Versione stampabileEcco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della quinta tappa del Giro d'Italia.
Mark Cavendish (Sky) da Raisport |
«Sono molto felice, oggi c'erano la mia fidanzata e c'era la mia bambina a vedermi. Era la prima volta che lei era presente ad una mia gara, è stata una giornata meravigliosa. Sarebbe stato bello per me vincere anche l'altro giorno a Horsens. Oggi comunque stavo benissimo e dopo l'altro giorno le cose hanno iniziato ad andare sempre meglio». |
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Matthew Harley Goss (Orica-GreenEDGE) da Raisport |
«Oggi Cavendish è stato il più forte, io ho cercato di anticiparlo dopo l'ultima curva ma lui è stato più rapido di me. Io sono stato abituato a fargli da apripista ma ora devo ammettere che mi piace fare le volate per conto mio e la squadra mi sostiene molto. Mark comunque non è imbattibile, se pensassi questo allora smetterei proprio di disputare le volate». |
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Daniele Bennati (RadioShack-Nissan) da Raisport |
«Oggi nel complesso sono soddisfatto, sapevo che il mio Giro sarebbe iniziato in Italia. Dopo la Parigi-Roubaix non ho più corso e per questo nei primi giorni in Danimarca ho trovato qualche difficoltà, già ieri nella cronometro a squadre però le cose erano andate meglio. Oggi volevo provare a far bene, mi sono arrivati davanti due corridori molto forti come Cavendish e Goss che non hanno bisogno di presentazioni. Ora ci saranno ancora molte occasioni, ancora più adatte alle mie caratteristiche, la condizione è in crescita per cui sono molto fiducioso». |
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Sacha Modolo (Colnago-CSF Inox) da Raisport |
«Peccato, oggi stavo bene ma pensavo che le salite fossero più dure, difatti davanti siamo arrivati in tanti. Avevo già detto che negli arrivi contro i velocisti puri sono battuto, Cavendish si sapeva che era il più forte. Comunque sono soddisfatto e penso alle tappe future». |
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Andrea Guardini (Farnese Vini-Selle Italia) da Raisport |
«Il finale si è rivelato più impegnativo del previsto, ho perso le ruote del gruppo in salita ed in cima ho scollinato con 15-20 secondi di ritardo ma poi non ce l'ho più fatta a riaccodarmi, pazienza». |
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Ramunas Navardauskas (Garmin-Barracuda) da Raisport |
«La maglia rosa è un qualcosa di grande per me, che non so neppure come descrivere. Quando si è piccoli si ha il sogno di diventare ciclisti e aver realizzato questo sogno, di aver conquistato la maglia rosa dopo essere diventato un ciclista professionista mi rende orgoglioso di me stesso. Ora non so fino a quando riuscirò a tenerla, non prometto nulla». |
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Taylor Phinney (BMC) da Raisport |
«Oggi è successo esattamente come nella terza tappa, c'è stata una caduta e non potevo far nulla per evitarla, difatti anche Alex Rasmussen che era dietro di me ed ha visto tutto mi ha detto questo. Purtroppo a volte, sia nel ciclismo che nella vita, va così e devi accettarlo. Credo che l'altro giorno mi sia entrato un raggio nella caviglia, dopo che si è spezzato dalla ruota. Anche se sono nato in America ormai porto l'Italia nel cuore, difatti anche ora vivo qui ma in Toscana. Sto vivendo il Giro giorno per giorno e sono molto entusiasta nonostante la sfortuna, in quanto se resto felice riesco a fare una buona corsa e mi diverto. Inoltre la squadra finora è stata fantastica, devo ringraziare tutti. Anche mio padre è stato sempre un modello per me, penso spesso a lui e la sua malattia ci ha fatto sicuramente essere più uniti in famiglia». |
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Roberto Ferrari (Androni-Venezuela) da Raisport |
«Il gruppo ha preso la salita forte, per cui mi sono staccato ed ho proseguito col mio passo. Oggi comunque ho riappacificato le cose, ho parlato con Cavendish durante la corsa e sono molto felice per la sua vittoria. Oggi comunque non avrei disputato la volata, anche se poi mi sono staccato in salita. L'altra sera ho rivisto il filmato e mi sono reso conto di aver commesso una scorrettezza a Horsens ma d'altronde quando si va a 70 all'ora è sempre difficile calcolare i tempi. Da ora comincia un altro Giro». |
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Michele Scarponi (Lampre-ISD) da Raisport |
«Siamo entrati oggi nelle Marche, la mia Regione, anche se le mie zone saranno quelle che attraverseremo domani. Sono contento di giungervi avendo evitato rischi e problemi legati a tappe in apparenza tranquille come quelle di oggi: so benissimo che in un Giro d'Italia nessuna giornata è piatta, bisogna sempre essere attenti. La squadra ha lavorato bene anche oggi e questo non può che rendermi felice». |
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