Coppa del Mondo WE Hoogerheide 2012: Vos, non basta la quarta di fila - Vince Marianne, Coppa del Mondo a Van den Brand
- GP ADRIE VAN DER POEL WE 2012
- AA Drink - Leontien.nl Cycling Team [Donne] 2012
- Rabobank Women Team [Donne] 2012
- Alice Maria Arzuffi
- Caroline Mani
- Daphny Van den Brand
- Eva Lechner
- Helen Wyman
- Katerina Nash
- Katherine Compton
- Lucie Chainel-Lefevre
- Marianne Vos
- Sanne Cant
- Sophie De Boer
- Valentina Scandolara
- Vania Rossi
- Ciclismo femminile
- Ciclocross
Alla fine Daphny Van den Brand alza una mano, saluta il pubblico di Hoogerheide, china la testa, stanca per un inseguimento risultato vano nella giornata di oggi ma con in tasca il secondo posto che le porta un'altra Coppa del Mondo.
Siamo all'ultimo atto della challenge UCI ed il prezioso trofeo - strano a dirsi - resta in Olanda. Sanne Van Paassen, che nella stagione scorsa se l'aggiudicò vincendo solo una gara su sette, a Plzeň, lo allunga alle bionde trecce di Daphny Van den Brand, che in Coppa ha vinto solo a Koksijde. Là si correranno i Mondiali nel prossimo fine settimana, là Daphny ha preceduto - evento unico finora in stagione - Marianne Vos. Chi crede nella scaramanzia, sia dall'una che dall'altra parte, è avvisato.
Premiata la costanza della Van den Brand, quindi, sempre seconda nelle prove di Coppa, se escludiamo il passaggio a vuoto di Namûr, dove terminò ottava, ed appunto la vittoria di Koksijde. Anche oggi piazza d'onore per la 34enne di Zeeland, in un percorso velocissimo come lo è stata la partenza.
Forse troppo a razzo, quest'ultima, considerando che appena c'è un contatto va in terra mezzo gruppo. Ci finiscono dentro anche le nostre azzurre, con la giovane Alice Maria Arzuffi, la navigata Vania Rossi ed una nuova proposta del CT Fausto Scotti: la veronese Valentina Scandolara. Si fermano, mettono il piede a terra, passano.
Hanno la peggio Caroline Mani e Sophie De Boer (per l'olandese della Fidea frattura di spalla e clavicola). Se ne va subito, appena il circuito presenta una salita stretta ed impegnativa, Marianne Vos. Lucie Chainel, in seconda ruota, accusa qualche difficoltà nella risalita. Buco fatto, Vos che allunga con il suo passo e fugge. Chi la riprende più? La rivedranno dopo l'arrivo, non è ancora finito il primo giro.
Dietro la Van den Brand fatica e, dopo essere stata toccata e quasi atterrata ancora dalla Chainel, si stacca dalla coppia che insegue la Vos, ossia Katie Compton e Katerina Nash. Le due scivolano a loro volta, rallentano l'andatura, e così Van den Brand rientra agevolmente e si porta all'inseguimento con Nash (Compton nel frattempo s'è staccata di una decina di secondi).
Il vantaggio della Vos sulle due inseguitrici, ad un paio di giri dalla fine, è di 55" mentre Compton accusa 1'02". All'ultimo passaggio sotto il traguardo la Vos vanta ben 1'19" sull'ormai consolidata coppia inseguitrice Nash - Van den Brand, mentre Compton è a 1'22". L'americana pare comunque in forma in vista di un Mondiale dove vengono richieste potenza ed abilità di guida sulla sabbia.
Torniamo al presente. Van den Brand viaggia ormai sicura, con la Coppa quasi in tasca e la Nash a ruota che però tentenna, rischiando ora qui ora là il capitombolo. E sul traguardo Daphny si prende quel secondo posto (a 1'28" dalla Vos) che vale oro, vale una Coppa del Mondo. È la settima nella sua carriera ma l'UCI ne calcola soltanto quattro.
Al traguardo sarà terza la Nash a 1'35", quarta la Compton a 1'53", la Chainel quinta a 2'06". Miglior italiana proprio Valentina Scandolara, 24esima; 31esima la Arzuffi - molto brava nonché giovanissima, classe '94 - mentre non ha terminato la prova Vania Rossi. Contando che la Scandolara una settimana fa era a lottare per l'Omnium in pista a Beijing (anche lì Coppa del Mondo) e che punta a far bene su strada, il risultato odierno è da considerare più che buono.
In Coppa la Van den Brand precede la Vos di 36 punti mentre la terza nella classifica finale è una Compton mai in luce come nella stagione scorsa (ottenne quattro vittorie soltanto in Coppa) ma che con un primo posto a Plzen e buoni piazzamenti è là in alto.
Per dare l'idea della continuità vincente della Van den Brand, invece, basti dire che quest'anno ha preso parte a venti gare complessive, vincendone cinque (tra cui l'Europeo di Lucca) ma piazzandosi sul podio per ben diciassette volte. Costanza, insomma, e capacità di saper accettare anche i molteplici secondi posti.
E pazienza se davanti ha sempre avuto, quando ha corso, quella macchina da guerra che è Marianne Vos, inarrivabile anche con sole due settimane di allenamento nelle gambe. Perché - ormai lo sanno anche le pietre - costei è un fenomeno fuori dal comune («Oggi è la mia quindicesima vittoria consecutiva, sono contenta ma il mio obiettivo è domenica. Avrò molte avversarie, non sarà facile ma sono molto motivata a riconfermarmi Campionessa del Mondo», ha dichiarato l'iridata nel dopo gara).
Dopo tutto, se Daphny domenica vincesse il Mondiale di Koksijde, unendolo così all'Europeo ed alla Coppa del Mondo, non potrebbe certo dirsi dispiaciuta di quella che sarà la sua ultima stagione agonistica, come da lei annunciato ieri dal podio del GP Rucphen. Dove ha chiuso in seconda posizione, naturalmente.