Tour de Langkawi 2011: Shpilevsky sistema i fuggitivi - Intanto Monsalve rafforza la sua leadership
A furia di provarci, la fuga arrivò. E ad approfittarne è stato una vecchia conoscenza del ciclismo italiano il russo Boris Shpilevsky, che gli appassionati più attenti ricorderanno per la sua militanza da dilettante nella Sammarinese-Gruppo Lupi (con un Giro del Friuli dominato) e nella Kio-Ene e nella Preti Mangimi nei primi anni da professionista.
Le prime due ore di corsa sono state percorse ad andatura fortissima, per il ritmo sostenuto imposto dall'Azad University e dalla MTN che avevano interesse a giocarsi gli abbuoni ai traguardi volanti poiché i loro leader Emami e Van Niekerk possono ancora ambire a scalzare Sella dal gradino più basso del podio. Per non saper né leggere e né scrivere, Monsalve ha approfittato della situazione e si è imposto al primo sprint intermedio, allungando ancora sull'ex-leader Niño Corredor, ora staccato di 5". Bravo anche Guardini a prendersi tre punti per la speciale classifica della maglia blu, mentre Van Niekerk riusciva a raccattere un secondo. Stesso copione per la preparazione del secondo sprint, posto dopo circa sessanta chilometri dalla partenza ma qui è il solo Emami a racimolare due secondi. A conti fatti, entrambi si portano ad un solo secondo dal terzo gradino del podio virtuale, occupato momentaneamente dallo scalatore vicentino della Androni Giocattoli.
Dopo questo estenuante tira e molla, a circa 40 km dal traguardo, prende il via l'azione giusta. A promuoverla una decina di atleti, tra cui il nostro Lombardi e il vincitore di ieri Förster che invece oggi ha deciso di anticipare i tempi. La presenza del portoghese Mendes della CCC Polsat, in classifica staccato di meno di due minuti, non ha permesso al gruppo di rilassarsi definitivamente. La Androni in modo particolare, coadiuvata a tratti dalla LeTua di Niño, ha cercato di tenere il vantaggio del gruppo di testa sempre al di sotto del minuto, mentre, a conti fatti, le squadre dei velocisti erano tutte ben rappresentate - meno quella di Manan, se vogliamo - nel gruppo di testa dai vari De Kort (Skil), Miyazawa (Farnese), lo stesso Mendes (CCC) e da due sprinter in prima persona come il già citato Förster e Shpilevsky. Le condizioni favorevoli c'erano dunque tutte e negli ultimi 7-8 chilometri si è scatenata la battaglia per il successo parziale. Il più convinto è stato il russo Shpilevsky con un allungo ai meno tre, con Mendes a ruota per qualche centinaio di metri, poi scaricato su uno strappetto. Pancia a terra il russo ha subito fatto il vuoto e seppur con il vento in faccia è riuscito a raggiungere il traguardo, anticipando di 2" il ritorno di Quémenéur e di 5" la volata che temeva di più, quella di Förster. Il gruppo, regolato da Rogers, sprinta per l'undicesima piazza e varca la linea d'arrivo con 26" di ritardo dal vincitore.
Lombardi, quinto, è un po' rammaricato per l'occasione perduta: «Negli ultimi chilometri ho curato in maniera particolare la ruota di Förster che secondo me poteva essere l'uomo da battere oggi, ma Shpilevsky si è dimostrato fortissimo e ci ha anticipati tutti. A conti fatti, da neoprofessionista alla prima esperienza potrei accontentarmi di questo piazzamento onorevole, ma alla prima occasione state certi che ci riproverò».