Vuelta al País Vasco 2011: RadioShakes with no brakes - Klöden vince 11 anni dopo, Horner 2°. Crono a Martin
- Vuelta Ciclista al País Vasco 2011
- HTC - Highroad 2011
- Movistar Team 2011
- Team RadioShack 2011
- Alexandre Vinokourov
- Andreas Klöden
- Andrew Talansky
- Beñat Intxausti Elorriaga
- Christopher Horner
- David López García
- Jakob Fuglsang
- Joaquim Rodríguez Oliver
- Marco Pinotti
- Maxime Monfort
- Robert Gesink
- Ryder Hesjedal
- Samuel Sánchez González
- Tony Martin
- Vasili Kiryienka
- Xavier Tondo Volpini
- Uomini
Andreas Klöden e Chris Horner: una coppia di ferro ben stagionata (uno va per i 36 anni, l'altro ne ha quasi 40...) dimostra che il ricambio generazionale nel ciclismo è un concetto passibile di clamorose smentite, e soprattutto - dal loro punto di vista - pone la RadioShack sulla vetta del Giro dei Paesi Baschi. Primo e secondo, praticamente un dominio nella classifica generale della corsa che lancia il gruppo verso le classiche delle Ardenne, ma che già in sé basta a impreziosire un palmarès.
Tantopiù se - come nel caso di Klöden - questa vittoria va a fare il paio con quella ottenuta 11 anni fa in questa corsa, praticamente in un'altra epoca. La classifica prima della conclusiva crono di Zalla era molto corta, 10 corridori in 10", ma tra questi indubbiamente i più quotati contro il tempo erano proprio i due RadioShack, secondo e quarto della generale stamattina. Ci si attendeva che Samuel Sánchez, terzo in classifica (con lo stesso tempo del leader Joaquim Rodríguez e di Klöden) potesse provare a opporre una certa resistenza al prevedibile ritorno della coppa RS, così come ci si attendeva che Vinokourov (decimo a 10") potesse scalare facilmente parecchie posizioni, andando - chissà - a inserirsi nella lotta per il podio.
La crono ha invece dato ragione solo alla parte rossobianconera (i colori del team di Bruyneel) dei pronostici, visto che sia Sánchez che Vinokourov non sono mai parsi in grado, nel corso della prestazione odierna, di lottare alla pari con Klöden. Già in ritardo rispetto al tedesco all'intertempo di metà percorso (la tappa misurava 24 km), hanno concluso con un ritardo rispettivamente di 1'17" e 1'30" dal vincitore. Il quale - non l'abbiamo ancora detto - è un altro tedesco, ovvero quel Tony Martin che, reduce da ottime prestazioni in avvio di stagione (vittorie di Volta ao Algarve e Parigi-Nizza), ha reso un po' al di sotto delle aspettative in questo País Vasco, ma si è tenuto da parte le energie per portare a casa un successo parziale, contro le sue amate lancette.
Martin ha preceduto di 9" proprio Klöden (doppietta tedesca nell'ordine d'arrivo), mentre terzo si è piazzato Marco Pinotti (a 24"), brillante interprete della specialità che ha nel mirino il Giro d'Italia. Alle spalle del bergamasco hanno concluso Fuglsang, Talansky e Monfort, e per trovare un uomo di classifica dobbiamo scendere fino alla settima piazza, occupata da Gesink (a 50" da Martin), che non a caso in classifica è risalito fino al terzo posto, con lo stesso ritardo di Horner (l'americano ha chiuso la crono in nona posizione, e in classifica paga 47" a Klöden), ma qualche centesimo in più conteggiato nella crono di oggi.
Un ex aequo (dirimenti anche qui i centesimi) ha anche visto appaiati nella generale Intxausti e Tondo, quarto e quinto a 1'03" da Klöden, e simboli della delusione Movistar, che piazza ben quattro atleti nella top ten finale (David López è settimo, Vasili Kiryienka è decimo), senza con ciò riuscire ad agguantare il podio. Se Vinokourov, pur senza eccellere oggi, ha comunque scalato due posizioni, fino all'ottava, i due spagnoli che fino a ieri avevano monopolizzato i vertici della classifica, crollano uno in sesta posizione (Sánchez) e l'altro addirittura in undicesima (un Rodríguez che è stato solo 33esimo nella crono a oltre 2' da Martin). A completare la parte alta della graduatoria, il canadese Hesjedal chiude al nono posto a 1'49" da Klöden.