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Ciclocross 2012-2013 - Le pagelle: Nys, mazzate per tutti - Il Cannibale è protagonista, bene Albert e Vantornout. Italia quasi assente

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Nella stagione appena conclusasi Sven Nys ha fatto polpette di ogni avversario © svennys.com

Come ogni anno il Ciclocross, passato Oostmalle, se ne va in letargo. Lo fa dopo una stagione di dominio belga - strano ma vero - e con uno Sven Nys che si è preso Mondiale e tante soddisfazioni, dominando l'annata e rinnovando con la Crelan fino al 2015, alla faccia di chi lo voleva fuori dai giochi entro il 2014. Nys ma non solo, alla fine di questa stagione che parla sì belga ma vede un orizzonte arancione, con Van der Haar ed il baby Van der Poel (senza scordare Teunissen) che nel futuro la faranno da padroni, chi più, chi meno. E allora andiamo a vedere come si sono comportati i principali attori della disciplina ad oggi più fangosa, veloce, televisiva e spettacolare del ciclismo.

Sven Nys - 10
Partiamo dal nuovamente iridato: si doveva andare fino a Louisville, Kentucky, perché il Cannibale di Baal si prendesse quella maglia che aveva vinto solo a Sankt Wendel, nel 2005. Prima però non s'era certo nascosto. Subito vincitore del primo Superprestige di Ruddervoorde (di quella challenge farà sue 5 prove più la generale, per la dodicesima volta), vive un novembre clamoroso: se la fortuna lo assiste, ovunque vada, vince. Dal "suo" Koppenbergcross alla Coppa del Mondo di Roubaix primeggia sette volte su otto gare, venendo battuto dal solo Vantornout a Gieten. Tira il fiato in dicembre e per inizio febbraio è pronto con l'appuntamento iridato di Louisville: si gioca l'oro con Vantornout, vince d'astuzia e d'esperienza, tornando iridato dopo 8 anni ed in testa al Ranking Uci. Chiude con 15 vittorie stagionali e 61 in carriera. Se non è questa la stagione perfetta...

Niels Albert - 8.5
Iridato in carica, il 27enne di Bonheiden non corre certo male. Vince il Bpost Bank Trofee con quasi otto minuti di distacco sul secondo, fa sua anche la Coppa del Mondo ma stecca di brutto l'appuntamento clou della stagione, il Mondiale (chiude 8° a 1'19", mai in lotta per l'oro). Vince 11 corse, che non sono poche, ma lo fa sempre in un solo modo: andandosene da solo. Quando è costretto a duellare con Nys, il più esperto corridore della Crelan lo fa spesse volte saltare di testa. È questo forse il punto su cui Niels dovrà lavorare di più per il futuro (a vedere delle partenze che non siano al rallentatore ormai abbiamo rinunciato). È e resta comunque un grande campione, stilisticamente bellissimo e molto elegante.

Kevin Pauwels - 5.5
Se nel 2012 non avesse vinto Coppa del Mondo e GvA, probabilmente saremmo stati meno crudeli con il portacolori della Sunweb-Napoleon Games. Il quale, rispetto a dodici mesi fa, compie un passettino, forse di più, all'indietro. Certo, i guai meccanici che spesso e volentieri lo colpiscono non aiutano, ma resta il fatto che 5 vittorie stagionali sono comunque poche per uno che ha messo in mostra doti di un certo livello (sono oltretutto 8 in meno rispetto al 2012). Vince bene a Tabor, in Coppa del Mondo, aggiungendoci le tappe di Namûr e Roma, in compenso butta via gare che avrebbe già in tasca, come quella di Roubaix. Come se ciò non bastasse, il fido gregario (fino a pochi mesi fa) Sven Vantornout si scopre cigno, facendo nel complesso molto meglio del suo capitano.

Klaas Vantornout - 7.5
Capisce sin da inizio stagione che il suo ruolo, apripista e gregario di Pauwels, gli sta stretto, specie se il capitano non finalizza, vanificando lo sforzo di Klaas. E allora si agisce in prima persona, andando a vincere il 25 novembre, dopo una sfilza di piazzamenti, nel Superprestige di Gieten, davanti a sua maestà Nys. Non pago di buoni risultati ed una vittoria, Klaas si prende il titolo di Campione del Belgio in quel di Mol, precedendo Nys, Pauwels ed Albert, ossia il meglio. Conferma la sfortuna Mondiale ripentendo il 2° posto del 2010; a Louisville si ritrova davanti con Nys. Un ostacolo affrontato male e Klaas perde attimo ed iride. È secondo dietro allo stesso Nys anche ad Hoogstraten, vincerà l'ultimo Superprestige a Middelkerke. A maggio compirà trent'anni ma è il crosista che, senza ombra di dubbio, dalla scorsa stagione ha fatto più progressi di tutti. Peccato che la carta d'identità lo condanni.

Lars Van der Haar - 8.5
Ossia il nuovo che avanza. Il voto è proporzionato all'età ed alla scelta, coraggiosa ed indice di maturità, di evitare le competizioni con i coetanei Under 23 per un altro anno, volando direttamente tra gli Élite. Lo smilzo olandese, specializzato in partenze veloci (non per nulla è fidanzato con la sprinter in erba Lucy Garner), patisce troppo i terreni pesanti ma sui circuiti veloci va sul sicuro. Già in luce in Repubblica Ceca (a Tabor è 2° dietro al solo Pauwels), prosegue con un podio ad Hamme-Zogge ed anche a Roubaix è 5°. Il meglio però arriva nel 2013: 6° a Roma ed ancora 2° nell'ultima Coppa del Mondo di Hoogerheide, Lars vince il titolo nazionale nelle sabbie di Tilburg, precedendo un certo Lars Boom. Al Mondiale il capolavoro: partito non benissimo, disputa una gara tutta ad inseguire i primi. Chiuderà con un bronzo, ed a 21 anni scusate se è poco.

Marco Aurelio Fontana - 7
Il biker di Giussano, crossista a tempo parziale, vince l'ultima prova del Giro d'Italia ad Orvieto (ma Franzoi era assente), a Roma coglie, con un po' di fortuna e tanto cuore, il terzo posto in Coppa del Mondo, confermandosi poi a Vittorio Veneto Campione d'Italia e vincendo all'Idroscalo di Milano. Se l'anno scorso aveva preferito saltare i Mondiali di Koksijde per puntare ai Giochi Olimpici nella MTB (ed il bronzo gli ha dato ragione), quest'anno è la nostra punta per i Mondiali di Louisville. Un guasto meccanico ed una giornata storta, uniti ad un percorso sicuramente non semplice, lo relegano al 26° posto. Gran corridore, bellissimo personaggio (come dimenticare il Capitan America di Vittorio Veneto, messaggio che lui in Kentucky avrebbe corso?), è decisamente più affidabile e concreto di un Enrico Franzoi (voto 5.5) ormai trentenne e bravo sì, ma più sul suolo italico che all'estero.

Zdenek Stybar - 6
S'è visto solo a dicembre, come un Babbo Natale dei cross che regala sprazzi di classe qui e là. Ad Essen potrebbe vincere ma viene declassato per aver chiuso alle transenne Denuwaelare. Ad Heusden-Zolder è 3°, all'Azencross di Loenhout 2° dietro Albert, ancora 3° a Diegem, nuovamente 2° a Baal, al GP Sven Nys. Vince il Campionato nazionale di Stríbro e se ne torna in letargo prima di correre su strada. Là ottiene risultati più che discreti, per carità, ma un simile talento, che con un briciolo di allenamento e pochi chilometri di corsa nelle gambe compete nel cross non può essere confinato alla sola strada. Farà la fine di Lars Boom, ringraziamo sentitamente il magnate ceco Zdenek Bakala, proprietario dell'Omega Pharma Quickstep.

Francis Mourey - 5
Il francese della FDJ che si divide tra strada e cross ottiene nel 2012 un paio di bei piazzamenti in Coppa del Mondo: 3° a Koksijde e 4° a Namûr. A Roma è ancora 4°, ad Hoogerheide 7° ed a Louisville corre per quasi metà gara da solo in testa, sognando l'impresa, specie nel momento in cui i belgi si guardano troppo tra di loro, senza inseguire. Chiuderà 11°. Uomo dalla sparata iniziale facile, tenta spesso, quando il terreno è pesante, di andarsene via, a sorpresa. Vince comunque 11 gare tra Francia e Svizzera, non senza andare a segno nel Campionato Nazionale.

Jan Denuwelaere - 6
Protagonista dei terreni pesanti, il classe '88 belga ottiene una vittoria rocambolesca nel Bpost Bank Trofee, ad Essen. Con Stybar lanciato, Denuwelaere, che durante la gara nonb era stato affatto tranquillo, va a prender il ceco sul traguardo. Lo supererebbe in volata se Styby non lo chiudesse alle transenne, facendolo cascare. Qui il colpo di genio, con Denuwelaere che taglia il traguardo prima di Peeters usando il posteriore. Sicuramente la vittoria più strana della stagione.

Rob Peeters - 6.5
Il portacolori della Telenet-Fidea è stato molto costante durante la stagione, essendo tra i primi degli immediati inseguitori e piazzandosi praticamente ad ogni gara. Rischia pure di vincere ad Essen, ma di mezzo ci si mette Jan Denuwelaere. Alla fine una vittoria, il buon Rob, l'ottiene pure, ma in categoria C2, a Surhuisterveen. Nella stessa squadra non si possono considerare sufficienti le prestazioni di Tom Meeusen (voto 4), che l'anno scorso chiuse in crescendo e quest'anno non s'è mai visto. Bart Wellens (voto 5.5) invece sì chiude in crescita e vince anche a Maldegem (sempre categoria C2), cogliendo tra l'altro un bel 4° posto al Mondiale.

Julien Taramarcaz - 6
Questo classe '87 svizzero si fa notare pochino ad inizio stagione, poi in Coppa del Mondo, a Roubaix, resta con Nys, Albert e Pauwels, chiudendo con l'ottimo 4° posto (miglior piazzamento stagionale, escludendo la vittoria nel Campionato svizzero). Anche al Mondiale statunitense si mette in luce, chiudendo al 9° posto (e quindici giorni prima aveva fatto 9° ad Hoogerheide). Meno efficace Simon Zahner (voto 5), poco in vista all'inizio ed in ripresa nel finale, dove ottiene un 3° posto ad Hoogerheide che certo non salva una stagione mediocre.

Philipp Walsleben - 5.5
L'iridato fra gli under 23 nel 2009 fatica, come nella scorsa stagione, a trovare il giusto spirito per arrivare in alto tra gli Élite. Ottiene diversi piazzamenti nei dieci, tra cui il 5° posto al Mondiale, ma non pare essere irresistibile, alcontrario di altri colleghi. È giovane (classe '87) e può ancora crescere a patto di trovare una certa costanza. Altro tedesco che non convince del tutto, pur chiudendo in crescita, è Marcel Meisen (voto 5), di due anni più giovane e quasi mai in luce. Da rivedere nel 2013/14.

Thijs Van Amerongen - 5
Olandese classe '86, costante sì, ma dalla 6a posizione in su. Chiude 8° ai Mondiali ed in generale non dà mai l'impressione di poter correre per andare a podio. Peggio ancora Thijs Al (voto 4), mai in luce e come l'omonimo connazionale spesso oscurato, oltre che dai mostri sacri belgi, dal giovane connazionale Van der Haar.

Martin Bina - 6
Questo ceco merita la citazione per la vittoria sul difficile percorso, più ghiaccio che altro, di Hoogerheide. Vittoria a sorpresa cui fa seguito, su un terreno simile, il 10° posto al Mondiale, oltre ad altre affermazioni nella Toi Toi Cup, challenge di categoria C2 della Repubblica Ceca. Da menzionare anche Radomir Simunek (voto 5), che non appena trova percorsi ghiacciati va forte. È 6° ad Hoogerheide e Roubaix, 4° sulle nevi di Oostmalle, 7° sul facile circuito di Roma ed al Mondiale. Fastidioso in certi frangenti di corsa (specie in apertura), sicuramente non sarà mai un vincente.

Mathieu Van der Poel - 30
Ok, è uno Junior. Ok, deve dimostrare ancora tanto, ma non troppo, il figlio di Adrie e, ben più importante, nipote di Raymond Poulidor, che possiede nel DNA qualcosa di fenomenale. Al di là dei due Mondiali Juniores in due anni, costui prende parte a 30 corse, vincendone altrettante. Sarà curioso vedere questo classe '95 di Kapellen alle prese con le categorie superiori ma osservarlo girare su tempi molto vicini a quelli degli Élite ha impressionato. Con lui in gara, insomma, si è sempre gareggiato per il secondo posto. Bravo il nostro Gioele Bertolini (voto 7) a tenergli testa in alcune occasioni, piazzandosi alle sue spalle in quel di Roma, dove il Campione d'Italia degli Juniores è 2°. Da tener d'occhio il giovane valtellinese, che può pure vantare un 3° posto ad Hoogerheide ed il 4° a Plzeň. È 6° anche agli Europei di Ipswich, rompendo uno scarpino, e vince il Giro d'Italia aggiudicandosi tutte le prove. Non sarà un Van der Poel ma è da far crescere bene.

Francesco Sulas

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