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Vuelta a España 2011: Giorno di studio, e Moreno fa festa - Chavanel in rosso, Antón perde oltre 1' dai migliori | Cicloweb

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Vuelta a España 2011: Giorno di studio, e Moreno fa festa - Chavanel in rosso, Antón perde oltre 1' dai migliori

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Daniel Moreno, vincitore sul traguardo in quota di Sierra Nevada © BettiniphotoNon ci aspettavamo certo un grosso spettacolo sulla salita di Sierra Nevada, primo arrivo in quota della Vuelta 2011: troppo blande le pendenze della lunga scalata per sperare in fuochi d'artificio; e in effetti eravamo buoni profeti, sull'ascesa vicina a Granada i big si prestano appena a qualche schermaglia ma fondamentalmente si studiano; a vincere è un comprimario del valore di Daniel Moreno, e la classifica (al cui comando passa Chavanel) è stornata di qualche protagonista non troppo in forma, ma anche da un pezzo grosso come Igor Antón, staccatosi dai migliori a 9 km dal traguardo e arrivato alla fine con 1'38" di ritardo dal vincitore.

A ben pensarci, la notizia del giorno è proprio quella della crisetta di Igor, posto che invece in casa Italia c'è qualche motivo di fiducia, con Nibali che non ha sottratto la Liquigas alle responsabilità di squadra faro nel finale, e con Scarponi e Bruseghin che dimostrano di esserci e di poter lottare all'altezza dei migliori.

La cronaca. Al km 10, subito in avvio di Alto de Filabres, si muovono in 7: Bonnafond, Rohregger, Vorganov, Toribio, De Kort, Busche e Bagot prendono immediatamente un buon margine, toccano i 7'20" di vantaggio nella discesa dal puerto (passato in testa da De Kort su Vorganov e Rohregger), poi la Movistar della maglia rossa Lastras inizia a inseguire e il margine scende sotto i 6'. Ma è impensabile che gli uomini di Unzué tirino fino ai piedi di Sierra Nevada, così il ritmo del gruppo cala e i fuggitivi riprendono agio: 8'09" il vantaggio massimo per loro al km 116, poco prima del Puerto de Blancares.

La salitella di terza categoria è domata ancora da De Kort su Rohregger e Bonnafond, ma resterà agli onori delle cronache per aver fatto finire la benzina (e la voglia) a Cavendish, il quale arrivato in cima scende dalla bicicletta e lascia la Vuelta.

A quel punto della tappa (a 45 km dalla fine), il vantaggio degli attaccanti è ancora notevole, 7' tondi, e allora di lì a poco la Rabobank capisce che è il caso di muoversi, e prende con decisione la testa del plotone, abbattendo il distacco dai battistrada: ai 20 km restano da recuperare solo 2'30", e i rappresentanti del team olandese si spostano, lasciando spazio nei primi chilometri della salita finale a Katusha (più che altro Karpets) e poi Vacansoleil (con Anzà tra gli altri).

Le prime rampe di Sierra Nevada provocano tanto per cominciare un po' di selezione davanti, con Bonnafond, Rohregger, Vorganov e Busche che resistono (e anche bene! Ai -10 avranno ancora 1'30" di margine) e gli altri che si staccano; salendo salendo, si sfoltisce poi di molto il gruppo dei migliori, da cui tra i -17 e i -16 km al traguardo perdono contatto Intxausti, la maglia rossa Lastras, e Klöden. Antón, uno dei più attesi del giorno, resta invece stabilmente nelle retrovie, e questo è un segnale che non passa inosservato: ai 9 km la Liquigas prende in mano la situazione, Capecchi si mette in testa e la prima conseguenza è che il capitano della Euskaltel si stacca.

Agli 8 km Nibali decide che è tempo di saggiare un po' più a fondo gli avversari, e propone una miniprogressione, a cui reagisce Chris Sörensen, che parte in contropiede raggiunto in breve da Robert Kiserlovski. Ai 5 km i due contrattaccanti prendono i quattro superstiti della fuga del mattino, e a sorpresa a questo punto, sull'ennesimo affondo di Sörensen, Kiserlovski si stacca con Busche, Rohregger e Vorganov, mentre Bonnafond resiste alla ruota del danese della Saxo Bank.

Dal gruppo, che, sempre tirato dai Liquigas, è comunque vicino ai battistrada, emerge prepotentemente Dani Moreno, che con quattro pedalate si porta sulla coppia al comando. Ai 3 km Bonnafond alza infine bandiera bianca, mentre in gruppo si vede un po' di Lampre (Niemiec dà un cambio in testa) e poi un po' di Sky (Froome per Wiggins), ma di fatto non succede nulla di importante (a parte che ai 2 km si stacca Chavanel, in ballo per conquistare la maglia rossa dopo la deriva di Lastras).

Superato un breve momento di appannamento proprio ai 2 km, Moreno si riprende, continua a non dare cambi a Sörensen e un motivo c'è: si tiene tutto per lo scatto decisivo, che piazza inesorabilmente a 350 metri dalla vetta. Per Chris non c'è scampo, per Moreno c'è invece un successo che fa il paio con quello ottenuto due settimane fa alla Vuelta a Burgos, e che lancia lo stesso corridore della Katusha al secondo posto della generale. Il primo è guadagnato da Chavanel, che perde alla fine 57" (più abbuono) da Dani e riesce a salvare la leadership per 43".

Nel gruppetto che giunge alle spalle di Moreno e Sörensen, composto da 28 atleti e che taglia il traguardo 11" dopo il vincitore (regolato da Daniel Martin su Joaquim Rodríguez e Niemiec), mancano - tra i possibili uomini di classifica - Machado (21" di ritardo dai big), Kiserlovski (35"), Roche (40") e Antón (1'27"), per il resto tutti i più attesi della Vuelta son lì, pronti a rilanciare la battaglia domani nella non scontata tappa di Valdepeñas de Jaén (che quantomeno offrirà un finale scoppiettante). Ne vedremo delle belle, anche considerando che la classifica, a parte Chavanel (che beneficia della fuga di ieri), è abbastanza corta: in poco più di 1' tra Moreno e Sastre ci sono altri 22 uomini che poi saranno quelli che presumibilmente si giocheranno il successo finale: l'Italia ha Nibali al quinto posto, Bruseghin al nono, Scarponi al 19esimo e Capecchi al 23esimo; e tra gli altri, ci sono anche JRO, Daniel Martin, Van den Broeck, Zubeldia, Mollema, LL Sánchez e Wiggins. Come dire, il romanzo di questa Vuelta è ancora tutto da scrivere.

Marco Grassi

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