Campionati Italiani Cross U23: Tra fango e rischi la spunta Falaschi - Gioele Bertolini a segno tra gli Juniores
Le avverse condizioni atmosferiche che fin dalla mattina tormentavano Vittorio Veneto ed avevano già messo a dura prova le categorie femminili, non potevano che rendere assai più impegnativo (e, per certi versi, molto più avvincente) anche l'esito delle prove riservate ai ragazzi. Così un percorso fatto di cambi repentini di pendenza, strappi secchi preceduti da brevi discese, scalinate e attraversamenti che ricordavano quasi i single tracks della MTB, che già rappresentavano un ostico banco di prova per i vari contendenti, si è fatto ancor più impegnativo quando la gran quantità di fango prodottasi per la pioggia si divertiva ad impastare le catene e far scivolare a piacimento tutti gli ardimentosi protagonisti di una mattinata più che complicata.
Non desti comunque sorpresa il successo di Bryan Falaschi, biker italo-svizzero (è nato infatti in territorio rossocrociato) che da diverse stagioni si sta facendo apprezzare anche nel ciclocross, dove è riuscito a conquistare podi e vittorie in gare italiane (per lui anche successi al Giro d'Italia di ciclocross nelle passate annate) ed è stabilmente nel giro della nazionale azzurra di Fausto Scotti. Era uno dei più attesi sicuramente, certamente non il principale favorito ma l'aver saputo cogliere l'attimo al momento giusto, sfruttando le sventure degli avversari diretti dopo che per lui stesso in avvio le cose sembravano mettersi male, gli ha portato in dote una maglia tricolore che alla fine è stata assolutamente meritata.
Pronti-via ed è subito Luca Braidot, grande favorito assieme al gemello Daniele con cui condivide anche la militanza nel Corpo Forestale, a mostrare uno spunto notevole, cercando di andar via di forza sul primo impegnativo strappo, dove tutti sono praticamente costretti a scendere di bici. Falaschi è subito dietro all'atleta friulano ed è lesto a prendere la testa quando questi scivola nel tentativo di affrontare una curva verso destra. Per pochi minuti si forma in testa quindi un terzetto, formato dallo stesso Braidot, da Falaschi e da Nicolas Samparisi (portacolori della Protek) ma le scivolate che coinvolgono proprio questi ultimi lanciano in testa Daniele Braidot, abile a guadagnare subito un discreto e a transitare per primo al passaggio. Subito dopo la conclusione della prima tornata Falaschi prende ancora un grosso rischio, scivolando in curva ma ripartendo prontamente, cosa che però gli fa perdere ancora leggermente terreno nei confronti di Daniele Braidot. L'atleta della Forestale ha condotto con autorevolezza il secondo giro, iniziando a realizzare i primi importanti distacchi: sulla linea del traguardo sono stati infatti 8 i secondi di vantaggio nei confronti di un Falaschi deciso a non demordere mentre il fratello Luca dopo la buona partenza è pian piano scivolato nelle retrovie, superato anche dal terzetto formato da Nicholas Pettinà (altro biker in forza alla Forestale) e dalla coppia della Palazzago costituita da Igor Smarzaro e Pietro Santini, tutti e tre transitati con 34" di ritardo.
La terza tornata (si è così giunti a metà gara) è stata però quella decisiva per l'esito della corsa, con la buona sorte che ha definitivamente voltato le spalle ad entrambi i fratelli Braidot: Luca è stato infatti protagonista di una brutta caduta che l'ha costretto a concludere anticipatamente la propria prova, Daniele invece, che fin lì sembrava poter condurre la gara in tranquillità si è reso prima protagonista di una sbavatura nel tratto di discesa compreso tra i due brevi strappi e successivamente è finito a terra (con capriola in avanti) ancora in un tratto di discesa, segno che le difficoltà del tracciato realmente insidioso con certe condizioni hanno finito per rendere ardua la gara anche ai biker più abili. Due contrattempi che ovviamente hanno finito per rallentare sensibilmente la corsa del friulano, che ha finito col subire una scena-beffa che molto spesso si vede nella Formula 1: mentre Daniele Braidot era infatti entrato in zona box per il cambio della bici, Falaschi, rinvenuto nel frattempo da dietro, lo ha parallelamente superato di gran carriera, prendendo così il comando della gara. Il momento si è così rivelato decisivo anche dal punto di vista morale, dal momento che se a conclusione della tornata il vantaggio era appena di 4", nel giro successivo l'azione dell'atleta Selle Italia si è fatta ben più incisiva (nonostante un'altra piccola scivolata), tanto da portarlo ad avere un margine di 24" nei confronti dell'unico Braidot rimasto in gara, che ha peraltro iniziato ad accusare lo sforzo iniziale. La lotta per il successo comunque si è di fatto ridotta a loro due, visto che nel frattempo Pettinà era rimasto attardato da una caduta e Nicolas Samparisi era riuscito a staccare sia Smarzaro che Santini con cui era in compagnia fin dalla tornata precedente, passando sul traguardo con un ritardo di 1'16" contro l'1'30" della coppia Palazzago.
Le ultime due tornate non hanno assolutamente cambiato le carte in tavola, con Falaschi che ha amministrato agevolmente la situazione, evitando di prendere rischi soprattutto dopo il suono della campana, quando ha deciso di affrontare a piedi alcuni tratti che in precedenza era riuscito a superare in bicicletta, proprio allo scopo di risparmiarsi brutte sorprese. Alle sue spalle oramai c'era il vuoto e così l'italo-svizzero è potuto giungere sul traguardo a braccia alzate, conquistando la maglia tricolore. Buona comunque la prova di Daniele Braidot che ha ulteriormente pagato dazio nei giri conclusivi ma è riuscito a conquistare la piazza d'onore con un ritardo di 44". Podio completato da un bravissimo Nicolas Samparisi, terzo a 1'44" mentre ben oltre i due minuti hanno concluso sia Smarzaro che Santini. Ancor più staccati Pettinà, Lorenzo Samparisi, Fabio Todaro, Acquaviva e Fumarola hanno completato la top-ten.
Per la Selle Italia-Guerciotti si è trattato della terza gioia della mattinata, visto che in precedenza Alice Arzuffi aveva conquistato il titolo tra le Donne Under 23 mentre nella prova precedente a quella che ha visto protagonista Falaschi era stato Gioele Bertolini ad esaltare i colori gialloneri con la riconferma del titolo tra gli Juniores. Il giovane talento valtellinese, splendido secondo in Coppa del Mondo domenica scorsa a Roma sul circuito delle Capannelle, era il grande favorito della prova e non ha di certo tradito le attese, prendendo con grinta la testa della corsa fin dalle prime battute ed imponendo un ritmo impossibile per tutti gli altri concorrenti, districandosi al meglio su un circuito che era in grado di esaltare le sue doti di biker e venendo premiato anche da un'azzeccata scelta delle ruote (i suoi copertoni da 32 pollici infatti sono poi stati ripresi anche da Falaschi nella gara successiva coi medesimi benefici).
Saremmo di fronte alla gara perfetta da parte dell'azzurro, se non fosse che proprio all'inizio dell'ultima tornata una scivolata avvenuta in un momento di eccessivo rilassamento avrebbe potuto avere conseguenze ben più importanti se il gap scavato nei confronti degli avversari fosse stato molto più ridotto. Il grande vantaggio accumulato però ha consentito a Bertolini di ripartire con prontezza, affrontare l'ultimo giro con maggior concentrazione e cautela e di giungere in perfetta solitudine al traguardo per la conquista dell'ennesimo tricolore in una categoria fin qui già abbondantemente cannibalizzata dallo stesso almeno per quel che concerne il nostro Paese. Per accogliere il secondo classificato sono dovuti trascorrere 1'15" e la soddisfazione per la Selle Italia è stata doppia visto che a conquistare l'argento è stato Manuel Todaro, già tricolore di specialità tra gli allievi e autore di una buonissima gara. Terzo posto e bronzo per Nadir Colledani, giunto a 1'38" mentre Giulio Franzolin, che in precedenza era riuscito a stare abbastanza bene al passo degli altri due ha finito per perdere terreno nell'ultimo giro, piazzandosi quarto a 2'03". Prime dieci posizioni completate da Velasco, Bollardini, Capati, Bennati, Bellan e Bondavalli.
Anche per quest'annata quindi non sono mancate soddisfazioni per il team di Guerciotti che si avvale della guida tecnica di Vito Di Tano, confermatosi assoluto protagonista nelle varie categorie e continuando anche nell'importante lavoro di crescita di alcuni interessanti talenti.