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Giro di Svizzera 2011: Niente sorprese, è il solito Fabian - Cancellara domina a Lugano

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Per il terzo anno di fila Cancellara apre il Tour de Suisse con una vittoria © BettiniphotoSi è concluso senza alcuna sorpresa il cronoprologo del 75esimo Tour de Suisse: il favorito era Fabian Cancellara e Fabian Cancellara ha vinto. Non si può nemmeno dire che abbia vinto facilmente visto che ci si stava mettendo la sfortuna proprio all'inizio con un pericoloso salto di catena (sfortuna o imperizia di un meccanico visto che lo stesso problema lo hanno avuto anche altri atleti della Leopard Trek). Il Campione del Mondo delle prove contro il tempo ha concluso i 7,3 km del percorso in 9 minuti e 41 secondi dando distacchi piuttosto elevati al resto dei partenti.

Al secondo posto, con soli 9 secondi di ritardo, si è brillantemente posizionato l'americano Tejay Van Garderen: lo statunitense, classe 1988, sta dimostrando mese dopo mese di avere una classe non indifferente che deve piano piano abbinarsi ad una tenuta sulle tre settimane. Lo scorso anno fece una buona Vuelta per 15 giorni e poi crollò nel finale, quest'anno sarà al via del Tour de France e ha scelto di partire dal Giro di Svizzera per affinare la preparazione: ancora non si conoscono le gerarchie della HTC in terra elvetica però il percorso si addice molto al giovane talento d'oltreoceano.

Su chi invece non ci sono più parole da aggiungere è lo slovacco Peter Sagan, quest'anno forse meno brillante della scorsa stagione, ma che può comunque vantare delle belle vittorie tra le quali anche la breve corsa a tappe del Giro di Sardegna: per lui i secondi di distacco da Cancellara sono 17, non ha ambizioni di classifica, ma ci sono tre tappe molto adatte ad un corridore come lui. Con lo stesso tempo di Peter Sagan è arrivato il forte svedese Lars Erik Larsson, mentre al quinto posto si è posizionato il leader della Radioshack Andreas Kloeden: tra gli uomini che puntano decisamente alla vittoria finale il tedesco è stato il migliore, sebbene i distacchi inflitti ai sui diretti avversari non siano elevatissimi.

La bella prova della Radioshack è confermata anche dal nono posto di Levi Leipheimer a 4 secondi dal compagno: l'unica altra squadra a piazzare due uomini nei 10 è stata la Leopard con Gerdemann, recente vincitore del Giro del Lussemburgo, decimo (la Leopard è l'unico team ad avere tre atleti nei primi 20, il ventesimo è infatti Jakob Fuglsang).

Tra i corridori che puntano alla vittoria finale del Giro di Svizzera le prove migliori sono venute da Tom Danielson, sesto, Peter Velits, settimo e lo stesso Gerdemann decimo. C'è però anche chi è andato male come Ryder Hesjedal, costretto ad un cambio di bicicletta proprio in un brutto punto della discesa e Frank Schleck, ultimo a partire ed ultimo ad arrivare anche su strada bagnata, a cui capita lo stesso guaio alla catena di Cancellara e i suoi problemi a guidare la bicicletta gli fanno condurre male proprio l'ultima curva e rischia di andare diritto contro i cartelloni pubblicitari; arriverà al traguardo con 40 secondi di distacco. Brutta, al limite dell'imbarazzante, è invece la prova di Andy Schleck: anche a lui capita il problema alla catena e questo lo obbliga a cambiare bicicletta; giunge al traguardo con 1'08" di distacco con la bicicletta da strada e con un andatura troppo blanda per essere uno che potrebbe anche puntare alla vittoria finale. Buone le prove degli italiani Enrico Gasparotto, Manuele Boaro e Damiano Cunego che si piazzano 12esimo, 14esimo e 17esimo racchiusi in solamente 4 secondi: importante in particolare la prestazione di Manuele Boaro al primo anno tra i professionisti dopo essere stato uno dei giovani italiani più interessanti capace di vincere anche un Gran Premio della Liberazione nel 2007.

La carovana svizzera domani si sposterà dal Canton Ticino, in particolare da Airolo, e si porterà a Crans-Montana per il primo arrivo in salita di questa edizione: la tappa parte però subito dura con la salita del Nufenenpass da scalare appena dopo dato il via alla corsa; 22 km di salita per giungere ai 2480 metri della salita HC.

Laura Grazioli

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