Ciclocross 2011-12: Volti conosciuti e qualche novità - Nys e Albert subito a segno, occhio a Van der Haar
- GRAND PRIX PLZEN 2011
- Memorial Jonathan Tabotta 2011
- Superprestige Ruddervoorde 2011
- Trofeo Rigoni d'Asiago 2011
- BKCP - Powerplus 2011
- Landbouwkrediet 2011
- Quickstep Cycling Team 2011
- Selle Italia Guerciotti [Dilettanti] 2011
- Bart Wellens
- Cristian Cominelli
- Enrico Franzoi
- Kevin Pauwels
- Lars Van Der Haar
- Niels Albert
- Sven Nys
- Zdenek Stybar
- Uomini
- Ciclocross
Dopo un mese di corse tra Nordamerica ed Europa la stagione 2011/2012 del ciclocross è entrata nel vivo con le prime vere gare importanti e quindi è arrivato il momento di fare un primo punto della situazione su quanto è accaduto fino ad oggi. Le prime sfide sono state proprio quelle negli Stati Uniti con diversi europei che hanno deciso di volare oltreoceano per i loro primi test; trasferta che è stata molto positiva per due corridori in particolare. Il primo è il due volte campione del mondo Bart Wellens che ha ricevuto una bella iniezione di morale vincendo tre gare in otto giorni: non è al livello dei suoi anni migliori e la concorrenza non era certo delle più agguerrite ma intanto il bottino è pari a quello conquistato sommando le due stagioni precedenti e Wellens ha avuto quindi la consapevolezza che a 33 anni può ancora togliersi delle belle soddisfazioni.
Il secondo corridore di cui vogliamo parlare, invece, è un po' l'opposto di Bart Wellens visto che si tratta di Lars Van der Haar, primo nella gara di Las Vegas: il 20enne olandese è il campione del mondo in carica tra gli Under 23 ma nella sua prima gara non ha mostrato alcun timore reverenziale ed è stato in grado di lasciare alle spalle lo svizzero Heule, i belgi Wellens, Peeters e Aernouts e gli americani Powers, Trebon, Johnson e Page; questo è stato un passo importante non solo per Lars (che poi ha replicato in una gara minore in casa), ma anche per tutta l'Olanda che ha davvero bisogno di un corridore che possa stare nelle prime posizioni delle gare importanti, specie dopo che Boom ha deciso di concentrarsi sulla strada.
Mentre, come detto, molti corridori di spicco erano a gareggiare negli Stati Uniti, lo scorso 18 settembre si è aperta la stagione belga del ciclocross e ad esultare è stato Kevin Pauwels che durante l'anno era passato dalla Telenet Fidea alla Sunweb. Con questo ottimo avvio Pauwels ha confermato di essere ormai sempre più vicino ai grandissimi della specialità e sembra pronto per una vittoria importante, magari quella challenge della Gazet van Antwerpen che l'anno scorso gli sfuggì a causa di un paio di sfortune meccaniche durante l'ultima prova. Prontamente però sono arrivate le risposte di Sven Nys (sempre in Belgio) e del ceco Zdenek Stybar (in Repubblica Ceca e Svizzera): il campione del mondo nonostante una buona annata su strada con la Quick Step non ha staccato e ha voluto onorare la sua maglia iridata fin dall'inizio.
L'unico dei big che ancora mancava all'appello era Niels Albert: il campione nazionale del Belgio ha scelto un palcoscenico davvero importante per sbloccarsi, la prima prova del Superprestige, ossia la prima gara dove si cominciava davvero a fare sul serio. Sul circuito molto tecnico di Ruddervoorde Albert ha dato la netta sensazione di essere il più in forma del lotto riuscendo a staccare tutti trovando quindi tutto il tempo per esultare e godersi il successo sul breve rettilineo finale: secondo posto un generoso Aernout, a 6", terzo per Vantornout che di secondi ne ha persi 23; sfortunato Nys, vittima di un salto di catena a inizio gara, mentre Stybar era apparso non molto brillante, soprattutto nelle tornate finali.
Domenica scorsa, invece, ci si è spostati tutti in Repubblica Ceca, a Plzen per la precisione, dove si è disputata la prima prova della Coppa del Mondo, la gara che più ha fatto parlare di se in questo inizio stagione ed i cui strascichi si potrebbero potrarre ancora per diverse settimane. La corsa, infatti, è stata pesantemente falsata già alla partenza perché i commissari hanno dato il via quando in strada c'erano ancora un cameraman della televisione che stava facendo i primi piani dei corridori: tra incredulità e rabbia Niels Albert, Francis Mourey e tanti altri si sono trovati ostacolati e sono finiti nelle retrovie del gruppo, rallentati poi ancora da una caduta proprio alla prima curva. Nel ciclocross la partenza è sempre uno dei punti fondamentali delle gare, su un circuito asciutto e veloce come quello di Plzen lo era ancora di più e nessuno, infatti, è riuscito a recuperare. In questa situazione Stybar, Nys e Pauwels sono riusciti ad avvantaggiarsi e alla fine si sono giocati il successo praticamente in volata: Nys (Landbouwkrediet) dall'alto della sua grande esperienza ha forzato e si è portato in testa prima del finale, ha affrontato davanti l'ultima curva e non ha lasciato scampo ai rivali con Pauwels che ha chiuso in seconda posizione (sorpreso leggermente dal primo forcing) e Stybar in terza. Grande la gara di Francis Mourey che è riuscito a chiudere quarto nonostante i problemi in partenza mentre Niels Albert ha chiuso solamente ottavo dopo aver inseguito a lungo in prima persona nel tentativo di chiudere sui tre di testa: la BKCP Powerplus, la squadra di Niels, ha già annunciato un ricorso formale all'UCI perché quest'episodio rischia di condizionare pesantemente anche tutto l'andamento della Coppa del Mondo anche perché Albert potrebbe non ripetere una stagione come quella del 2010/2011 quando salì sul podio in sette gare su otto con un quinto posto come peggior piazzamento. La cosa inconcepibile è come nessun commissario si sia voluto assumere la responsabilità di ferma la gare e ordinare una seconda partenza: magari malafede (per favorire l'idolo di casa) o magari solo per mancanza di concentrazione, di certo le regole del buon senso avrebbero dovuto portare ad un scelta diversa.
Per concludere diamo anche un veloce sguardo a quanto successo in casa nostra perché in Coppa del Mondo il miglior italiano è stato Enrico Franzoi che ha chiuso 19°, ma in precedenza di erano già disputate le prime due gare del Giro d'Italia, ad Asiago e a Buja. Lo scorso due ottobre nel Trofeo Rigoni ad imporsi è stato Cristian Cominelli che si è lasciato alle spalle proprio Franzoi; il corridore della Selle Italia-Guerciotti, però, si è preso la rivincita sette giorni dopo andando a vincere il Memorial Tabotta ed a conquistare così la maglia rosa che spetta al leader della classifica.