GvA GP Mario de Clerq 2011: Pauwels Kevince non si cambia - Il belga si ripete dopo i recenti successi
Dopo le prove dure e spettacolari di Zonhoven e del Koppenberg, gli specialisti del cross si ritrovano a Ronse per il GP Mario de Clercq, seconda prova del GvA Trofee, su un tracciato di gran lunga meno impegnativo rispetto a quelli affrontati negli ultimi otto giorni. Un percorso più facile rappresenta però l'occasione di mettersi in mostra per alcuni uomini di seconda fascia o che finora - in questo primo scorcio di stagione - si sono visti poco ad alti livelli. È il caso di Klaas Vantornout, che non è certo un outsider, ma in questo autunno sembra alle prese con una condizione che stenta ad arrivare. La sua partenza a Ronse è però bruciante, e nel primo giro è lui a condurre le danze. Ma presto si vedono davanti atleti non soliti a queste posizioni, almeno ai massimi livelli. Così parte della tornata iniziale vede il ritmo di corsa dettato dal campione polacco Mariusz Gil e dal poco conosciuto fiammingo Jan Denuwelaere, che in breve però vengono inghiottiti dal ritorno dei big. Come spesso gli accade non fa parte dei primissimi in partenza Niels Albert, che paga il suo ormai puntuale pedaggio a un avvio disastroso navigando intorno alla quindicesima posizione. Niente di grave comunque, il percorso è veloce ma privo di tratti davvero in grado di fare selezione, e i ciclisti si inseguono in quella che sembra una lunga fila indiana. Vantornout si dimostra essere quello con più voglia di mettersi in mostra, e con lui allungano Zdenek Stybar, Bart Aernouts e Tom Meeusen, seguiti a breve dal resto del gruppo guidato da Sven Nys.
Come sempre nel GvA i primi due giri sono molto concitati, perché al secondo passaggio sotto lo striscione vengono assegnati punti per la classifica generale della challenge. Così, con l'approssimarsi dello sprint, tutti i nomi che contano si fanno sotto, compreso un Albert in gran rimonta. Stybar percorre in testa quasi l'intera tornata, e sul traguardo fa valere il suo spunto veloce, cogliendo i 3 punti in palio davanti a Nys e a un Kevin Pauwels fino a quel momento nascosto. Dopo il traguardo intermedio i migliori si rilassano, così quelli un poco attardati ne approfittano per rientrare. I primi venti della gara seguitano ad essere in pratica un unico serpentone che si muove lungo i prati di Ronse, e per quanto in testa si porti ora Nys, ora Pauwels, non si notano segni di vera selezione. Anzi, davanti si ritrovano a tirare alcuni appena riportatisi sui primi, come Rob Peeters o Radomir Simunek. Anche Thijs van Amerongen coglie l'occasione per mettersi in mostra per qualche centinaio di metri. La gara comunque è assai tattica, così quando Aernouts piazza un bello scatto senza che nessuno reagisca, il belga ha buon gioco a guadagnare una manciata di secondi. Il vantaggio è però assai esiguo, e dietro i migliori cominciano a spingere sui pedali. Al quarto giro (su undici in programma) Stybar accelera deciso, tanto che solo Meeusen, Vantornout e Pauwels riescono a tenere il suo passo, riportandosi sul fuggitivo. Nys e Albert si lasciano sorprendere e sono costretti a lanciarsi all'inseguimento, staccati di 10". È lo strappo decisivo che taglia fuori tutti gli altri.
Durante la quinta tornata è Pauwels a forzare, e Aernouts il primo a cedere, con Meeusen e Vantornout che lo seguono dopo poco. Solo il campione del mondo riesce a tenere il ritmo del giovane fiammingo. Il duo al comando ha 15" sugli inseguitori, sui quali sono rientrati Albert e Nys. È proprio il campione nazionale belga quello che sembra averne più di tutti, tanto da tirare il plotoncino prima e lanciarsi da solo in caccia della coppia di testa poi.
Siamo poco oltre metà gara e Albert pare avere lo slancio e le energie per riportarsi davanti, e a cinque giri dalla fine riduce il gap ad appena 10". La lotta per il successo è ormai limitata ai primi tre. Nelle tornate successive però Albert paga lo sforzo e vede il distacco aumentare, prima a 18", poi addirittura a 26". Albert appare ormai stanco e sembra limitarsi a controllare per portare a casa l'ultimo gradino del podio, così Stybar e Pauwels iniziano a studiarsi in attesa dell'ultimo giro. Il belga sa che non ha speranze contro lo sprint dell'iridato e deve per forza di cose cercare di staccarlo, ma per diversi minuti non accade nulla di significativo. I due in testa si controllano a oltranza, così tanto che alla campana dell'ultimo giro un Albert comunque stanco ha ridotto il suo svantaggio ad appena 12". Per lui comunque è troppo tardi.
La tornata finale vede Stybar portarsi in testa nei tratti più impegnativi, in modo da rendere difficile un allungo dell'avversario. Eppure, quando la sfida a due sembra indirizzata verso uno sprint dall'esito scontato, Pauwels approfitta dell'ultimo tratto sterrato prima di quello in asfalto, accelerando in un paio di curve tecniche e riuscendo così a guadagnare una manciata di metri sul campione del mondo. Non sarebbe niente di eccezionale in un qualsiasi altro frangente, ma qui il traguardo è così vicino che quel poco basta a Pauwels per contenere la rimonta rabbiosa di Stybar e alzare le braccia all'arrivo. Albert si deve accontentare del gradino più basso del podio, mentre uno alla volta giungono poi Meeusen, Vantornout, Aernouts e un Nys assai sottotono.
Intanto Pauwels, con il suo quarto successo stagionale, rafforza il primo posto nella challenge della Gazzetta di Anversa, che tornerà fra due settimane ad Hasselt.