispetto agli anni scorsi, l'Italia non si viene a trovare con gli evidenti favori del pronostico, visto che soprattutto la nazionale transalpina ai campionati europei in Repubblica Ceca ha dimostrato che in questo momento probabilmente, almeno per quel che concerne l'ambito europeo, dispone di atlete in grado di puntare con decisione al bersaglio grosso, sia in linea che a cronometro. Sarà pertanto importante improntare una formazione che in primis sappia restare compatta su un percorso ugualmente esigente come quello toscano e che poi possa disporre di quella pedina in grado di finalizzare adeguatamente il lavoro di squadra. Di certo dopo che nelle scorse annate si disponeva di almeno un'atleta in grado di essere vincente, sembrerebbe essere giunti ad un punto di transizione in cui per ritrovare atlete dotate di buon spunto veloce ma allo stesso tempo in grado di fare decisamente la differenza in salita occorre attendere ancora un po' ma naturalmente non ci sarebbe nulla di più soddisfacente dall'essere smentiti già quest'anno, anche perchè poi l'avere la dovuta pazienza spesso finisce col pagare ed il grande risultato ottenuto tra le Under 23 sempre agli Europei, in cui è stato traslato gran parte del gruppo vincente delle scorse annate, capace di dominare una prova che spesso era risultata ostica per le nostre, non fa che confermare ciò.
A questo proposito facciamo un'ulteriore considerazione, prendendo spunto dallo splendido risultato colto dalle giovani allieve Lisa Morzenti (vincitrice a cronometro) e Martina Alzini (prima nella gara in linea) al Festival Olimpico della Gioventù Europea disputatosi sempre nel mese di luglio: d'accordo che una competizione come questa non avendo cadenza annuale costituisce un discorso a parte, tuttavia qualora ve ne fosse la possibilità non sarebbe opportuno che le migliori atlete juniores possano prender parte annualmente almeno ad una competizione (che siano gare in linea o a tappe non fa differenza) internazionale, in modo da confrontarsi con quanto di meglio offre il ciclismo europeo e, perchè no, mondiale? Siamo ben consci di aver già sottolineato la questione in passato ma, come recita un celebre detto latino, repetita iuvant e quindi se dovesse presentarsi l'occasione e soprattutto vi siano adeguate disponibilità economiche (la federazione ci pensi bene a questa opportunità) non sarebbe affatto male coglierla al volo.
Fatta la lunga e doverosa premessa, non resta che compiere la consueta analisi su alcune delle ragazze che più si sono messe in evidenza in ambito nazionale e internazionale:
Arianna Fidanza (Eurotarget Still Bike) - Con le caratteristiche che si ritrova (veloce allo sprint, con buona tenuta in salita e ottima sul passo) può essere considerata un'ottima regolarista ma che forse vince meno di quel che potrebbe. Tuttavia l'annata per lei finora tutto è fuorché negativa: ai campionati italiani conquista il titolo a cronometro e nella prova in linea viene preceduta solamente dalla compagna Ilaria Bonomi per una grande dimostrazione di squadra. È però su pista che si toglie le soddisfazioni più belle: fa parte del quartetto d'oro dell'inseguimento a squadre agli Europei ed in più fa progressi anche nell'Omnium, aggiudicandosi recentemente il titolo italiano. Certamente nella Corsa a punti europea, dov'era campionessa uscente, ci si aspettava molto di più, così come su strada il sesto posto di Olomouc non può averla soddisfatta del tutto. Ha perso però da avversarie più che valide ed il finale di stagione può riservarle ancora bellissime soddisfazioni. L'attendiamo fiduciosi.
Maria Vittoria Sperotto (Vecchia Fontana) - Ad inizio stagione ne avevamo segnalato subito le buone prestazioni, consci del fatto che la bionda atleta veneta qualche segno tangibile l'avrebbe potuto lasciare più avanti. Non ci ha smentiti affatto e con ottimo piglio anche lei ha dato il suo bel contributo alla conquista dell'oro europeo nell'Inseguimento a squadre, del resto su pista aveva già avuto occasione di farsi valere. Un gran risultato che, sulle ali dell'entusiasmo, l'ha portata ad affermarsi anche su strada per la prima volta nella nuova categoria: a Villafranca di Forlì, sfruttando l'ottimo lavoro di Natasha Grillo, si produce in una volata strepitosa, vincendo quasi per distacco. Da qui a fine stagione può fare ancora bene e la partecipazione alla rassegna di Glasgow rappresenta una conferma più che meritata.
Daniela Magnetto Allietta (Canavesi-Cicli Fiorin) - Sicuramente una delle atlete più attese in questa stagione per quel che riguarda la formazione piemontese, in virtù soprattutto delle sei vittorie ottenute da allieva lo scorso anno. Atleta che se la cava bene sul passo e dotata di buon spunto veloce, nell'ultimo periodo ha saputo ottenere prestazioni soddisfacenti, soprattutto ai campionati italiani (quinta nella prova in linea, sesta a cronometro) che l'hanno portata a vestire la maglia azzurra ai campionati europei. Anche in pista però non ha affatto demeritato, inchinandosi solamente alla Fidanza nel tricolore Omnium e prendendo anche parte alla corsa a punti europea, facendo da appoggio alle più esperte Fidanza e Grillo. Proprio in termini di esperienza ha finito col pagare qualcosa in occasioni così importanti ma del resto proprio da queste occasioni occorre far tesoro il più possibile in chiave futura. Bene anche a Villafranca di Forlì dove giunge quinta. Occhi puntati anche su Michela Maltese, la miglior inseguitrice azzurra che può puntare ancora ad ottimi traguardi sia al mondiale su pista che nel finale di stagione.
Claudia Cretti (Team Valcar-PBM) - La prima parte di stagione non era stata delle più memorabili, complice qualche contrattempo di troppo, tuttavia qualche bel colpo, lei che per due volte aveva vestito il tricolore su strada nelle categorie giovanili, prima o poi l'avrebbe battuto. E l'ha fatto in maniera clamorosa su pista, in una gara di difficile interpretazione ed in cui servono anche nervi saldi e giusta scelta di tempo come una finale di Scratch europea. Coadiuvata molto bene da Natasha Grillo, sfodera una gran volata che le permette di conquistare subito la medaglia d'oro alla prima stagione da junior. Va a podio anche all'Omnium tricolore e sfiora il primo successo anche su strada a Villafranca di Forlì, battuta solo da una grandissima Sperotto. Il mondiale su pista può essere l'occasione giusta per una bella conferma.
Sara Wackermann (Team Valcar - PBM) - Lei della Cretti era invece stata l'ideale "gemella del gol" (o di successo se non preferite andare sul calcistico) nelle scorse annate. Atleta di talento e componente di una famiglia che mangia pane e ciclismo, ha patito un po' il salto di categoria ed anche l'esperienza vissuta in azzurro all'Europeo può servirle per il futuro. Nell'ultimo mese soprattutto però ha cominciato a farsi vedere con più frequenza nelle zone alte degli ordini d'arrivo: a Longa di Schiavon è battuta solo dalla Stricker ma di fatto conquista il primo successo da juniores ed anche a Valvasone è terza assoluta ma seconda juniores, ottenendo così l'analogo piazzamento che era stata capace di conquistare anche a Osimo Stazione. Considerando che manca ancora qualche gara prima della conclusione della stagione, il primo successo assoluto può essere sicuramente alla portata per lei. In casa Valcar non va dimenticata neppure Elena Franchi, splendida vincitrice a Palazzago e che sa farsi valere quando la strada sale. In Repubblica Ceca la sua presenza avrebbe potuto far comodo, in vista di Firenze sarà bene ricordarsene.
Nicole Dal Santo (Vecchia Fontana) - Ritrova il feeling con la vittoria esattamente nell'ultimo luogo in cui era riuscita a conquistarla, vale a dire a Valvasone per il Giro della Provincia di Pordenone. La volata con cui si lascia alle spalle l'ex tricolore Defilè e la Wackermann è di quelle notevoli e la premia dopo un'annata contrassegnata da una buona regolarità ma dove il successo tardava ancora ad arrivare (sfiorato a Ipplis di Premariacco e Tarquinia con due secondi posti, senza dimenticare il podio di Sarnonico dove è terza assoluta ma seconda junior). Atleta assai valida, potrebbe avere un'altra chanche azzurra anche a Firenze dopo quella avuta a Olomouc per gli Europei. Continuando di questo passo non ci stupiremmo nel trovarla ancora nel gruppo azzurro.
Noemi Dapporto (Re Artù Factory Team) - Questa atleta romagnola al primo anno nella categoria è sicuramente una delle note più liete del Re Artù Factory Team, la nuova formazione allestita per questa stagione e che oltretutto sta ottenendo ottimi riscontri nelle altre categorie giovanili. Si difende bene sul passo ed ha un buon spunto veloce, tanto da praticare anche l'attività su pista. Nell'ultimo mese e mezzo è stata una presenza praticamente fissa degli ordini d'arrivo, anche in corse tutt'altro che banali: quinta a Palazzago, sesta a Sarnonico, settima a Valvasone, nona a Villafranca e soprattutto al campionato italiano disputato a Cittiglio. Buone anche alcune prestazioni nel Bracciale del Cronoman. Per essere la prima stagione non male e c'è sempre l'occasione per migliorarsi.
Giulia Capoccia (Nestor Sea Marsciano) - Per le piccole realtà come può essere quella di una squadra umbra conquistare buoni risultati al cospetto degli squadroni settentrionali è impresa tutt'altro che semplice. Se però ci possiamo trovare a spendere due parole anche sul team della cittadina d'origine dell'ex tricolore Monia Baccaille il merito è gran parte di quest'atleta anch'essa alla prima stagione nella categoria, che sa esprimersi al meglio come ruota veloce. A Longa di Schiavon è sesta assoluta ma terza juniores e quindi a podio, buone prestazioni anche a Osimo (sesta) e Villafranca (ottava juniores). Considerati anche i vari problemi dovuti alle tante gare del calendario saltate in stagione, si può già essere più che soddisfatti.