Il comunicato: Ma Di Rocco respinge le accuse - Una dura difesa del presidente federale
Versione stampabileIl presidente della Federazione Ciclistica Italiana reagisce duramente alle accuse mosse nei suoi confronti in relazione all'affaire Firenze 2013. Lo fa con un comunicato pubblicato sul sito della FCI.
Pubblichiamo qui di seguito il comunicato.
Sono sempre restio a utilizzare il sito federale come tribuna per rispondere ad attacchi pretestuosi e infondati nei confronti della Federazione e, in particolare, della mia persona. Preferisco che qui parlino i fatti, l'attività svolta dalle Società ciclistiche, i risultati dei nostri atleti, le tante iniziative portate avanti nel campo della promozione, della formazione, della sicurezza, della salute e della solidarietà. Quando è necessario mi limito a dare spiegazioni e chiarimenti con lettere o interviste aperte a tutti gli organi d'informazione, compreso il nostro al pari degli altri.
Così ho fatto anche in merito al "caso" creato ad arte sui Mondiali 2013. Credevo di aver risposto punto per punto alle contestazioni sollevate. Ma evidentemente non basta. Se si uniscono al coro dirigenti investiti delle massime cariche federali, la misura è colma. Proprio da qui, dalla casa di tutti i nostri affiliati e tesserati, voglio denunciare la gravità e la scorrettezza di questo comportamento.
Prima di tutto, perché i componenti del Consiglio federale, nessuno escluso, hanno il dovere di conoscere e di riportare correttamente ciò che si discute e si approva nel corso delle riunioni.
In secondo luogo, perché nel caso di dubbi o distrazione su alcuni passaggi dovrebbero chiedere chiarimenti nella sede istituzionale prima di rilasciare dichiarazioni false e per questo lesive della dignità dei loro colleghi.
Mi riferisco, ovviamente, al seguente commento che il vice presidente della Federazione Gianni Sommariva avrebbe fatto (uso il condizionale, anche se le parole sono virgolettate e non hanno ancora ricevuto smentita) sull'acquisto della Mondiali 2013 da parte della Ciclistica Servizi srl e sulla nomina del Commissario ad Acta per le modifiche allo Statuto chieste dal CONI.: "Noi non sapevamo niente di questa storia, ora attendiamo che il Presidente ci dia delle spiegazioni".
Presto fatto:
1) Nelle Comunicazioni del Presidente per il Consiglio Federale tenutosi il 22-23 giugno 2011, alla voce CAMPIONATI DEL MONDO 2013 è scritto che
"Dopo l'assegnazione dei Campionati del mondo alla Mondiali 2013 srl composta da n. 8 soci e nessun rappresentante degli enti locali, la situazione era andata in stallo. Ciò sia per l'impossibilità degli Enti locali di poter definire l'indirizzo operativo sia del Governo di assicurare la necessaria copertura economica a causa della scarsa consistenza patrimoniale della srl stessa. Dopo tanti tentativi, si è venuti alla decisione che la Ciclistica Servizi srl, società di proprietà federale, acquistasse la Mondiali srl al solo costo delle quote. In questa maniera gli Enti locali si sentono garantiti al pari della Presidenza del Consiglio. La prima riunione per definire la tempistica degli interventi è fissata il 23 giugno alle ore 19".
I verbali sono stati inviati dopo l'approvazione del Consiglio anche ai Comitati Regionali. Sono stati quindi ratificati nel Consiglio Federale del 24 agosto 2011 tenutosi a Firenze.
2) Nell'Ordine del giorno del Consiglio convocato il 16 febbraio 2012 a Roma, inviato preventivamente ai suoi componenti, alla voce AFFARI GENERALI (4.1) è scritto "Nomina Commissario ad Acta", poi regolarmente deliberata dal Consiglio stesso.
Ne consegue che, o Sommariva smentisce, oppure si assume di fronte al movimento ciclistico italiano la responsabilità di aver rilasciato una dichiarazione falsa con ogni evidenza.
Una breve aggiunta circa le ultime esternazioni di Lino Secchi e Davide Dalto, già consiglieri federali nelle passate gestioni. Prima di pronunciare sproloqui sulle Società di Servizi, su presunti conflitti d'interesse e sulla serietà dei controlli amministrativi, s'informino presso il Coni e le altre Federazioni sportive che le hanno adottate da tempo. Forse, se avessero espresso la loro capacità di controllo e giudizio a tempo debito nella direzione giusta avrebbero evitato alle Società il pregresso di oltre 4 milioni e mezzo di euro e tutte le pendenze legali che la nuova gestione federale si è dovuta sobbarcare.
Per fortuna il carnevale è finito. Spero che non ci siano altri pronti a saltare sul carro per prolungare questa pagliacciata. Me lo auguro per tutti coloro, e sono tanti, che lavorano nel solo interesse del ciclismo italiano.
Renato Di Rocco
Presidente della Federazione Ciclistica Italiana