Vuelta a España 2011: Un'inossidabile coppia Sky - Vince Taaramäe, Wiggins e Froome tengono, Nibali cede
- VUELTA A ESPAÑA 2011
- Cofidis, le Crédit en ligne 2011
- Geox - TMC 2011
- Katusha Team 2011
- Liquigas - Cannondale 2011
- Rabobank Cycling Team 2011
- Sky ProCycling 2011
- Aliaksandr Kuchynski
- Bauke Mollema
- Beñat Intxausti Elorriaga
- Bradley Wiggins
- Christopher Froome
- Daniel Moreno Fernández
- Daniele Righi
- David De la Fuente Rasilla
- Denis Menchov
- Eduard Vorganov
- Francesco Bellotti
- Fredrik Carl Wilhelm Kessiakoff
- Guillaume Bonnafond
- Iñaki Isasi Flores
- Joaquim Rodríguez Oliver
- Jonas Aaen Jørgensen
- Jorge Azanza Soto
- José Alberto Benítez Román
- Juan José Cobo Acebo
- Karsten Kroon
- Leigh Howard
- Lloyd Mondory
- Luis León Sánchez Gil
- Marzio Bruseghin
- Pablo Lastras García
- Rein Taaramäe
- Sep Vanmarcke
- Vincenzo Nibali
- Wouter Poels
- Yohan Bagot
- Uomini
La prima (e unica) tappa della Vuelta che presenta salite (una, vera) impegnative prima dell'arrivo in quota rivoluziona parecchio i piani alti della classifica e taglia, forse momentaneamente, forse definitivamente, Vincenzo Nibali dalla lotta per la vittoria. Il siciliano, che perde oltre un minuto e venti dalla testa della classifica, ora è settimo, mentre Kessiakoff, anche lui fino a oggi pienamente in ballo, crolla in sesta posizione. Chi certamente ne esce rafforzato è la maglia rosa Bradley Wiggins che, se supererà anche lo scoglio di domani dell'Angliru, potrà ragionevolmente credere di poter portare a casa il primo GT della sua carriera, forte anche di un Froome che lo scorta a soli 7" dalla vetta. Sorride anche Cobo, oggi primo tra gli uomini di classifica che ora si candida per lo meno per un posto sul podio. Ma veniamo alla cronaca.
Oggi gli attaccanti non attendono molto per dar fuoco alle micce. E così, praticamente pronti via, Bellotti (Liquigas), Mondory e Bonnafond (AG2R), Benítez (Andalucía), Kroon (BMC), Bagot e Taaramäe (Cofidis), Isasi e Azanza (Euskaltel), De la Fuente (Geox), Howard (HTC), Kuschynski e Vorganov (Katusha), Righi (Lampre), Luisle Sánchez (Rabobank), Jörgensen (Saxo Bank) e Vanmarcke (Garmin). Una composizione molto varia, senza nessun uomo particolarmente vicino alla vetta della classifica generale, ma spicca subito la presenza di uomini importanti per Nibali, Rodríguez (addirittura due) e Mollema, forti candidati a smuovere le acque sin dal Puerto de San Lorenzo, mentre al contrario Wiggins e Froome tengono tutti gli uomini vicini per impiegarli nell'inseguimento.
La cronaca si arricchisce, ahinoi, del ritiro di Michele Scarponi al chilometro 26 di gara. Il marchigiano aveva perso 21 minuti ieri e aveva detto di voler provare a far bene in qualche tappa, ma evidentemente le sensazioni nella prima mezz'ora di gara non sono state delle migliori e lo hanno indotto all'abbandono.
Dopo aver raggiunto un vantaggio massimo superiore agli otto minuti, il gruppo dei battistrada comincia a perdere terreno, anche sotto l'impulso della Katusha che si fa vedere per diversi chilometri in testa al gruppo, specie nel tratto in salita verso il primo Gpm di giornata, il semplice Puerto de la Ventana. Lungo la discesa, Lastras esce dal gruppo per andare a caccia degli uomini di testa, che intanto perdono Kroon (che si ritirerà) e Vanmarcke per una rovinosa caduta, fortunatamente senza grosse conseguenze. Il ritmo imposto dagli scudieri di Rodríguez è elevatissimo e lo scatto di Losada - nonostante abbia vita breve - sulle prime rampe del Puerto de San Lorenzo non fa che confermare le intenzioni bellicose della compagine russa.
Mentre davanti sono Taaramae e De la Fuente a rompere gli indugi e ad allungare con decisione sui compagni d'avventura, dietro la coppia Movistar Intxausti-Bruseghin (alla partenza 15° a 2'22 da Wiggins) evade velocemente dal gruppo che nel frattempo ha perso Haimar Zubeldia, vittima di una foratura in discesa. Dopo qualche minuto con la Leopard (con un Cancellara molto attivo) in testa al plotone, è Dani Moreno a sparare la seconda cartuccia per la Katusha, con più fortuna del compagno. Anche Rodríguez saggia la reazione degli avversarsi qualche centinaia di metri dopo, ma senza insistere.
Moreno si ritrova per strada Kuschynski che riesce a dargli una mano quasi fino al Gpm, mentre è ancora JRO a scattare dietro e sgranare il gruppo dei big, trovando questa volta un Menchov attentissimo a chiudere, verosimilmente in favore di Cobo. Dopo poche curve in discesa Moreno riprende la coppia Movistar e poco dopo anche l'altro compagno Vorganov che gli potrà essere utile soprattutto nel primo tratto, parecchio semplice, dell'ascesa finale.
Nel fondovalle vengono raggiunti anche altri superstiti della fuga del mattino, tra i quali Bellotti che, ovviamente, si mantiene passivo sulle ruote degli avversari. Nel gruppo della maglia rossa si alternano in testa uomini Leopard, Liquigas, Rabobank e Euskaltel, ma ai meno 18 perdono 50" dal gruppo Moreno-Bruseghin, che è ormai a 1'20" da Taaramäe-De la Fuente. Vorganov e Intxausti lavorano finché possono (circa 17 dall'arrivo), e da quel momento in poi è il solo Bruseghin in prima persona a scandire il passo. Ai meno dieci i distacchi si riducono rispettivamente a 57" e 1'40", ma un tratto quasi del tutto pianeggiante consente un forte recupero del gruppo che si porta in scia dei contrattaccanti a sei dall'arrivo.
Il primo a scattare in vista dei meno cinque (dove comincerà il tratto più duro dell'ascesa) è Txurruka, ma i primi uomini di classifica a muoversi sono ancora Moreno e poi, con più decisione, Cobo. Nelle retrovie soffrono prima Kessiakoff, poi Nibali e Rodríguez che perdono le ruote del gruppo trainato da Froome con Wiggins in seconda ruota. In testa alla corsa De la Fuente cede il passo a Taaramäe, per favorire l'azione del proprio capitano Cobo per il quale scandisce il ritmo per diverse centinaia di metri e il loro ritardo, all'ultimo chilometro, è di soli 23" dall'estone della Cofidis, mentre guadagnano poco meno di mezzo minuto sul gruppo Wiggins. Taaramäe ormai è imprendibile per tutti e conquista la prima tappa in un grande Giro, Cobo arriva a 25", poco dietro De la Fuente, mentre Poels, che anticipa di poco Wiggins e Froome paga 40", 5 in meno della maglia rossa, nella cui scia arrivano anche Mollema e Menchov. Tra gli uomini di alta classifica Moreno perde 32" dal britannico, Fuglsang 39", Kessiakoff 1'14", Nibali e Rodríguez addirittura 1'21".
La classifica, finora cortissima, viene ridisegnata con Froome che ritorna in seconda posizione a 7" dal compagno, Mollema e Cobo risalgono in terza e quarta posizione rispettivamente a 36 e 55 secondi, rimane stabile Fuglsang in quinta, anche se ora a 58", perdono parecchie quotazioni Kessiakoff e Nibali, rispettivamente a 1'23" e 1'25". Distacchi in sé e per sé non incolmabili ma la débacle subita oggi avrà un forte contraccolpo psicologico e non bisogna dimenticare che il tappone in cui teoricamente si potrebbe ribaltare il verdetto di questa frazione arriverà solo tra 24 ore, al termine di quella terribile ascesa nota coma Alto de Angliru.