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Squadre 2012: Scarponi-Cunego: chi Giro, chi Tour? - Lampre: anche Petacchi e Ulissi pronti a colpire

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Michele Scarponi con Alessandro Petacchi e Damiano Cunego © Bettiniphoto

La Lampre - ISD è in rampa di lancio, attesa da una nuova stagione che proporrà diverse sfide, sicuramente qualche sorpresa, alcuni nuovi corridori ed il desiderio di migliorarsi e stupire. Il nucleo su cui si baserà la squadra di Giuseppe Saronni sarà pressoché lo stesso dello scorso anno, con qualche acquisto mirato a migliorare in determinati reparti.

Se i due neoprofessionisti Winner Anacona e Massimo Graziato saranno chiamati a fare più che altro esperienza, non senza provare a togliersi qualche soddisfazione personale, diverso discorso va fatto per per gli altri innesti. In arrivo Matthew Lloyd, il primo australiano a militare in Lampre, che con Simone Stortoni e Morris Possoni sarà di grandissimo aiuto per gli scalatori del team.

Scarponi e Cunego, certo, ma anche un Diego Ulissi che, giunto al terzo anno da professionista, vuol capire se sarà in grado di primeggiare nelle grandi corse a tappe. «Vincere una grande Classica o una corsa a tappe come il Giro è un sogno, certo, però penso che si debba partire proprio dai sogni per iniziare a lavorare. Guardo i miei risultati: una tappa al Giro, la vittoria di una breve corsa a tappe come il Giro di Slovenia, un secondo posto alla Coppi & Bartali e un terzo al Brixia Tour. C'è anche una Parigi - Nizza corsa bene. Ripartirò da questo per la stagione 2012. Inizierò molto tranquillo per poi arrivare al Giro con una condizione importante». 

 

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Il 22enne di Cecina punta insomma sì alle Classiche delle Ardenne ma soprattutto vuol correre un bel Giro d'Italia. Presumibilmente non da leader. Un 'presumibilmente' grande così, visti i dubbi che proprio l'Aquila di Filottrano ha instillato in se stesso riguardo ad un ipotesi Tour. «Non è detto che disputi il Giro», aveva dichiarato Scarponi pochi giorni fa, assecondato da Saronni, aprendo di fatto le porte all'ipotesi di correre il Tour de France.

L'idea non è passata inosservata ed il primo raduno della squadra, tenutosi dal 4 al 7 dicembre a Boario Terme - cui ne seguiranno altri due in Toscana, a San Vincenzo, e due stage in altura, sull'Etna, l'uno in preparazione della Tirreno - Adriatico, l'altro in vista delle Classiche - è servito appunto ai tecnici blu-fucsia a stilare un primo programma per i corridori, «perché il programma ideale è quello che viene cambiato pochissimo durante l'anno», asserisce Roberto Damiani, sport manager della Lampre.

Esordio della squadra al caldo del Tour Down Under, dal 17 al 22 gennaio, con Alessandro Petacchi che, come punta (l'australiano Lloyd, Hondo, Cimolai, Viganò, Graziato e Bole saranno sicuramente in appoggio allo spezzino), testerà subito il suo treno nuovo di zecca.

«Cerchiamo di lavorare tutti in un'unica direzione, a seconda delle caratteristiche dei nostri corridori - afferma Damiani. Si sa, ad esempio, che Petacchi è adatto a svolgere un certo tipo di lavoro. Abbiamo costruito un treno per lui, cosa che ci è mancata l'anno scorso. Impariamo dagli errori, o dai punti deboli, degli anni passati, per migliorarci. Inoltre siamo di fronte ad alcuni interrogativi: Giro o Tour? Cunego o Scarponi?»

Inutile infatti negarlo, la stagione dei Lampre sarà imperniata sulle Classiche delle Ardenne ed ancor maggiormente su Giro e Tour. Chi correrà dove? La ragione, fino a poche settimane fa, avrebbe portato a dire: Scarponi al Giro, Cunego al Tour e fine della storia. Ma Michele è curioso ed istintivo come un artista, desideroso di sperimentare l'ignoto. Il Giro è importante, certo, ma perché non testarsi sulle strade francesi?

Damiani prova a ragionare con il suo scalatore, che ha già alcune certezze: «Salterei decisamente l'Australia, mentre a marzo ed aprile riesco a correre e ad allenarmi bene. Quindi penso che ci sarà da scegliere tra Tirreno - Adriatico e Parigi - Nizza, avvicinandosi poi con Catalunya o Paesi Baschi...».

Damiani, da buon Generale, ammonisce il proprio soldato: «Se abbiamo ancora qualche dubbio riguardante i Grandi Giri dobbiamo determinare precisamente le corse di inizio stagione, almeno fino alle Classiche. Mi sembra che si sia parlato con tutti di riproporre per le Ardenne la combinata Cunego-Scarponi...». A Michele l'idea stuzzica, nonostante nel 2011 abbia corso e vinto il Giro del Trentino (saltando perciò le concomitanti Ardenne): «Penso di essere un corridore che può andar bene anche alle Classiche. In passato ho ottenuto due quarti posti a Freccia e Liegi, un settimo all'Amstel. Con Damiano potremmo formare una bella coppia; lui è veloce e fortissimo nelle gare di un giorno, potremmo mettere in difficoltà un po' tutti».

 

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Si delinea così il percorso d'avvicinamento ai grandi giri: «Secondo me Sardegna, Tirreno, Paesi Baschi e Classiche delle Ardenne è un percorso ideale per arrivare alla migliore condizione», afferma soddisfatto il direttore sportivo Orlando Maini. Insomma, arrivare a Giro (o Tour?) con qualcosa di importante nel carniere. Ecco l'idea di Damiani per lo Scarponi e la Lampre versione 2012. Una prima parte di stagione meno intensa, senza il dispendioso Catalunya e la Sanremo, ad esempio, corse che nel 2011 avevano portato Scarponi al limite della condizione.

Meno intensità, più qualità per arrivare a giugno maggiormente brillante. Giugno o luglio? Giro o Tour? Sciogliamo il nodo: «Non dobbiamo commettere l'errore - dice Damiani - di pensare che tu possa essere un grande protagonista al Giro solo perché non ci sono altri corridori, primo fra tutti Contador. Devi andare al Giro e dare tutto quello che hai dentro, a prescindere dagli avversari». «È esattamente per questa questione - ribatte Scarponi - ossia che tutti dicono che senza i più forti sarà un Giro facile, cosa non vera, che ho pensato di andare al Tour». Ma Damiani lancia l'ulteriore sfida: «E se li corressimo tutti e due?». «L'idea di fare Giro e Tour - risponde scherzando Scarponi - mi è sempre piaciuta: a novembre però...».

Non viene preso troppo sul serio («Finisce che vai a fare un giro al Tour», scherza Maini) da nessuno, sulle prime, quindi Michele si spiega: «Visto che abbiamo più punte per le corse a tappe potrei correre il Giro da solo, come capitano, ed il Tour per stare vicino a Damiano. Vicino a pranzo, a cena, portarlo a spasso...».

È fatto così Michele, sempre rilassato e scherzoso («Prima o poi vincerò una grande corsa a tappe, se non due. E l'hanno prossimo avrò gli anni di Cristo, trentatrè»), ma l'idea di fondo piace a Damiani e chissà che non lo vedremo come primo leader al Giro, supportato dal giovane Ulissi, e come gregario con licenza di colpire al Tour de France.

Se Scarponi era e probabilmente è ancora combattuto tra rosa e giallo, il problema non si pone per l'altro leader per le corse a tappe, Damiano Cunego. Il corridore di Cerro Veronese esordirà alla Challenge Calabria, correrà il Giro di Sardegna, quindi verrà dirottato insieme al nucleo di corridori di cui fa parte anche Diego Ulissi alla Parigi - Nizza, correrà il Giro dei Paesi Baschi e punterà alla Classiche delle Ardenne. Niente lavoro in altura per Cunego ma allenamenti di qualità nelle sue zone.

«Privilegieremo la tecnica rispetto alla fisiologia dell'altura», spiega Damiani. Cunego annuisce: «Considerando che le Classiche sono gare che necessitano di ritmo, perché presentano salite brevi, bisognerà lavorare molto anche sull'esplosività, mentre per un grande giro è più adatto il lavoro in altura».

Il grande giro di Cunego con buona parte delle probabilità si chiama Tour, anche se si aspetta la presentazione della Vuelta, a gennaio, per prendere decisioni definitive. Tour e Vuelta anche per Petacchi, di cui poco s'è parlato ma che molto potrebbe fare con un treno come esige lui.

Volate, salite, anche corse di un giorno, con lo stesso Cunego e, per fare un nome, Grega Bole, vincitore nel 2011 di una gara impegnativa come il GP Plouay. Una Lampre già immersa nel 2012 che ancora deve arrivare, con la mentalità giusta, i ruoli ben definiti e quel pizzico d'istinto che non fa mai male a nessuno, se non agli avversari.

 

(video tratti da www.teamlampre.it)

Francesco Sulas

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