Giro Rosa 2013: C'è ancora Vos davanti a tutte - A Castelfidardo batte Stevens e Moolman. Domani arrivo sul Beigua
- Giro d'Italia Internazionale Femminile WE 2013
- Rabo Women Cycling Team [Donne] 2013
- Alena Amialiusik
- Anna Van der Breggen
- Ashleigh Moolman-Pasio
- Claudia Häusler Lichtenberg
- Evelyn Stevens
- Fabiana Luperini
- Francesca Cauz
- Mara Abbott
- Marianne Vos
- Rossella Ratto
- Shara Gillow
- Tatiana Guderzo
- Tiffany Cromwell
- Ciclismo femminile
dal nostro inviato
Adesso possiamo dirci quasi stupiti del fatto che Marianne Vos avesse raccolto "solo" due secondi posti nelle prime due frazioni di questo Giro Rosa. Stupiti fino ad un certo punto, vista la determinazione con la quale la fuoriclasse olandese si è gettata non solo nelle mischie della volate finali ma in ogni traguardo volante fin qui disputato (e da lei vinto). È bastato assistere alla spettacolare azione da lontano nella frazione di ieri affinché le cose tornassero al normale corso degli eventi ed è servita la tappa odierna, interamente marchigiana, con l'arrivo di Castelfidardo che potremmo definire senza mezzi termini "alla Vos" per ribadire un concetto molto semplice: ad oggi Marianne Vos non si batte.
Di certo siamo tutti curiosissimi di vedere quel che accadrà domani salendo verso il Monte Beigua, in quella che sarà la tappa regina di questa edizione, ma al momento non si può dire che la campionessa del mondo non abbia cannibalizzato queste prime quattro frazioni: ein plein ai traguardi volanti a fare incetta di abbuoni, maglia ciclamino della classifica a punti già blindata, maglia verde di miglior scalatrice conquistata quest'oggi col secondo posto al GPM di Colle Giglioni e naturalmente maglia rosa di leader con distacchi nei confronti delle avversarie misurabili dal minuto e mezzo a salire.
Un duro colpo alle ambizioni di tutte le avversarie, considerando che con il vantaggio acquisito strada facendo Marianne può trovarsi nella vantaggiosa situazione di poter amministrare e controllare alla perfezione le proprie avversarie, contando anche sulle ultime due tappe abbastanza favorevoli. Tuttavia per le varie Guderzo, Stevens, Häusler, Abbott, Moolman il terreno per provare ad inventare qualcosa c'è ancora, se non altro per saggiare la condizione dell'iridata su salite più lunghe e dure. Ad oggi però occorre davvero inventarsi un qualcosa di eccezionale e per far ciò occorrerà sicuramente molta voglia di osare.
La tappa odierna, scattata da Monte San Vito in provincia di Ancona (la tappa è stata voluta e ideata dall'ex professionista Tania Belvederesi, oggi presidente del comitato provinciale anconitano) ha visto subito varie defezioni: non sono infatte partite Elena Cecchini e Chiara Vannucci (impegnate a raggiungere il ritiro azzurro prima di prender parte ai campionati europei su pista di Anadia) oltre alle belghe Hannes e Van Severen e alla norvegese Bjornsrud mentre nel corso della frazione hanno alzato bandiera bianca Simona Frapporti (non al meglio fisicamente) e la lituana Janeliunaite.
Per il resto nulla o quasi da segnalare, a parte il traguardo volante di Fabriano, vinto naturalmente da Marianne Vos su Tiffany Cromwell e Valentina Scandolara e il GPM di Colle Giglioni che ha visto primeggiare l'australiana con la Vos in seconda posizione e quindi nuova leader della graduatoria. L'andatura è via via andata in crescendo, tanto che neppure un passaggio a livello chiuso è riuscito a rallentare la marcia delle atlete.
Gruppo pressoché compatto, tanto che uno dei pochi tentativi degni di nota l'ha regalato Valentina Bastianelli, da sempre avvezza a cercare la fuga da lontano, che si è regalata qualche chilometro in avanscoperta sulle strade di casa, dal momento che risiede a Camerata Picena. Ha sicuramente cullato il sogno di poter conseguire un grande risultato la marchigiana tascabile, prima di venire però riassorbita dal gruppo, impegnato a lanciarsi a tutta velocità verso i chilometri, con quel finale tutto all'insù in cui sprigionare tutta la propria potenza per riuscire a distanziare le avversarie.
Sono state soprattutto la Specialized-Lululemon e la Rabo Woman a prendere in mano la situazione, decise a lanciare al meglio le proprie capitane e quando la strada ha cominciato ad inerpicarsi, ecco che Vos e Stevens sono subito apparse in posizione di sparo, al pari di Tatiana Guderzo, Claudia Häusler e Ashleigh Moolman. Si giunge così ai trecento metri conclusivi, i più ostici con pendenze che sfiorano il 10% e dove Marianne Vos si produce nel suo consueto e irresistibile spunto che le consente di arrivare nuovamente a braccia alzate.
Altri dieci secondi di abbuono conquistati per lei ma non solo, visto che la sua azione ha prodotto vari buchi che han costretto le avversarie a giungere sgranate: a 3" la piazza d'onore è stata appannaggio di Evelyn Stevens, seguita dalla campionessa sudafricana Moolman e da una Tatiana Guderzo in decisa crescita. A 7"è giunta la Häusler, a 9" Van Der Breggen e Luperini. Ottava piazza con un ritardo di 18" per una Francesca Cauz ancora brillante mentre Cromwell e Abbott, giunte entrambe a 20", chiudono la top-10. A 22" è giunto un gruppetto comprendente, nell'ordine, Ferrand-Prévot, Gillow, Antoshina e Guarnier.
Perde invece qualche secondo in più Rossella Ratto che giunge 19esima a 26" assieme ad una Bronzini che ha tentato stoicamente di tenere duro, anche se sicuramente il rammarico maggiore quest'oggi è per la giovane bergamasca, che si è vista sfilare per appena 9" la maglia bianca di miglior giovane dalla Van Der Breggen. Ancora in ritardo invece la bielorussa Amialiusik, che ha accusato 29" che sommati agli oltre 2 minuti e mezzo di ieri potrebbero consentirle di provarci da lontano nei prossimi giorni.
Classifica generale con distacchi che lievitano a tutto vantaggio di Marianne Vos: Tatiana Guderzo, grazie all'abbuono conquistato quest'oggi, è seconda a 1'31", seguita da Häusler a 1'33", Stevens a 1'39", Moolman a 1'41", Luperini a 1'44", Van Der Breggen a 1'54", Ratto a 2'03", Abbott a 2'05" e Cauz a 2'07" con le australiane Gillow e Cromwell appena fuori dalle dieci.
Domani tappa più breve ma allo stesso tempo più impegnativa di questo Giro Rosa con i 73.3 chilometri che condurranno il gruppo da Varazze alla vetta del Beigua. Sarà indubbiamente la prova del nove per capire se questa edizione 2013 potrà essere clamorosamente riaperta o se invece Marianne Vos si avvierà inesorabilmente al tris consecutivo.