Giro d'Italia 2011: «Non vogliamo bloccare la corsa rosa» - I NO TAV smentiscono le voci e tranquillizzano tutti
Versione stampabileLe voci su un eventuale blocco del Giro d'Italia, al passaggio della Val di Susa, e quindi dell'attesissimo Colle delle Finestre, si erano moltiplicate nei giorni scorsi. Sarebbe stato un ulteriore smacco per una corsa rosa che quest'anno ha vissuto un'edizione particolarmente burrascosa (valga per tutto il cancellamento del Crostis). Per questo motivo abbiamo contattato il movimento NO TAV, e abbiamo chiesto lumi a un esponente del presidio Clarea. E Marco, questo il nome del rappresentante contattato, ci ha tranquillizzati su tutta la linea.
È vero che c'è da parte vostra qualche intenzione di bloccare il passaggio del Giro d'Italia domani?
«Assolutamente no! Andremo a salutare il passaggio del Giro come abbiamo sempre fatto».
Come mai sono uscite queste voci allora?
«Le ha messe in circolazione qualcuno che vuole screditarci. L'unico rischio sarebbe se partissero nuovi cantieri, in quel caso, come già nel 2005, impediremmo la transitabilità nell'intera Val di Susa allo scopo di fermare i cantieri, bloccheremmo le ferrovie, le autostrade e le statali; il Giro subirebbe questa cosa, ma non sarebbe certo l'obiettivo della nostra protesta. Diciamo che pagherebbe le conseguenze del blocco totale al transito di tutti i mezzi. Ma una cosa del genere non è proprio in discussione, al momento, se tutto rimane com'è ora il popolo NO TAV sarà felice di applaudire il passaggio dei corridori».
Quanto siete rappresentativi, voi del movimento, rispetto alla popolazione della vostra zona?
«In Val di Susa ci sono 60.000 abitanti; all'ultima nostra manifestazione hanno partecipato in 40.000: è facile fare i conti».
C'è il rischio che qualcuno strumentalizzi la vostra battaglia per altri fini?
«No, perché il nostro movimento è molto variegato, ci sono tante persone ognuna con le sue idee, e non ci sono boss, leader. Per questo motivo non ci scalfiscono minimamente».
A che punto è la vostra protesta? Avvertite la solidarietà degli italiani?
«È importante capire che le piccole opere sono molto più utili delle grandi opere. I soldi che vengono buttati sull'inutile linea TAV, vengono tolti a tutti gli italiani, potrebbero essere utilizzati per altre cose, per investire sulla ricerca, sulla salute, sulla cultura».