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Coppa del Mondo Roma 2013: Fontana emoziona, Pauwels galoppa - Marco Aurelio, rimonta e bronzo dedicato a Stander

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Marco Aurelio Fontana coglie un 3° posto a Roma e lo dedica allo scomparso Burry Stander © BettiniphotoL'avevamo lasciato ad Hadleigh Farm, Marco Aurelio Fontana. Erano i Giochi Olimpici di Londra, era il 12 agosto, era Mountain Bike. L'avevamo lasciato con un bronzo al collo, una sella persa all'ultimo giro e le lacrime di gioia per aver conquistato l'unica medaglia italiana proveniente dal ciclismo. Lo ritroviamo cinque mesi dopo, fasciato con il tricolore, a galoppare sul percorso tracciato all'interno dell'ippodromo delle Capannelle, ancora terzo sul traguardo, ancora in lacrime. Ma sono lacrime di gioia mista a dolore quelle di Marco Aurelio: il bronzo di Coppa del Mondo lo coglie indicando verso l'alto. Chiara la dedica a Burry Stander, biker come lui, compagno di diverse sfide, che appena tre giorni fa ci ha lasciato dopo essere stato investito da un taxi in allenamento.

Ecco, il bronzo di Marco Aurelio Fontana è tutto per Burry e giunge alla fine di una gara non certo tra le più emozionanti della stagione ma con un colpo di scena finale che regala all'ottimo Marco Aurelio questo bronzo speciale. Siamo alle ultime battute dell'ultimo giro, Kevin Pauwels è ormai lanciato verso la vittoria mentre Klaas Vantornout gli copre le spalle, pronto a portare alla Sunweb-Napoleon Games una bella doppietta. Il povero Klaas inizia però a pedalare a vuoto: problemi alla catena. Il tempo necessario per rimettere a posto tutto ed ecco Albert, con Fontana in scia, superare il superbo gregario della Sunweb. Da 2° diventerà 5°, Vantornout, mentre Fontana conquista un bronzo meritato per il tipo di gara condotta sin dall'inizio.

Il sole bacia Roma ed al via, sul percorso veloce delle Capannelle, il migliore è il solito Van der Haar (non andrebbe nemmeno più specificato). Anche il francese Francis Mourey ha una buona gamba e si porta prestissimo in testa. Lo seguono Vantornout e l'iperattivo Van der Haar che chiudono il primo giro in 6'14", con il gruppo Albert staccato di poco. Nys, reduce da una brutta influenza ma con la maglia di leader di Coppa del Mondo, è già in difficoltà.

Al secondo giro Albert riprende con un allungo i tre di testa, quindi scatta ancora, potandosi dietro i soli Pauwels e Van der Haar. Transitano al traguardo con pochi secondi sul gruppo quando mancano otto giri alla fine. Nemmeno il tempo di riportarsi dal rettilineo d'arrivo alla sabbia (ma guai a pensare al classico tratto che si trova in Belgio, qui siamo nel bel mezzo dell'ippodromo) che se ne vanno in cinque: Albert, Pauwels, Vantornout, Mourey e Van der Haar. Il percorso favorirebbe l'olandesino ed il francese, ma non saranno loro a portare a casa l'oro, vedremo perché. Van der Haar, come detto, è al solito molto attivo. A metà del terzo giro balza in testa, allunga e pesta forte sui pedali anche in curva. È la sua condanna: scivola, finisce a terra, perde tempo, dice addio ai sogni di gloria.

Albert, per non far rientrare il pericoloso olandese, dà una bella trenata e così in testa restano lui, Pauwels, Vantornout e Mourey. Da dietro s'intravedono Elia Silvestri e Marco Aurelio Fontana, quest'ultimo in gran recupero sulla testa della corsa. Là in cima però non si scherza ed è Pauwels a tentare l'allungo, senza successo. Mentre in testa Albert, Pauwels, Vantornout e Mourey viaggiano che è un piacere, a pochi secondi un folletto tricolore insegue con veemenza: è Marco Aurelio Fontana.

Quanto mancano sei tornate al termine il suo ritardo dalla testa della corsa è di appena 4" mentre Nys, a 16", prova a limitare i danni. Nel quinto giro Fontana, che fa i salti mortali sulle tavole per riprendere il quartetto di testa, li vede. Le accelerazioni dell'uno e dell'altro portano però il biker di Giussano a perdere terreno e così quando mancano sei giri al termine deve recuperare 9" ai fantastici quattro. Nys è a 24", preceduto da un paio di gruppetti e già in difficoltà.

A cinque dalla fine allunga Vantornout e Fontana, che si era appena accodato alla testa della corsa, perde nuovamente terreno. Intanto Klaas guadagna 4" su Albert, Pauwels e Mourey, 8" su Fontana, 18" su Van der Haar, Simunek, Aernouts e Wildhaber. Franzoi è attorno all'11a piazza, Nys paga 25". La situazione resta imbalsamata per un giro, con Vantornout in testa, Pauwels a fingere l'inseguimento, Albert e Mourey più indietro con Fontana in netta ripresa.

A tre dalla fine Pauwels allunga decisamente e si porta su Vantornout; dietro ci sono solo Albert, Mourey e Fontana. Il divario non è molto, quanto basta per la prima doppietta Sunweb-Napoleon Games. Nel frattempo il leader di Coppa, Sven Nys, crolla ed accusa un ritardo di 1'19" dai primi; mancano due tornate alla conclusione. I due Sunweb vanno che è una meraviglia, Albert insegue a 9", Fontana a 12", Mourey a 14" ed il gruppo di Van der Haar a 43".

È iniziato l'ultimo giro e, come da copione, se ne va Kevin Pauwels. Klaas Vantornout, dopo tanto lavoro svolto, lascia fare e si tiene la seconda posizione, mantenendo quella decina di secondi utili su Albert e Fontana. Peccato che sul più bello la catena di Vantornout faccia i capricci, le gambe girino a vuoto, la velocità scenda inesorabilmente. Ci vuole poco per ripartire, troppo per non essere sorpassati a tripla velocità da Albert e Fontana.

Così, mentre Pauwels coglie la terza vittoria stagionale in Coppa del Mondo (le altre due erano giunte a Tabor e Namûr), Albert si assicura punti preziosi per la classifica generale. Lo segue Fontana, esultante come se avesse vinto; indica il cielo, pensa all'amico Burry che non c'è più. Lo seguono Mourey, Vantornout e Van der Haar, quindi Simunek, Aernouts con lo svizzero Wildhaber e l'olandese Van Den Brand a chiudere la top ten.

Fontana è il simbolo di un'Italia crossistica che se vuole può crescere. Certo, marco Aurelio è dedito più alla MTB che al ciclocross e gli altri azzurri non sono dei fenomeni (ossia dei belgi) ma oggi, alle Capannelle, Franzoi ha colto un comunque buon 11° posto ed Elia Silvestri una 18a piazza.

Non si correva su un percorso da Coppa del Mondo, va detto. Velocità da stradisti, ostacoli quasi inesistenti, dislivello ridicolo. Si girava in un ippodromo, questo è quanto, e come prova di Coppa, l'unica italiana, non è un granché. La Coppa del Mondo lascia la scena del prossimo fine settimana ai Campionati Nazionali (quelli italiani si svolgeranno a Vittorio Veneto) mentre la domenica successiva si consumerà l'ultimo atto della challenge Uci in quel di Hoogerheide.

Tutto è più o meno deciso, con Nys che perde il primato dopo una sola tappa ed Albert che ritorna in testa a quota 485. Segue Pauwels a 469 e quindi il Cannibale di Baal a 446: serve un miracolo (o un ritiro di Albert e Pauwels) per rimontare un'altra volta, ma a questo punto della stagione è decisamente più probabile che i pensieri, di Nys come degli altri contendenti, siano rivolti al Mondiale di Louisville.

 

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Francesco Sulas

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