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Mondiali Ciclocross 2011: Troppo Stybar per chiunque - Il ceco si conferma iridato su Nys e Pauwels

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Zdenek Stybar raggiante con la sua nuova maglia iridata del ciclocross © BettiniphotoDue titoli iridati consecutivi li aveva vinti tra gli Under 23 nel 2005 e nel 2006, adesso due Mondiali consecutivi li ha vinti anche nella massima categoria: a Sankt Wendel (dove si corse già nel 2005) il ceco Zdenek Stybar è tornato quel mostro praticamente imbattibile di inizio stagione ed è riuscito a bissare il titolo conquistato un anno fa a Tabor; per questo ragazzo nato l'11 dicembre 1985 a Plana il numero di podi complessivo tra tutte le rassegne iridate è salito a otto: due bronzi da junior (2002-3), le due vittorie già citate tra gli Under 23, due secondi posti tra gli élite (2008-9) e quindi questa splendida doppietta che, tra i corridori ancora in attività, è riuscita solo a Bart Wellens.

Probabilmente con il senno di poi Stybar potrebbe anche benedire quella fastidiosa tendinite che gli ha fatto perdere probabilmente la Coppa del Mondo e molte altre gare: già nel mese di novembre, dopo aver vinto otto delle prime nove gare disputate, era stato costretto a rallentare il ritmo e a dicembre la situazione è peggiorata ancora costringendolo ad uno stop di quasi un mese. In questo periodo Zdenek ha potuto curarsi con calma e soprattutto ha risparmiato molte energie rispetto ai suoi rivali: al rientro, non essendo più in lotta per la Coppa del Mondo, s'è pure potuto permettere il lusso di saltare la penultima prova in terra di Francia (nonostante diverse polemiche, va detto) per rimanere al caldo di Maiorca ad allenarsi. Ed alla fine eccolo qui: fin dai primi giri s'è messo davanti ad imporre il proprio ritmo e gli sono bastati prima un paio di allunghi, poi uno scatto secco nel corso del settimo giro, per fare il vuoto.

La prossima sfida di Stybar è già bella pronta e si chiama Quick Step: a 25 anni, dopo aver vinto quasi tutto sugli sterrati del ciclocross, vuole misurarsi anche su strada ma, come ci tiene a ribadire anche nelle interviste del dopocorsa, non abbandonerà la disciplina che lo ha lanciato: certo, dal prossimo anno forse diventerà più impegnativo coniugare un'intera stagione del ciclocross con un'attività intensa anche su strada, in particolar modo se vorrà testarsi nelle classiche come il Giro delle Fiandre o la Parigi-Roubaix. La sfida affascinante, però, è proprio questa, vedere come si comporterà questo ragazzo sperando che non segua la stessa strada di Lars Boom.

Fin dalle prime pedalate Stybar s'è messo nelle prime posizioni con alle spalle un gruppo compatto di ben sei belgi determinati a non lasciargli spazio: l'unico che mancava era il grande favorito Niels Albert che pure, per i suoi standard, non era partito malissimo e s'era collocato attorno alla decima posizione. Il secondo giro, però, è fatale per Albert che scompare di colpo dalle prime posizioni: una foratura nel punto peggiore l'ha fatto scivolare indietro e con la ruota è andato a terra anche il morale perché quando è riuscito a cambiare bici i secondi da recuperare erano decisamente troppi anche per lui; bravo comunque a terminare la gara, nonostante tutto, 24° a 4'28" di ritardo.

La prima selezione è avvenuta nel corso della terza tornata: è stato sempre Stybar a forzare e a portarsi appresso Nys e Walsleben con il terzetto di Pauwels, Vantornout ed il nostro Fontana che si riporterà sotto a metà del quarto giro. Il nostro azzurro è stato protagonista di una prova davvero gagliarda e, forse spinto dall'euforia del momento, in alcuni tratti s'è messo lui stesso a tirare il gruppo di testa spendendo qualche energia più del dovuto: proprio dopo una sua tirata Stybar e Nys hanno forzato il ritmo e Marco Aurelio ha perso contatto da migliori; si era nel corso del quinto degli undici giri previsti e dopo un'occhiata tra Pauwels e Vantornout s'è capito che i giochi per le prime due posizioni erano fatti e che dietro si sarebbe lottato solo per il bronzo. In questa fase di studio il nostro Fontana è stato di nuovo bravissimo a farsi sotto e a tornare in gioco per la medaglia.

Come già detto, nel corso del settimo giro, a tre tornate e mezza dalla conclusione, c'è stato l'attacco che ha deciso la gara. Stybar è rientrato ai box per cambiare la bicicletta ma sulla lunga scalinata Nys ha deciso di non approfittarne; appena i due sono ritornati in sella, è arrivato lo scatto secco del ceco e da lì in poi è stata una lunga cavalcata solitaria con il distacco tra i due che s'è stabilizzato intorno ai 20". Nella battaglia per la terza posizione, invece, gli ultimi tre giri sono stati un grande spettacolo: il primo a provarci è stato Vantornout, poi un allungo di Walsleben e Pauwels ha fatto staccare, stavolta definitivamente, Fontana e lo stesso tedesco ci ha riprovato all'inizio del 10° giro. Nel frattempo da dietro era iniziata la clamorosa rimonta di Francis Mourey: ai meno due giri il francese aveva un ritardo di 34" dal terzo posto,divario completamente annullato nel corso di neanche un giro e mezzo facendo registrare anche dei parziali inferiori a quelli di uno scatenatissimo Stybar. Alla fine al transalpino è scappato solo Pauwels, che nel finale ha potuto sfruttare anche la presenza di un compagno di nazionale e s'è andato a prendere un podio meritato per quanto visto in stagione.

Marco Aurelio Fontana ha chiuso in settima posizione riuscendo a salvarsi e a non andare in crisi nel finale: il risultato è buono, con una condotta di gara un poco più difensiva, forse, poteva anche essere migliore ma dobbiamo fare a Fontana dei grossi complimenti per averci provato fino in fondo senza mai mollare. Un po' sfortunata invece la gara di Cristian Cominelli che termina 31° ma che rimasto intruppato in una caduta poche centinaia di metri dopo il via: lui non è finito a terra ma l'inseguimento con il gruppone che se ne andava non deve essere stato affatto facile.

Sebastiano Cipriani

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