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Coppa del Mondo Roubaix WE 2012: Neanche le cadute fermano Katie - Tris Compton davanti a Van Paassen, Lechner ottima nona

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A Roubaix arriva la terza vittoria consecutiva in Coppa del Mondo per Katherine Compton © Cxmagazine.comQuello tra Katherine Compton e Sanne Van Paassen è un confronto particolare, nato un po' per caso ma assolutamente mai banale. La statunitense, che da anni si divide tra ciclocross e mountain bike, insegue da tempo quella grande vittoria in grado di consacrarla nel fuoristrada; l'olandese, che nelle annate precedenti ha vissuto spesso all'ombra di due mattatrici della specialità quali Marianne Vos e Daphny Van Den Brand, invece grazie alla regolarità una Coppa del Mondo è già riuscita a portarla a casa, guarda caso proprio a scapito di Katie.

Proprio da quest'ultimo evento vale la pena riavvolgere un momento il nastro: nella stagione invernale 2010/2011 infatti, la Compton fu la vera dominatrice delle prove di Coppa del Mondo, vincendo praticamente ogni volta che mise piede sul suolo europeo (furono ben 5 i successi conquistati su 5 gare disputate) ma le furono fatali le assenze in due prove in cui la Van Paassen seppe racimolare quei pochi punti (appena 10) capaci di fare la differenza nella classifica finale. Mettiamoci poi che ai campionati del mondo trovò la solita Vos a impedirle di vestire quell'iride su cui tanto aveva puntato e possiamo capire che delusione cocente fu nel complesso quella sessione condotta ugualmente ad ottimi livelli.

La Compton di queste ultime settimane sembra ricordare proprio l'atleta grintosa e potente di due stagioni fa e questa volta la determinazione nel volersi andare a prendere la Coppa tra poco più di un mese e mezzo sembra essere quella giusta. Capita così che il quarto appuntamento stagionale (siamo così giunti al giro di boa per quest'edizione) in quel di Roubaix abbia finito per fornire una simbolica rivincita tra le due principali protagoniste della Coppa del Mondo 2010/2011 ed il modo in cui la Compton sia andata a prendersi la vittoria al termine di una gara sofferta, complicata da più di una caduta, è sintomatico delle intenzioni della statunitense, che tra l'altro nel febbraio prossimo avrà anche la storica chanche di potersi giocare il successo nel campionato del mondo sul suolo amico, vale a dire a Louiseville, nel Kentucky.

Ci sarà comunque tempo per pensare all'iride, visto che il presente chiamava ad un'immediata conferma dopo le due vittorie (unite alla piazza d'onore nella gara inaugurale) ottenute a Plzen e Koksijde. La partenza però, nella splendida cornice di Roubaix, non è stata delle migliori, dal momento che proprio la Van Paassen (assieme alla ceca Havlikova) ha avuto lo spunto migliore. Ci si è presto potuti rendere conto però che nella località che più di tutte emana il profumo inebriante del pavè non sarebbe andato in scena uno spettacolo banale e privo di colpi di scena, tanto che già nel corso della prima tornata sono iniziati i sobbalzi: nell'affrontare per la prima volta il breve tratto in sabbia infatti sia la Van Paassen che la Havlikova sono venute a contatto con la campionessa europea Helen Wyman. Mentre però le prime due sono uscite indenni ed hanno potuto continuare la propria marcia, l'atleta britannica è finita a terra, innescando una caduta generale (tra le coinvolte l'olandese Stultiens e le francesi Chainel-Lefevre e Ferrand Prevot) che ha subito frantumato il gruppo. Non è stato questo però l'unico guaio per la Wyman, a cui l'incidente ha portato in dote la rottura del deragliatore della bici, il che ha significato gara compromessa fin da subito (alla conclusione del giro è transitata oltre la trentesima posizione) e addio alla possibilità di conquistare altri preziosi punti per la classifica (sul traguardo chiuderà mestamente al 13esimo posto, distanziata di 1'49").

Van Paassen subito in testa quindi, seguita da Achermann, Harris, Cant, Havlikova e una Compton che nel frattempo iniziava a rimontare ma proprio prima della conclusione del primo giro proprio la leader di Coppa è stata protagonista del secondo colpo di scena della giornata: nell'affrontare un insidioso tratto in discesa a ruota della belga Sanne Cant infatti, è stata sorpresa dalla repentina scelta di quest'ultima di voler scendere giù dalla bici e l'ha centrata in pieno, finendo a terra assieme a lei. Se però la Compton è rimontata immediatamente in sella, per la Cant la situazione è apparsa subito più preoccupante, tanto da dover essere portata via in barella con un collare ed un braccio immobilizzato (sospetta frattura della clavicola per lei).

La situazione è apparsa quindi decisamente ideale per Sanne Van Paassen, che ha potuto prendere tranquillamente la testa della gara, distanziando di una decina di secondi Jasmin Achermann e Nicky Harris e la Compton poco più indietro che tentava ancora una volta di risalire ma era nuovamente attardata da una scivolata (quando alla conclusione mancavano cinque giri) avvenuta nel tratto di discesa. La Van Paassen ha continuato a condurre ottimamente anche nelle due tornate successive mentre da dietro l'azione della Compton si faceva sempre più incalzante, tanto che prima la Harris (sopravanzata ad un certo punto anche dalla francese Ferrier-Bruneau) e poi la Achermann sono state superate dall'americana, ma quando i tempi per l'aggancio con la testa della corsa sembravano maturi, ecco che una nuova scivolata (la terza di giornata) in una breve sezione in pavè ha rallentato ancora una volta la marcia della Compton. 

La voglia di giocarsi le proprie chanche di vittoria fino all'ultimo metro della statunitense ha però fatto decisamente la differenza e così, nonostante le mille avversità patite in gara e grazie ad una guida non sempre pulita ma aggressiva e potente nei tratti più congeniali, l'aggancio è riuscito proprio nel corso dell'ultima tornata, dove anche la Achermann, fin lì autrice di un'ottima gara, rimaneva a breve distanza. E' giunto così il momento della resa dei conti, avvenuto proprio nel tratto di discesa in cui la Compton era rovinosamente finita a terra assieme alla Cant nel corso del primo giro: la Van Paassen, che fino a quel momento aveva condotto la gara in maniera impeccabile, ha optato per scendere dalla bicicletta, decidendo di non rischiare più del dovuto in un momento in cui anche le gambe iniziavano ad accusare lo sforzo. Non è stato così invece per la Compton che ha affrontato di gran carriera la discesa in sella alla bici, facendo valere tutta la sua abilità di biker e prendendo così quei cinque metri decisivi per tenere alle spalle la rivale. La Van Paassen ha finito così per subire anche moralmente il colpo e così il tris consecutivo della statunitense, giunta a braccia alzate nella memorabile cornice del velodromo di Roubaix, è divenuto realtà, chiudendo la gara col tempo di 42'24". La Van Paassen si è accomodata in seconda posizione, distanziata di 8" e arrendendosi praticamente solo negli ultimi metri mentre il podio è stato completato dalla svizzera Jasmin Achermann, ragazza che si divide tra gli allenamenti ed il lavoro in panetteria che la impegna per tre volte a settimana, capace di disputare la più bella gara di Coppa della carriera che le è valso il terzo gradino del podio, distanziata di 28".

La trasferta in terra francese ha portato però note liete anche per l'Italia, dal momento che Eva Lechner, rientrata alle competizioni da poco più di una settimana, è riuscita a centrare un ottimo nono posto, riportando così un'atleta azzurra in top-ten dopo quasi un anno (l'ultima a riuscirci fu proprio la Lechner a Namur il 18 dicembre scorso). La bolzanina campionessa italiana in carica ha condotto una gara regolare, che l'ha portata a girare anche in sesta posizione nel corso del terzo e del quarto giro, prima del normale calo che l'ha portata a concludere in nona piazza a 1'23" dalla Compton. Naturalmente c'è ancora tempo per poter ulteriormente migliorare e, del resto, il CT Fausto Scotti appariva abbastanza fiducioso prima di questa prova proprio in virtù del recente lavoro svolto dalle azzurre nel raduno di Carsoli ed anche le prestazioni delle altre atlete sono state confortanti: Alice Arzuffi, con cui il lavoro è ben avviato già dalla scorsa stagione, ha chiuso 20esima a 3'26" mentre Elena Valentini, tornata nel giro azzurro, si è classificata 22esima a 3'53" dopo aver effettuato una buona prima fase di gara (alla conclusione del primo giro è transitata in 11esima posizione sul traguardo). Non è stata invece della partita Valentina Scandolara, costretta purtroppo a dare forfait per via dell'influenza.

Harris, Ferrier-Bruneau, Day, Havlikova, Van Loy, la già citata Lechner e Mikulaskova hanno completato la top-ten della gara, in cui non era presente al via Marianne Vos, dal momento che la fuoriclasse olandese, che ha già ripreso l'attività, era impegnata in una kermesse su pista in Gran Bretagna e sarà pertanto protagonista nelle prossime settimane. Con questo successo Katherine Compton sale a quota 230 punti in classifica, con un vantaggio di 50 punti sulla Van Paassen (seconda in graduatoria a quota 180) e di 60 sulla Harris, terza a 170. Perde invece terreno la Wyman, ora quarta in classifica con 148 punti.

Prossimo appuntamento di Coppa del Mondo fissato per domenica 23 dicembre a Namur mentre nel prossimo week end tornerà protagonista il Giro d'Italia di Ciclocross con le prove di Faè d'Oderzo e Silvella di Trebaseleghe.

Vivian Ghianni

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