Calendari UCI 2012: Crisi Sudamerica, prospettiva Africa - E interessanti evoluzioni nelle corse USA
Versione stampabileSe World Tour e circuito europeo risentono abbastanza, a livello di calendari UCI 2012, della presenza, in estate, dei Giochi Olimpici, gli altri circuiti continentali del ciclismo professionistico seguono logiche diverse e fondamentalmente indipendenti da quanto succede per i calendari "maggiori". Ciò perché quasi tutte le corse di questi circuiti sono di categoria .2, quindi se non semiprofessionistiche quasi, o comunque rivolte più che altro a corridori provenienti dagli stessi circuiti continentali.
Qualcosa comunque si muove e qualche considerazione è pure tracciabile, pur nella consapevolezza che i calendari licenziati in queste settimane dall'UCI saranno passibili di modifiche, tra corse che potranno essere cancellate ed altre che saranno inserite strada facendo.
AFRICA TOUR
Per una Tropicale Amissa Bongo che è abbastanza cresciuta in questi ultimi anni e che tenta la carta dello spostamento nel vivo della stagione (da gennaio a fine aprile), due giri nazionali (quello d'Algeria e quello d'Eritrea), entrambi disputati in luglio quest'anno, verranno anticipati a marzo il primo e a inizio giugno il secondo.
Ma quel che più conta, per il movimento più "giovane" del ciclismo, è la nascita di un paio di gare: a fine gennaio avremo il Giro della Costa d'Avorio, che andrà a coprire proprio quella "zona" del calendario lasciata libera dall'Amissa Bongo; una corsa che in un lontano passato (tra gli anni '50 e i '60) si era disputata con una certa regolarità, e che tornerà in scena praticamente tra poche settimane. A metà maggio fa il suo esordio il Tour de Tunisie, segnale di un discreto stato di salute del ciclismo maghrebino (non dimentichiamo che un tunisino, Rafaa Chtioui, è attualmente professionista con la Acqua&Sapone).
OCEANIA TOUR
Tutto invariato tra Australia e Nuova Zelanda, poche corse in programma (considerando che il fiore all'occhiello Tour Down Under è nel World Tour), appena due: il redivivo Herald Sun Tour (già disputato il mese scorso ma facente parte, per l'UCI, della stagione 2012) e il vecchio Tour of Wellington (che si chiamerà New Zealand Cycle Classic), oltre ai campionati continentali. Insomma, alla crescita delle squadre (vedi fattore GreenEDGE) non corrisponde un visibile aumento delle corse in programma in Oceania.
ASIA TOUR
Se la fine di 2011 si è portata via corse come Tour de Seoul, Kumamoto International Road Race e Tour of South China Sea, tutte cancellate dal calendario, per il nuovo anno c'è invece qualche speranza di ripresa. Andando in ordine cronologico, scopriamo che le due prove del Tour de Mumbai evolvono in tre prove del Tour de India (due delle quali di categoria 1.1), nella terza decade di gennaio. Parlando di categorie, tra l'altro, non si può trascurare il salto in alto fatto da due corse in salute come il Tour of Qatar e il Tour of Oman: entrambe da 2.1 passano a 2.HC, ovvero Hors Catégorie, la serie subito sotto, gerarchicamente, al World Tour. Il cambio da 2.2 a 2.1 riguarda invece il Tour of Taiwan.
Una delle più blasonate gare d'Asia, il Tour de Langkawi, dopo l'esperimento in gennaio del 2011, torna a date più consone, tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo. Resta da vedere che tipo di partecipazione riusciranno ad assicurarsi gli organizzatori malesi in quella fase della stagione. A far spazio al Langkawi è la connazionale Jelajah Malaysia, spostata da marzo a maggio.
Altri spostamenti: il Tour de Korea perde un paio di giorni di gara e viene spostato in avanti di una settimana (fine aprile), le corse siriane Golan I e II saranno anticipate da settembre a giugno, mentre il Tour of Qinghai Lake viene anticipato di 10 giorni e si svolgerà dal 13 al 22 luglio (lui sì per non confliggere con le Olimpiadi). Infine il Tour de Brunei sarà posticipato di una ventina di giorni, fino a fine settembre.
Il calendario asiatico si arricchisce comunque, nel 2012, tra qualche ritorno e qualche esordio. I nuovi appuntamenti si chiamano Tour de Pakistan (prima metà di marzo) e Tour of Borneo (tra aprile e maggio), mentre rientra il Tour of Japan (20-27 maggio) dopo la tragedia del terremoto di quest'anno (motivo per cui la corsa non si è svolta), e rivedremo anche il Polygon Tour de Jakarta, a metà giugno. Curiosità, infine: l'International Presidency Tour (corsa iraniana) diventa Tour de Persian Gulf. Ma la sostanza non cambia.
AMERICA TOUR
Dopo l'esordio della Tobago Cycling Classic, nell'ultimo scorcio di 2011 abbiamo dovuto segnare pesanti perdite: tre giri nazionali sono stati soppressi, le vueltas di Guatemala, Ecuador e Paraguay. In compenso la Vuelta Chiapas torna nel calendario UCI dopo esserne stata fuori l'anno scorso.
Il 2012 si apre peraltro nello stesso segno: la storica Vuelta al Táchira scompare (o meglio, probabilmente si farà ma non sarà corsa UCI. Felici di essere smentiti, comunque), lasciando il posto alla Vuelta a Chile (anticipata dalla fine all'inizio di gennaio). In tal modo il Tour de San Luis, corsa argentina di crescente impatto, trasla a fine mese, e proverà così ad attrarre qualche corridore europeo in più. Entrambe le corse uruguayane del calendario, Rutas de America e Vuelta Uruguay, vengono anticipate di due settimane (la prima a fine febbraio, la seconda a inizio aprile), e in tema di spostamenti segnaliamo anche il posticipo (da fine luglio a fine agosto) del Tour do Rio, in Brasile.
Il calendario brasiliano, tra l'altro, si arricchisce notevolmente, con tre ritorni: la Copa América l'8 gennaio, il Tour de Santa Catarina (18-22 aprile) e la Volta do Paraná (30 maggio-3 giugno). Ritorno importante anche quello della Vuelta Mexico (a marzo), a conferma di una federazione, quella dello stato centroamericano, che ha saputo ritrovare slancio (vedi anche il rientro del Chiapas).
Chi è in calando sono invece i venezuelani: del Táchira abbiamo già scritto, ma in calendario non c'è traccia nemmeno della Vuelta a Venezuela, né della Copa Corre por la Vida (gara di un giorno): saranno inserite in seguito? Non ve ne sarà il modo?
Più certezze per quel che riguarda gli Stati Uniti, col ritorno del Tour of the Battenkill (il 15 aprile) e soprattutto con la promozione del Tour of Elk Grove dalla categoria 2.2 alla 2.1. In tal modo si completa un trittico molto interessante, coi Giri dello Utah (2.1) e del Colorado (2.HC), concentrati in poco più di 20 giorni di agosto: una collocazione in calendario che, in assenza di enorme concorrenza da parte europea (a maggior ragione se la Vuelta a España si sposterà di una settimanella in avanti), appare sempre più felice. Se anche il già più affermato Tour of California troverà il modo di inserirsi nel mese estivo, il filotto statunitense rischia di diventare molto più interessante: chissà, sarebbe quel nuovo centro di gravità del calendario UCI, un vero e proprio Mese Americano dopo la fase delle grandi classiche e quella dei grandi giri. Sicuramente ad Aigle ci stanno pensando seriamente.