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Giro d'Italia 2012: Le dichiarazioni dell'undicesima tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine dell'undicesima tappa del Giro d'Italia.

Roberto Ferrari (Androni-Venezuela) da Raisport
«È il giorno più bello della mia vita! Ci tenevo perché volevo riscattarmi dopo quello che è successo nelle prime tappe. Mi fa piacere aver battuto Cavendish, questa è una grande giornata. Quest'anno ho corso veramente poco ma mi son preparato bene per questo Giro perchè sapevo che c'erano belle tappe con finali insidiosi, adatti a me, come questo. La speranza era quella di vincerne una perchè per un italiano è la cosa più bella di una carriera. Ho già parlato con Mark e conosco il suo pensiero, gli ho detto che per me il Giro vale una stagione. Non l'ho fatto apposta e in Emilia Romagna non ho quasi fatto la volata per far capire a tutti che quello che è successo in Danimarca è stato involontario. Mi sono preparato a puntino per questo Giro e abbandonarlo cosi mi avrebbe condizionato l'intera stagione».
 
Mark Cavendish (Sky) da Raisport
«Ferrari è stato bravo, ha fatto una volata meravigliosa ma è fortunato ad essere ancora in corsa. Non è colpa sua se è ancora in corsa, sono i giudici che hanno preso questa decisione. Nell'ultima curva avevo un rapporto molto lungo, credevo che la facessimo ad alta velocità, invece ho dovuto frenare e a quel punto avevo un rapporto troppo lungo. Sono in buona condizione ed ho superato le montagne molto bene anche se mi sto riprendendo ancora dalla caduta. Per Tour ed Olimpiadi credo che starò meglio ma è normale che la forma aumenti con il passare della stagione. Per me questa tappa era molto importante visto che era vicino a casa mia, quindi sono deluso per aver perso. Stiamo ancora assimilando i movimenti del treno Sky ma non stiamo facendo così male».
 
Giovanni Visconti (Movistar) da Raisport
«Per me è stata una bella giornata: sono partito sapendo che sarebbe stata una lunga galoppata verso casa con tanta gente ad aspettarmi e volevo dar loro un segnale e far capire che sono in condizione. Credo di poter veramente vincere una tappa. Stamattina abbiamo deciso di provare a fare la salita forte perché abbiamo un velocista che quando il gruppo arriva con meno unità sa vincere. Ho attaccato in salita e poi nel finale ho provato a portar sotto Ventoso, che era rimasto un po' imbottigliato».
 
Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) da Raisport
«È stata una tappa difficile, si è mosso qualcuno nel finale ma niente di che. Alla fine è stata volata con l'ennesima caduta. Schleck? Non ho ancora visto la classifica, è un grande campione e non bisogna sottovalutarlo. Credo che tutti i big siano ancora in lotta. Per vincere questo Giro bisogna perdere meno possibile e cercare di guadagnare in una sola occasione».
 
Joaquim Rodríguez Oliver (Katusha) da Raisport
«Sicuramente Schleck avrà avuto qualche problema tecnico o di posizionamento perchè la salita era dura e si è fatta a forte andatura ma non tanto da staccarlo. Per me è importante che abbia perso tempo perché è un corridore importante. Il Giro comincia sabato? Io ho già fatto 10 giorni. Non penso che le salite lunghe siano il mio punto debole, ho lavorato tantissimo e se si vedono i tempi dello scorso anno nell'ultima settimana, dopo Contador, sono quello che ha fatto meglio. Sento parecchio questo Giro e posso fare benissimo, sono sicurissimo di questo. Anche come squadra possiamo fare bene, assieme a Liquigas, Lampre e Astana siamo i più forti. Pozzovivo? Farà sicuramente bene, nell'ultimo mese ha vinto il Trentino e non ha paura di attaccare. Una cosa molto importante. Lo scorso anno c'era Contador ed era lui che chiudeva sui vari attacchi, mentre l'altro giorno quando è partito Pozzovivo noi dietro ci guardavamo. La cronometro, anche se sono migliorato tanto, è sempre il mio punto debole. Adesso almeno so che posso farla, negli anni scorsi con la bici da crono non riuscivo a dare nemmeno quel poco di potenza che avevo. Schleck credo che ha un problema psicologico, con la testa non era su questo Giro. Voleva fare classifica ma se tutto gli fosse andato bene, adesso vedremo come reagirà a questi problemi».
 
Giacomo Nizzolo (RadioShack-Nissan) da Raisport
«Rispetto a Frosinone oggi la tappa era più lunga e si avvicinava più ad una classica che ad una frazione del Giro. Con la mancanza di Bennati, cerco di buttarmi negli sprint e di fare del mio meglio. Peccato per la caduta all'ultima curva comunque per me è tutta esperienza».
 
Fabio Felline (Androni-Venezuela) da Raisport
«I finali concitati sono il mio punto debole, mi viene un po' di paura e tiro i freni. All'ultimo chilometro dovrei riuscire a spegnere la luce ma non mi riesce. Per me l'importante sarebbe passare l'ultimo chilometro ma non sempre mi riesce».
 
Sacha Modolo (Colnago-CSF Inox) da Raisport
«Non so cosa sia successo, non ho toccato i freni ma mi si è chiuso lo sterzo. Ero a ruota di Ferrari e mi spiace per me e per quelli che erano alla mia ruota e son caduti. Quest'anno al Giro sembra che non debba mai concludere niente... Peccato, stavo bene, il morale adesso è un po' a terra. I primi tre sono riusciti a fare la curva ed io no, non so cosa dire. Peccato perché queste occasioni vanno colte».
 
Michele Scarponi (Lampre) da Comunicato Stampa Lampre
«La lunghezza e il finale corso in maniera combattuta hanno reso faticosa anche una tappa poco insidiosa dal punto di vista dell'altimetria. Sulla salita di Vico l'andatura è stata alta, ho pedalato bene assieme a Damiano nelle posizioni di testa poi, quando ho visto che si è mosso un uomo importante come Kreuziger, l'ho seguito in discesa, riportandomi sugli attaccanti e chiudendo così l'azione. Mi è sembrata una mossa logica, ho preferito agire in questo modo anche perché dietro qualcuno poteva essere rimasto non proprio nelle prime posizioni del gruppo».
 
La Redazione

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