Freccia Vallone 2011: Italia, peggio di così è difficile - Le pagelle: Contador spento
- La Flèche Wallonne 2011
- Euskaltel - Euskadi 2011
- Katusha Team 2011
- Leopard Trek 2011
- Omega Pharma - Lotto 2011
- Alexandre Vinokourov
- Damiano Cunego
- Danilo Di Luca
- Fränk Schleck
- Jelle Vanendert
- Joaquim Rodríguez Oliver
- Maciej Paterski
- Marco Marcato
- Matti Helminen
- Maxime Vantomme
- Philippe Gilbert
- Preben Van Hecke
- Robert Gesink
- Samuel Sánchez González
- Uomini
Philippe Gilbert - 10
Arriva l'ennesima perla di Philippe, un campione che nelle corse di un giorno abbastanza impegnative dal punto di vista altimetrico detta la sua legge come e quando vuole. Per un giorno mette da parte i pensieri sulla Liegi di domenica e, quando lo vediamo già nelle posizione d'avanguardia del gruppo sulle côtes di metà percorso, capiamo che anche oggi vuole fare sul serio. Sul Muro di Huy è quello che ne ha più di tutti, tanto che riesce più volte a girarsi per controllare la posizione dei suoi rivali diretti: appena coglie l'attimo giusto scatta come sparato da un cannone e scava fin dalle prime pedalate un margine impressionante. Negli ultimi 50 metri si rialza per gioire con il suo pubblico, la maggioranza della folla di Huy oggi era lì solo per lui.
Joaquim Rodríguez - 7.5
Coglie il quarto secondo posto in carriera in una Classica del trittico delle Ardenne: certo, di questi tempi gli arriva davanti solo un corridore fenomenale, ma non vorremmo che questa serie di piazzamenti si trasformasse in una sorto di blocco psicologico o paura di vincere quando arriverà il suo turno. Con un Gilbert così, quasi sicuramente più del secondo posto non avrebbe potuto ottenere ma al momento dello scatto decisivo si fa cogliere leggermente di sorpresa: lui stesso, nel dopo corsa, ha dichiarato che non si sarebbe aspettato l'azione di Gilbert ("Pensavo che avrebbe corso in difesa") ma alla sua ruota doveva esserci lui e non il compagno di squadra Moreno.
Samuel Sánchez - 7.5
Grande giornata per l'Euskaltel-Euskadi che piazza Samuel Sánchez terzo ed Igor Antón quinto. Il campione olimpico ha dimostrato che quella dell'Amstel è stata solamente una giornata storta: certo, se non pensasse solo al podio del Tour de France e si preparasse a dovere per queste corse ogni anno allora protrebbe veramente farci divertire. Antón si conferma invece un grande corridore in salita e con la condizione in crescita al Giro potrebbe andare molto bene.
Alexandre Vinokourov - 7
A 37 anni ottiene il suo miglior risultato di sempre alla Freccia Vallone, anche se resta giù dal podio per pochissimo. Vederlo così brillante su una salita forse poco adatta alle sue caratteristiche ci fa pensare che domenica sarà un ostacolo durissimo da superare per Gilbert nella sua corsa verso la tripletta.
Jelle Vanendert - 7.5
Ancora una prestazione superba per questo 26enne belga che in questa stagione sembra aver fatto un notevole salto di qualità. Vanendert si sta rivelando come il gregario più prezioso per Gilbert, visto che riesce a rimanergli accanto anche nelle fasi decisive della corsa. Nel finale, quando bisogna fare praticamente tutto da soli, lascia Gilbert nelle prime posizioni e lui rimonta bene fino addirittura alla sesta posizione.
Frank Schleck - 6
Il settimo posto di oggi di Frank non può lasciare completamente soddisfatti gli uomini della Leopard. La formazione lussemburghese è stata una delle più attive a tirare in gruppo per riprendere tutte le fughe e nel tratto di pianura che precede Huy anche Andy s'è messo a piena disposizione del fratello, dando alcuni cambi in testa. Se all'Amstel erano stati forse gli unici a provare a fare qualcosa di concreto contro Gilbert, oggi non si può sicuramente dire lo stesso.
Team Katusha - 7
All'opposto della Leopard, la squadra russa si è comportata decisamente meglio oggi rispetto a domenica scorsa, sebbene in fondo il piazzamento ottenuto sia esattamente lo stesso. Già dal mattino in fuga c'è Maxime Vantomme e a 30 km dall'arrivo, dopo il secondo passaggio da Huy, s'è mosso all'attacco anche Alexandr Kolobnev in un gruppetto abbastanza interessante; a circa 10 km dall'arrivo, poi, è entrato in scena anche Danilo Di Luca, in versione gregario di lusso, a provare a scremare un po' il gruppone. Nel finale poi è stata la volta di Rodríguez e di Daniel Moreno, con il secondo che è riuscito a conquistare anche un onorevole ottavo posto.
Alberto Contador - 5.5
S'è presentato al via un po' raffreddato ma già nei giorni precedenti aveva dichiarato di non essere ancora nella condizione che avrebbe sperato. A 80 km dall'arrivo, però, c'erano i suoi uomini a tirare in testa al gruppo per tentare di colmare l'enorme gap con i quattro fuggitivi e quindi in molti avranno pensato che sull'ultima ascena avremmo visto anche lui tra i migliori a dare battaglia. Alla fine invece non è stato così perché Alberto ha chiuso con un 11° posto abbastanza anonimo, almeno dopo quanto ci aveva fatto vedere l'anno scorso. Un'altra scusante può essere che quest'anno deve preparare anche il Giro d'Italia, quindi è abbastanza impensabile che potesse essere al top oggi.
Preben Van Hecke - 6.5
Tra i quattro corridori che hanno animato la tappa con una lunga fuga scegliamo il belga della Topsport Vlaanderen perché è stato l'ultimo ad arrendersi, ma il voto va esteso anche a Matti Helminen, Maciej Paterski ed al già citato Maxime Vantomme. Bravissimi a provarci, anche perché quando il gruppo ha lasciato che il loro vantaggio crescesse fino a 17', non pochi hanno cominciato a pensare ad un esito totalmente a sorpresa per questa Freccia Vallone. Alla fine però, quando dietro c'erano quattro squadre che henno tirato in blocco (Saxo Bank, Leopard, Rabobank e Sky), non c'è stato nulla da fare.
Robert Gesink - 5
Altra prestazione piuttosto opaca per l'olandese che sul traguardo è appena 14°: adesso lo aspettiamo sulle grandi salite del Tour de France per vedere fin dove potrà spingersi. Il decimo posto di Paul Martens, invece, fa aumentare un po' i rimpiati per non aver provato a fare qualcosa di importante prima del Cauberg domenica scorsa.
Corridori italiani - 4.5
Rinaldo Nocentini, 31° a 36" da Gilbert, è il migliore dei nostri e solo questo basterebbe ad attribuire un voto bassissimo a tutto il nostro movimento. Praticamente invisibile Ivan Basso (ma ha più carte da giocarsi alla Liegi), sfortunato Damiano Cunego (caduto e costretto ad inseguire a lungo), riusciamo a trovare qualche nota positiva in Enrico Gasparotto e Marco Marcato: il primo attacca a circa 30 km dall'arrivo dopo il passaggio sul Muro di Huy, il secondo si accoda a Pineau negli ultimi chilometri e viene ripreso a circa 800 metri dal traguardo. Per la Liegi bisogna sperare nell'arrivo di Nibali ma è difficile aspettarsi miracoli.