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Giro d'Italia 2012: Il Giro in Danimarca? Taaak! Detto fatto - 2012, si parte da Herning. E intanto nel 2011...

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Angelo Zomegnan ringrazia la Danimarca per l'accoglienza al Giro d'Italia 2012 © Ufficio stampa RCS SportSi partirà quindi dalla Danimarca. Tra i sogni a stelle e strisce di Angelo Zomegnan, che tanto avrebbe voluto che il Giro d'Italia 2012 vedesse la luce a Washington, negli Stati Uniti, e la realizzazione dei medesimi, c'è stato un oceano di difficoltà: logisticamente un'impresa non impossibile, ma senz'altro opportunamente rinviabile. Un anno o due di delay per mettere a punto in maniera inattaccabile il progetto americano, e poi ne riparleremo.

Ma intanto, restava aperta la questione 2012: impossibile derogare al bisogno di internazionalità del Giro (su questo siamo d'accordo), nonché utile reperire fondi laddove sono disponibili (evidentemente all'estero c'è molta sensibilità nei confronti di una manifestazione come la corsa rosa). Una pennellata di nuovo all'avvio del nostro GT preferito (ora si chiama "Grande Partenza", sull'onda de Le Grand Départ dei cugini Touristi), le spalle rese larghe dalle ripetute esperienze recenti (2006 a Seraing, 2010 ad Amsterdam) che dicono che logisticamente il travaglio è affrontabile, e anche nel 2012 avremo la nostra brava partenza nordica.

Mai così a nord prima d'ora, tra l'altro: la Danimarca sarà il paese più settentrionale da cui sia mai partito un grande giro (a Zomegnan, direttore della corsa rosa, piacciono questi bizzarri primati). Una lunga corte, quella del comitato organizzatore di Herning e Horsens (due città della penisola dello Jutland, 200-300 chilometri a ovest della capitale Copenhagen), e alla fine l'atteso annuncio, questa mattina, in una conferenza stampa organizzata a Horsens con tutti i maggiorenti locali ad accogliere Zomegnan con tutti gli onori.

E tra le consuete dichiarazioni di prammatica (Zome: «Siamo molto compiaciuti per la volontà e la grande professionalità che le autorità danesi hanno dimostrato nella fase di progettazione e di proposta per avere il Giro d’Italia nel loro Paese. A sua volta, RCS Sport intende valorizzare questo impegno e dare eccezionale risalto e visibilità alla grande partenza della Danimarca raggiungendo tutti gli appassionati del Giro, che oggi sono più di 300 milioni in tutto il mondo. Vogliamo offrire un’occasione di lustro e una grande vetrina a questo splendido Paese e al suo splendido popolo, celebre per il suo stile di vita tollerante e ospitale»; Lundov, a.d. di Sport Event Denmark: «La grande partenza del Giro aggiunge un altro diamante alla corona dei grandi, prestigiosi eventi ciclistici che avranno luogo in Danimarca. Quest’anno la Danimarca sarà sede dei campionati del mondo di BMX, dei campionati del mondo di paraciclismo e non da ultimo dei campionati del mondo di ciclismo su strada, un momento di sport internazionale di assoluto rilievo. La partenza del Giro d’Italia è quindi un altro momento fondamentale per la promozione globale della Danimarca come organizzatore di grandi manifestazioni ciclistiche. Questo vale soprattutto nei confronti dell’Italia che a sua volta avrà una grande opportunità di visibilità e promozione presso i cittadini danesi»; Andersen, l'ideatore del progetto: «I nostri partner italiani avranno l’eccezionale opportunità di presentare la Corsa Rosa al vastissimo pubblico di appassionati di ciclismo in nord Europa. Oltre alla Danimarca, penso alla Germania, alla Norvegia e alla Svezia. Questo è stato uno dei fondamenti della proposta che abbiamo presentato e che ci ha permesso di portare il Giro d’Italia in Danimarca, garantendoci così l’attenzione di tutto il mondo del ciclismo internazionale per un’intera settimana»), RCS Sport porta comunque a casa un risultato buono dal punto di vista del marketing.

Gli effetti a livello tecnico, li scopriremo poi. Di sicuro sappiamo che tre tappe danesi (breve crono a Herning in avvio, poi frazioni in linea - ed esposte al vento del nord - a Herning e a Horsens) accorceranno la coperta italiana, per cui gli appassionati di più di qualche regione (principalmente meridionali), come al solito in questi casi, avranno di che lamentare l'assenza del Giro sulle proprie strade.

Ma se è ancora presto, effettivamente, per fare qualsivoglia speculazione sul Giro dell'anno prossimo, ne abbiamo uno pronto di qui a un mese, e non è che non ci sia qualcosa da aggiungere sull'edizione del 2011, rispetto a quanto scrivemmo nel giorno della presentazione. Il percorso dell'imminente corsa rosa, infatti, sta variando leggermente giorno per giorno, e l'ultima notizia ufficiale (anche se l'ipotesi circolava da diversi giorni) è che la 17esima tappa non arriverà più a Sondrio, ma a Tirano, 16 km in meno per evitare problemi ai corridori, a quanto si legge nel comunicato ufficiale di RCS Sport: "Non potendo garantire gli indispensabili elementi di sicurezza per gli atleti e per la carovana, RCS Sport ha deciso di cambiare l’arrivo della 17a tappa del Giro d’Italia da Sondrio a Tirano (Sondrio)".

Dispiacerà agli appassionati di ciclismo della città lombarda il veder sfumare, praticamente all'ultimo momento, un appuntamento che avranno tanto atteso in questi mesi; ma anche su questo fronte, Zomegnan si dimostra un mago della real-politik: Tirano è pur sempre in Valtellina, quella salitella che viene piallata dal finale della tappa (l'ascesa a Montagna in Valtellina, a picco su Sondrio) non cambierà gli equilibri del Giro, e, quando si dice la combinazione, la lunghezza complessiva del percorso della corsa rosa torna al di sotto dei 3500 km, limite (invalicabile secondo le norme UCI) che era stato sforato dopo gli ultimi aggiustamenti-piallature al resto del percorso: la cancellazione del passaggio sul Monte Taburno nella tappa di Montevergine (la settima) e l'allungamento della frazione del Grössglockner (la 13esima, che avrà un arrivo posto a una quota più alta), hanno reso obbligatorio riprendere la calcolatrice, in casa RCS, per capire dove limare quella quindicina di chilometri in sovrabbondanza.

Marco Grassi

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