Tour of Qatar 2011: Prove generali di grandi classiche - Boonen il più veloce, Benna è quarto
- Tour of Qatar 2011
- Leopard Trek 2011
- Quickstep Cycling Team 2011
- Team Garmin - Cervélo 2011
- Andreas Klier
- Bernhard Eisel
- Daniele Bennati
- Dominique Rollin
- Fabian Cancellara
- Gabriel Rasch
- Gert Steegmans
- Graeme Brown
- Heinrich Haussler
- Jeremy Hunt
- Johan Vansummeren
- Juan Antonio Flecha Giannoni
- Marcus Burghardt
- Mark Renshaw
- Nikolas Maes
- Roger Hammond
- Stuart O'Grady
- Tom Boonen
- Uomini
Se prendi diciotto uomini da classiche del Nord e li porti in mezzo al deserto del Qatar questi si adatteranno alle condizioni del luogo e faranno di tutto per ricreare quelle a loro più favorevoli. È così che, nella prima tappa in linea del Tour of Qatar, pianura e deserto, vince un belga - e che belga! - chiamato Tom Boonen. Quando sente soffiare il vento su questa sabbia il ragazzo di Mol diventa irrefrenabile, quasi fosse sul Grammont o sul Carrefour de l'Arbre. Fuga di diciotto uomini, vittoria numero venti per Boonen.
Lars Boom, altro uomo del Nord, che, per la gioia e la rabbia degli appassionati, ha fatto dell'esser un campione di ciclocross soltanto un vezzo, lascia la maglia di leader conquistata ieri, nel prologo, al belga della Quickstep. Per lui problemi di stomaco già stamane alla partenza da Dukhan. Vento forte, si parte a razzo, subito scatti e controscatti, alla ricerca della fuga buona. Ci provano in molti senza sfondare il muro dei 10" di vantaggio, quindi si resetta tutto. Una trentina di chilometri e fuoriescono 19 uomini. Tra questi c'è la maglia oro di Lars Boom. Non si vede nessuna nube nera all'orizzonte né pozzanghere di fango, non ci sono muri né strade in pavè. Eppure i fuggitivi sono tutti esperti frequentatori di strade e stradine belghe.
La Quickstep manda in avanti Maes, a fine tappa miglior giovane, a far da scorta ai ben più scafati Steegmans e Boonen mentre l'High Road è presente con Renshaw ed Eisel. La Leopard-Trek lancia Bennati, autore di un'ottima prova, con O’Grady e Cancellara. Spartacus è intenzionato a capitalizzare lo sforzo e prendersi la maglia di leader sfuggita ieri per soli 4". Tra i "nordisti" segnaliamo anche Hunt e Flecha del Team Sky, Klier, Haussler, Rasch, Hammond e Van Summeren in rappresentanza della Garmin-Cervélo e il tedesco della BMC, Burghardt. Il canadese della FDJ Dominique Rollin e Graeme Brown (Rabobank) stanno alla finestra. Dietro di loro la Katusha è la squadra che si danna l'anima più di tutte per recuperare terreno. Non ha inserito né Pozzato, né Paolini né nessun'altro nella fuga che sta ora prendendo più di un minuto di vantaggio. Niente da fare, davanti c'è collaborazione e non ci sarà spazio per un recupero degli inseguitori.
Al primo sprint intermedio Renshaw batte Boom ed il sempre attivo Bennati. Solitamente è abituato a lanciarle, le volate, il buon Mark. Lavora per il suo omonimo britannico che ieri è caduto malamente ed oggi, ancora non in gran forma, si ritrova nel secondo gruppo. Non c'è spazio oggi per Cavendish. Al km 73 il gruppo, tirato dai Katusha, si avvicina sensibilmente alla testa della corsa (restano 40" di vantaggio) ma in seimila metri quei mostri sacri là davanti si riprendono con gli interessi i secondi lasciati per strada. Arrivano così al km 79 con 2'20". L'accelerazione costa cara al leader della corsa.
I problemi di stomaco non permettono a Boom di tenere il ritmo degli altri. Si unirà al gruppo inseguitore ed arriverà al traguardo 5' dopo il vincitore. Al secondo sprint Steegmans sopravanza Renshaw ed Haussler. Il primo gruppo inseguitore ha inglobato Boom ed ha 2'45" di ritardo dai primi. Boonen, Cancellara, Flecha, Renshaw e gli altri "animali" da Nord iniziano ad immaginare una vittoria. Mai pensiero fu più realistico, perché davanti si rendono conto che arriverà la fuga.
Inevitabilmente inizia la fase di studio, qualche rallentamento ed accelerazione che spezza il gruppetto. Naturale che gli uomini veloci abbiano tutto l'interesse a concludere allo sprint, ma Klier non si mostra dello stesso avviso. Ai meno due piazza una fucilata che preoccupa non poco chi aveva già fatto i suoi conti, pianificando una volata o un anticipo di essa. Il tedesco della Garmin-Cervélo viene recuperato dal gruppo ed è allora che si mette a lavorare per Haussler. In casa Quickstep il piano A si chiama Tom Boonen. Ad Al Khor Corniche si arriva allo sprint, come previsto. Tom parte ai 250 metri, è davanti e lì resta, seguito da Haussler e Renshaw. Bennati, Brown e Flecha giungono dopo, con distacchi notevoli, levati letteralmente di ruota da Boonen. Van Summeren, l'ultimo appartenente al gruppo di testa, nel finale molla gli ormeggi e paga 39". Boom arriva a fine gara con 5'01", in un gruppo comprendente il nostro Pozzato, con Paolini che va a chiudere. Seguono distacchi di 12', 15', 18'.
Siamo in Qatar, laddove è solo vento, grattacieli e deserto. Era solo una delle prime gare della stagione, quindi un test più che una competizione per i più. Eppure a guardare la classifica sembra di essere al Velodromo di Roubaix, a rileggere quanto accaduto pare un Giro delle Fiandre.