E3 Prijs Vlaanderen-Harelbeke 2011: Fabian ricomincia la sua sinfonia - Splendido l'assolo finale di Cancellara
- E3 Prijs Vlaanderen - Harelbeke 2011
- Katusha Team 2011
- Leopard Trek 2011
- Omega Pharma - Lotto 2011
- Aliaksandr Kuchynski
- Benjamin King [Aus]
- Bert De Backer
- Bram Tankink
- Fabian Cancellara
- Gustav Erik Larsson
- Heinrich Haussler
- Hugo Houle
- Jurgen Van de Walle
- Jürgen Roelandts
- Koen Barbé
- Maxim Gourov
- Michael Christiansen Morkov
- Niki Terpstra
- Niko Eeckhout
- Pieter Serry
- Sep Vanmarcke
- Serguei Ivanov
- Steve Chainel
- Stuart O'Grady
- Svein Tuft
- Sébastien Hinault
- Thor Hushovd
- Timon Seubert
- Vincent Jérôme
- Vladimir Gusev
- William Bonnet
- Uomini
Un allungo dei suoi. Da seduto. Sfruttando Tankink come testa di ponte. Costringendo l'olandese ai crampi dopo 100 metri di tentativo d'accodamento. E poi solo lui. Soltanto Fabian Cancellara.
16 chilometri che sanno di sinfonia. Una sinfonia in crescendo. 9 secondi, poi 15, poi 31, poi 52, per poi vincere con un minuto di vantaggio sugli inseguitori, con Roelandts e Gusev a completare il podio dell'E3 Prijs Vlaanderen ad Harelbeke.
Una vittoria che ha anche il sapore australiano di O'Grady, splendido gregario per il fuoriclasse elvetico, e il solito retrogusto dolce di classica fiamminga, di corsa sul pavé.
La fuga del mattino che arriva praticamente in fondo, vista la qualità degli interpreti: Vanmarcke (2° lo scorso anno alla Gand-Wevelgem), Bonnet, Kuschysnki, Morkov, Hinault, Ben King e lo stesso O'Grady.
I sette fuggitivi - già abbandonati dall'australiano King - potevano vantare un vantaggio di 2'30" a 55 km dall'arrivo, con un quintetto (Gourov, Eechkout, Houle, Seubert e Serry) ad inseguirli e il gruppo trainato perlopiù dalla Garmin-Cervélo a tenere sotto controllo la situazione.
Poco prima del Taaienberg un problema al cambio costringeva Fabian Cancellara al cambio di bici: secondo inconveniente di giornata per lo svizzero, che già qualche chilometro prima era stato costretto al pit-stop da una foratura.
Vanmarcke intanto, in fuga, provava il primo allungo, ma O'Grady faceva buona guardia, mentre Klier e Hushovd - nel gruppo "buono" - davano una scossa che aveva i contorni un po' incerti di una tattica non molto chiara in casa Garmin.
È sul Paterberg (a 39 km dall'arrivo), però, che la situazione si infiamma: Vanmarcke pianta lo scatto buono e lascia sul posto i sei compagni d'avventura. Dietro Roelandts e Terpstra sono i più attivi in un gruppetto (con Jérôme, Larsson, Chainel, Haussler ed altri) che va a riprendere i primi cinque inseguitori dei battistrada, mentre ancora Hushovd - con Langeveld e Boom a fare da zavorre - era il più attivo nel gruppo dei migliori.
L'azione del campione del mondo non faceva altro che favorire l'azione di Cancellara, che - dapprima con Spilak, poi da solo - sul Kwaremont decide di fare il diavolo a quattro e rompere gli indugi. I primi ad essere ripresi sono Barbé, Ivanov, Gusev, Tankink e De Backer, poi lo stesso svizzero - con tutti gli altri a rimorchio - si porta su Kuschysnki, Van de Walle, Chainel, Tuft e Morkov, creando così un gran miscuglio nelle posizioni buone della corsa. L'unica cosa certa è che dietro i vari Hushovd, Boom, Nuyens e compagnia pedalante sono tagliati fuori dai giochi.
Vanmarcke ai meno 30 km continua la sua azione con 25" su Hinault, Roelandts, Terpstra, Larsson, Haussler, O'Grady, Jérôme e Bonnet e 34" sul gruppetto di Cancellara, col ricongiungimento che avviene lungo il Knokteberg, da un lato per merito di Terpstra - che va a riprendere Vanmarcke - dall'altro per merito di O'Grady, che si stacca quando vede la sagoma del campione del mondo a cronometro farsi più vicina e lo aiuta nel tratto di pianura successivo all'ultimo muro.
Terpstra, Roelandts, Haussler, Jérôme, Larsson e Vanmarcke per un attimo ci credono. Mancano poco più di 20 km ad Harelbeke e il gruppetto di O'Grady e Cancellara è a 21". L'australiano però fa un lavorone, La Katusha (che ha Gusev e Ivanov) non si tira indietro e dà una mano alla Leopard. Ai meno 18 i sei vengono ripresi, O'Grady si stacca e Tankink prova a sorprendere tutti scattando su una pista ciclabile. Un chilometro più in là il gruppo rallenta, O'Grady (eccezionale!) rientra e Tankink ci riprova.
Cancellara decide che è il momento di prendere la situazione in mano. E accelera. Tankink lo vede con la coda dell'occhio, prova a respirare ed accodarsi. Pare farcela, ma l'illusione dura poche decine di metri. Si rialza, ha i crampi, aspetta Haussler che prova il tutto per tutto. Intanto Cancellara è andato. 20 metri, 50, 100. Au revoir.
Sul Tiegemberg, ultimo muro di giornata, il vantaggio non può che aumentare. Da 15" a 31, che diventano 52 ai meno 9 km. Dietro è ancora Terpstra a provarci, con Haussler e Vanmarcke, mentre a Chainel si spegne la lampadina della riserva e tutti danno la sensazione di fare una gran fatica. Alla fine riusciranno in cinque a sganciarsi leggermente e giocarsi l'argento e il bronzo alle spalle dello splendente svizzero.
Vanmarcke - che rende la tattica della Garmin-Cervélo parecchio suicida - lancia la volata lunga, ma è stanco, Roelandts è anche piuttosto veloce e si prende la seconda piazza. Il belga meriterebbe almeno il podio, ma smette di pedalare a 20 metri dall'arrivo e Gusev lo beffa sulla linea del traguardo. Al quinto posto chiude Tankink, davanti a Bonnet, con Haussler a vincere la volata del secondo gruppetto su Hinault, O'Grady e Ivanov.
Domani la Gand-Wevelgem dovrebbe sorridere alle ruote veloci, ma il Cancellara visto oggi non può non farci tornare in mente quello del 2010, quello che vinse E3, Fiandre e Roubaix. Per adesso - questione di tempo? - siamo ad un terzo dell'opera.