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World Tour 2013: Sky, più si rinnova e più si rafforza - Ciao Cavendish, dentro diverse giovani promesse | Cicloweb

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World Tour 2013: Sky, più si rinnova e più si rafforza - Ciao Cavendish, dentro diverse giovani promesse

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Bradley Wiggins e Chris Froome, obiettivi distinti nel 2013? © Telegraph.co.ukChe cosa può fare in sede di mercato una squadra che nella stagione appena conclusa è stata tra le dominatrici della scena su più fronti? Semplice: può rinnovarsi bene e risultare una regina anche tra i tavoli delle trattative, dopo esserlo stata sulle strade di tutto il mondo.

La Sky è il perfetto esempio di quanto appena esposto: non contento di aver lasciato un'impronta profonda in questo 2012, con la vittoria di Wiggins al Tour de France a svettare su tutto, il team britannico dimostra di non aver paura di voltare pagina, per guardare al futuro nel segno di un rilancio che viene impostato ancor prima che ci sia un ciclo discendente. Come privarsi di un gioiello, di un top rider, di un Cavendish insomma, e vivere felici lo stesso, preparando il terreno per prospettive più che lusinghiere.

Risparmiare i tanti soldi dell'ingaggio di Cannonball, che abbandona la casacca nerazzurra dopo appena una stagione di permanenza, ha permesso a Dave Brailsford di operare in maniera efficacissima sul mercato, assicurandosi un paio di grandi prospetti da gare a tappe (Dombrowski e Boswell), un possibile crack per quelle in linea (Tiernan-Locke), due gregari di esperienza (Rasch e López) e un paio di ottimi battitori liberi (Cataldo e Kiryienka). La squadra ne risulta rafforzata sul fronte GT e classiche dure, anche se perde qualcosa su quello degli sprint.

Meno vittorie, ma di maggiore qualità, dunque: questa la scelta del management inglese, che ha evidentemente vissuto un cambio di passo fondamentale nel momento in cui Wiggo s'è portato a casa la maglia gialla, con l'enorme popolarità che ne è conseguita, anche maggiore di quella guadagnata da Cavendish con l'iride. L'equazione è presto fatta.

E non bisogna dimenticare, nell'analisi, quanto il presente della Sky sia comunque legato a nomi di assoluto valore (da Froome a Boasson Hagen ai colombiani Urán e Henao), anche qualora volessimo considerare Wiggins già in parabola discendente dopo l'incontestabile picco della Grande Boucle 2012. Il presente c'è, il futuro pure, e aspettiamoci altre zampate anche dal passato prossimo, perché Bradley nel 2013 punterà al Giro d'Italia e non è detto che debba farlo solo per un piazzamento di rincalzo.

Altro tema, un certo ringiovanimento della squadra, visto che un paio di veterani (Barry e Hunt) hanno lasciato il ciclismo pedalato, ma anche altri corridori abbastanza esperti (da Flecha a Nordhaug a Lövkvist) sono emigrati verso altri lidi. Nel computo, la Sky perde anche due giovani interessanti ma che non hanno trovato un ambiente ideale per le proprie caratteristiche (Appollonio, passato all'AG2R) o che hanno ceduto alle lusinghe di altri team importanti (è il caso di Dowsett, volato alla Movistar). Sono probabilmente gli unici due che Brailsford e soci rischieranno di rimpiangere.

Esperti per tappe e gare in linea
Tutti nuovi arrivi in questo settore, che si arricchisce di figure interessanti malgrado la partenza di Flecha e Nordhaug. Dalla Omega Pharma ecco Dario Cataldo, che si dividerà tra lavoro per capitani nei GT (avendo rinunciato a far classifica in proprio), qualche bella crono (è il campione italiano di specialità) e tentativi di fughe vincenti: alla Vuelta ha aperto questo fronte della sua carriera, conquistando la bella tappa di Cuitu Negru. Uno che non ha bisogno di presentazioni in questo senso è Vasili Kiryienka, che rivedremo in azione per importanti traguardi di giornata sulle montagne di Giro e/o Tour. Completa il terzetto il possibile nome nuovo del grande ciclismo, ovvero Jonathan Tiernan-Locke. Finora ha corso in formazioni di terzo livello, ma il suo 2012 è stato da incorniciare, con 9 vittorie tra cui le classifiche generali di Méditerranéen, Haut Var, Alsace e Britain (ma ha ben figurato anche a Murcia, e non vanno dimenticate certe folgoranti azioni su strappetti nelle tappe di queste corse). Molto atteso nelle classiche del nord, da scoprire sulle lunghe distanze e contro gli avversari più forti (ma al Mondiale, anche se non ha incantato, non è finito lontano dai primi).

Giovani per tappe e gare in linea
Un nome solo, ma che potrebbe fare squadra in proprio: Edvald Boasson Hagen. Se supera definitivamente certi problemi fisici che l'hanno abbastanza frenato nelle ultime stagioni, può diventare uno dei primissimi al mondo in svariate classiche. Nel finale di 2012 ha dato un saggio, vincendo prima a Plouay e poi conquistando un bell'argento al Mondiale. La partenza di Cavendish potrà inoltre esentarlo da qualche compito di gregariato nei grandi giri, lasciandogli quindi maggiore spazio per le fughe (al Tour 2011 ne portò a termine due molto belle).

Corridori da GT
Probabilmente il comparto da GT più forte del mondo. Si parte ovviamente da Bradley Wiggins, che dopo aver conquistato il Tour e un'enorme popolarità, l'anno prossimo si cimenterà col Giro e le sue salite. Il 2013 per lui inizierà però in salita, visto che lo vedrà reduce da diversi acciacchi, lascito di un incidente in bici nei giorni scorsi: ma nulla che non sia recuperabile nel giro di poche settimane. L'alter ego di Wiggo è Chris Froome, che ha accompagnato il capitano lungo la cavalcata gialla, ricavandone il secondo posto nella Boucle, confermato poi dal quarto conquistato alla Vuelta. Nel 2013 il Tour sarà il suo obiettivo, dovrebbe avere tutta la squadra per lui, e non è da escludere che possa centrare il colpaccio. Rigoberto Urán e Sergio Henao hanno dimostrato al Giro 2012 di poter coesistere ad ottimi livelli (entrambi in top ten), e poi alla Vuelta hanno anche fatto vedere una discreta capacità nel bissare un GT (in ciò meglio Henao che Urán, il quale però ha una più efficace predisposizione per le classiche: ha vinto il Piemonte, ha preso il secondo posto alla prova olimpica e ha chiuso con un terzo posto al Lombardia). Completa il quadro l'americanino Joe Dombrowski: fortissimo in salita, si è già fatto ben vedere tra i professionisti (12esimo al California, quarto in Utah), e nel frattempo ha portato a casa il GiroBio, mettendo in riga tutti i giovani virgulti europei (e italiani). Classe '91, da seguire con grande attenzione.

Esperti gregari
Di tutto e di più, una batteria di gregari fortissimi, alcuni dei quali visti all'opera in maniera superba al Tour di quest'anno. Christian Knees e Michael Rogers probabilmente i più continui, capaci di comportarsi in maniera eccellente in pianura quanto in salita. Ma non vanno dimenticati Kanstantsin Siutsou (capace anche di azioni personali) e Xabier Zandio (altro uomo prezioso quando la strada sale). Un buon rinforzo per le tappe più dure è David López García, giunto dalla Movistar, mentre il norvegese Gabriel Rasch andrà ad affiancare Mathew Hayman nel "lavoro sporco" delle classiche.

Giovani gregari
Ian Stannard è già un mito per gli appassionati: un vero e proprio "mulo" (sia detto nel senso più alato del termine) capace di tenere il gruppo in fila indiana per chilometri e chilometri. Più raffinato Geraint Thomas, fortissimo a cronometro (è reduce dai titoli Mondiale e Olimpico col quartetto britannico dell'inseguimento) e fin qui bravo a fungere da supporto di Cavendish: nel 2013 avrà probabilmente più spazio per coltivare il sogno di seguire le orme di Wiggins. L'imberbe Ian Boswell (22 anni a febbraio) ha ottenuto buoni piazzamenti nel 2012 (secondo alla Liegi Under, quinto al Tour of Utah e all'Avenir) e lo attende una stagione in cui dovrà studiare. Qualche lezione invece l'ha già imparata Salvatore Puccio, pronto a supportare principalmente Boasson Hagen nelle classiche del nord, nell'attesa di spiccare il volo verso ruoli di maggiore spicco (in fondo ha solo 23 anni).

Esperti da volata
Qualcuno si è stupito nel vederlo dividersi da Cavendish (di cui era stato ottimo ultimo uomo del treno), ma Bernhard Eisel può rivendicare con una certa ragionevolezza di poter avere qualche spazio per sé: ha pur vinto una Gand, e nelle volate più complicate sa sempre districarsi bene. Lo attendiamo nelle corse fiamminghe e magari al Tour. Chris Sutton sembra aver perso lo spunto di qualche anno fa, ma resta pur sempre una buona spalla allo sprint.

Giovani da volata
Ben Swift diventerà il primo sprinter della squadra in assenza di Eisel, non deve aver paura di prendersi le proprie responsabilità visto che le qualità non gli mancano. Forse gli serve un pizzico di cattiveria in più quando si trova al cospetto dei rivali più forti, ma negli sprint più duri può già essere uno dei big a livello mondiale. Molto interessante, poi, il giovanotto Luke Rowe, che abbiamo visto vincere una tappa al Tour of Britain, dopo innumerevoli piazzamenti nel corso dell'anno in altre gare di secondo piano; a quanto pare, non è nemmeno fermo a cronometro (secondo nella cronocoppie Duo Normand insieme a Dowsett, non malaccio in varie altre prove contro il tempo nel corso della stagione), e si configura quindi come potenziale gran trenista.

Cronoman
Richie Porte l'abbiamo inserito nella categoria cronoman (anche perché, tra le altre cose, si è piazzato al quinto posto nella crono di Chartres al Tour e al sesto in quella di Pontevedra alla Vuelta), ma nel 2012 è stato tra i migliori gregari in salita. Si prenderà qualche soddisfazione quando troverà spazio (vedi l'Algarve vinto quest'anno), e sarà ancora protagonista delle tappe contro il tempo. Stessa specialità, quest'ultima, di Danny Pate, che però ha gli anni migliori ben alle spalle, e di Peter Kennaugh, che al contrario è un giovane (classe '89) di belle speranze, anche lui (come Thomas) nel quartetto britannico dell'inseguimento, e atteso l'anno prossimo a qualche interessante piazzamento nelle crono del grande giro (o dei grandi giri) che disputerà.

Marco Grassi

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