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Tour de France 2012: È che Greipel ci ha più grip - Altri cadono (Sagan), André rivince. Goss secondo | Cicloweb

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Tour de France 2012: È che Greipel ci ha più grip - Altri cadono (Sagan), André rivince. Goss secondo

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André Greipel vince a St-Quentin, solo quarto Mark Cavendish dietro di lui © BettiniphotoA vedere quell'arrivo, preceduto da un leggero strappetto che ha indurito le gambe di diversi velocisti (a partire da Cavendish), Peter Sagan, che su un traguardo del genere avrebbe potuto vincere come già a Seraing e a Boulogne-sur-Mer, avrà tra sé e sé maledetto qualche collega. Nella fattispecie, l'americano Farrar, che a 3 km dal traguardo ha innescato una caduta che ha coinvolto per l'appunto lo stesso Sagan.

Lo slovacco rimpiange i punti non conquistati per la relativa classifica (che al momento guida), e si lecca le ferite; Farrar, dal canto suo, dopo il traguardo è andato a cercare (con intenzioni pessime) l'olandese Veelers, da cui si era evidentemente sentito danneggiato nel frangente. Ma cosa era successo, nel dettaglio? A guardare le immagini e le moviole, si direbbe che sia stato proprio Farrar a trovarsi dove non avrebbe dovuto, finendo con il tamponare Petacchi e con l'appoggiarsi conseguentemente su Veelers alla sua destra.

L'olandese ha fatto mancare il punto d'appoggio a Tyler (da cui probabilmente l'incavolatura), scartando sulla destra. Ma in quel momento, la ruota anteriore dello statunitense era già danneggiata, a riprova che il contatto decisivo è stato con la bici di Petacchi (il quale ha poi pure confermato di aver sentito un colpo al cambio, tanto da aver temuto che si fosse rotto).

Venuto a mancare il puntello di Veelers, Farrar è andato giù, travolgendo Sieberg (che sopraggiungeva alle spalle del corridore della Argos), il quale, nel suo spostamento verso destra, ha a sua volta coinvolto Sagan, che in tutto ciò non c'entrava alcunché. Nonostante sia stato sbilanciato, Peter ha fatto di tutto per restare in piedi, e ci sarebbe pure riuscito, se davanti non gli si fosse parata la bici di Farrar (che, "scossa", strisciava verso il marciapiede). L'impatto col mezzo di Tyler ha fatto ribaltare Sagan, che cadendo ha fatto ruzzolare giù anche Cantwell, a completamento di un momento thrilling.

In tutto ciò, com'è ovvio c'è chi è nero e chi invece è felice come una Pasqua, e altra descrizione non potrebbe attagliarsi meglio ad André Greipel, che a Saint-Quentin ha vinto la seconda tappa consecutiva, dopo uno splendido testa a testa con Goss, Haedo, Cavendish e Dumoulin, tutti nell'ordine alle sue spalle.

Il gruppo aveva cincischiato un po' troppo nell'avvicinare la fuga del giorno, partita al km 0 con Ladagnous, Urtasun, Ghyselinck e Simon, tenuta più o meno a distanza di sicurezza dagli inseguitori, ma emersa ottimamente nel finale: ai 7 km i 4 di testa avevano ancora 40" di vantaggio, ai 1500 metri ancora 10", e allora a quel punto Ghyselinck ha provato la carta dell'assolo.

Ma il belga, pur partito bene, s'è spento ai 400 metri, quando è stato ripreso e superato da Urtasun (con Ladagnous). Anche per lo spagnolo, però, non c'è stato scampo sul ritorno del plotone, lanciato nello sprint: ai 250 Goss, lanciato da Impey, è partito con un attimo di anticipo di troppo; alla sua sinistra, Henderson lanciava Greipel che però, anziché partire per la volata, si faceva pilotare alla ruota di Dumoulin, che a sua volta era a ruota di Goss. Alle spalle di André, Cavendish, imballato dopo lo strappetto del finale ma comunque ammirevolmente in corsa per il successo malgrado la caduta sofferta ieri (e c'è da dire che Mark aveva pure conquistato la volatina per il quinto posto al traguardo volante di Breteuil).

Ai 200 metri, preso e superato di slancio Urtasun sull'ultima semicurva, Goss è entrato nel rettilineo d'arrivo in posizione ideale, ma, come già ieri, ha fatto vedere una carenza di "punch" (che altro non sarebbe se non il colpo da ko). E allora Greipel, ai 100 metri, ha deciso che era finalmente giunto il momento di affiancare l'avversario e di lasciarlo lì al secondo posto, andando a prendersi una meritatissima vittoria. Ieri mancava Cavendish, oggi mancava Sagan, e non diciamo un'eresia se li consideriamo i due favoriti naturali per questi traguardi. Ma se in questi finali complicati la costante è Greipel al primo posto, si può anche smettere di valutare la cosa come frutto del caso, e si può al contrario sperticarsi in elogi per il velocista tedesco, che alle Olimpiadi sarà un cliente difficile per tutti (a proposito di velocisti tedeschi, da segnalare il ritiro di Kittel oggi, dopo 40 km di tappa - e dopo giorni fisicamente difficili).

In classifica non cambia nulla, Cancellara terrà la maglia gialla anche domani e poi si vedrà, sabato, a chi la passerà, dopo il traguardo in quota di La Planche des Belles Filles; nel frattempo, domani, c'è da archiviare un'altra pratica-sprint, nella Épernay-Metz, ennesima tappa facile di un avvio di Tour che ci sta sembrando quasi interminabile.

Marco Grassi

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