Tour de San Luis 2011: Sul Mirador del Sol spunta Messineo - Fuga in porto. Tondo allunga in classifica
- Tour de San Luis 2011
- Liquigas - Cannondale 2011
- Movistar Team 2011
- Adrian Palomares Villaplana
- Alexander Wetterhall
- Cristiano Salerno
- Eros Capecchi
- Fortunato Baliani
- Ivan Basso
- Jorge Alberto Giacinti
- José Rodolfo Serpa Pérez
- Juan Mauricio Soler Hernández
- Leandro Carlos Messineo
- Luis Mansilla
- Marco Arriagada
- Xavier Tondo Volpini
- Uomini
Tutto ci aspettavamo, dalla quinta tappa del Tour de San Luis, meno che finisse con una fuga in porto. E invece ci siamo dovuti ricredere, in primo luogo per la grande abnegazione di 13 attaccanti che sono arrivati ai piedi della salita conclusiva, al Mirador del Sol, con ancora un paio di minuti di margine; e in secondo luogo per il fatto che la Movistar del leader Xavier Tondo non si è certo dannata per chiudere a tutti i costi sulla fuga, in fondo non valeva la pena rischiare di concedere agli inseguitori in classifica (Serpa su tutti) la possibilità di raggranellare qualche abbuono, pochi secondi sì (10 per il primo posto, 6 per il secondo, 4 per il terzo), ma di alto valore in una corsa che si sta decidendo per un mezzo minuto (ora abbondante) tra il primo e il secondo della generale.
Naturalmente sin dalle prime rampe del Mirador del Sol, il drappello dei 13 si è disintegrato, ma va anche detto che non è stata priva di un bel pathos la scalata, durante la quale le speranze degli inseguitori di rientrare sui primi della fuga sono scemate chilometro dopo chilometro. Ai 3 dalla vetta era ormai chiaro che non ci sarebbe stato il ricongiungimento: tra i migliori di giornata c'era anche un italiano, Cristiano Salerno, quasi 26enne che da quest'anno corre in maglia Liquigas: ma nulla ha potuto, il ligure, di fronte all'esperienza di Leandro Carlos Messineo (31enne, primo argentino ad alzare le braccia nell'edizione 2011 della corsa di casa), unita al fatto che il corridore sudamericano conoscesse bene la salita (e ciò gli ha senz'altro permesso di gestirsi al meglio).
L'argentino si è involato lì davanti mentre nel gruppo Serpa (secondo nella generale) provava a punzecchiare senza esito Tondo; diverso l'impatto dell'azione di Marco Arriagada, invece, visto che il cileno ci è riuscito, a fare il vuoto, anche se su un terreno del genere (una salita non facilissima ma certo non tosta come certe nostre conoscenze...) il massimo che il buon Marco è riuscito a fare è stato di guadagnare poco più di 20" sul leader della generale; il che gli torna comunque buono, visto che in classifica ha guadagnato una posizione, scavalcando Jorge Giacinti (che in realtà è saltato, e quindi sarebbe stato superato ugualmente), ma soprattutto si è portato immediatamente a ridosso di Serpa secondo (37" di ritardo da Tondo contro 34).
Arriagada è stato il primo tra gli uomini di classifica a tagliare il traguardo, solo in quinta posizione. Prima di lui Messineo, il comunque bravo Salerno (secondo a 22" dal vincitore), e poi lo spagnolo Palomares e lo svedese Wetterhall. Sesto si è piazzato Luis Mansilla (anche lui era in fuga, e ha fatto incetta di traguardi volanti. Comunque il cileno è anche in classifica, settimo a 3'30" dal primo posto).
Quindi i big: malgrado gli attacchi di Serpa, Tondo è stato addirittura in grado di guadagnare qualche secondino in contropiede nel finale. Per il catalano, scortato per tutta la salita dal compagno Soler (che è fuori classifica per la sua solita caduta di inizio giro, ma appare in discreta crescita), parliamo di appena 4" presi a Serpa: non tanto, ma il fatto di aver superato indenne questa tappa insidiosa (allungando pure un po' in graduatoria) lo mette in condizione di godersi appieno la sua serata argentina.
Gli italiani: detto di Salerno, detto che Basso continua - secondo programmi - a non pervenire (54esimo di tappa, 32esimo in classifica), abbiamo pur sempre un Capecchi quarto della generale: l'umbro oggi si è difeso, perdendo 24" da Tondo ma guadagnando anche lui una posizione (anche lui ringrazia l'imbarcata di Giacinti). Fortunato Baliani, tagliato il traguardo subito dopo il suo corregionale Eros, è il nostro secondo uomo nella top ten (decimo a 3'54" dal capitano della Movistar).
Domani si sale ancora, con due colli di prima categoria che punteggiano il profilo altimetrico della Estancia Grande-La Carolina: il primo e più facile (Alto de Nogoli) ha la vetta al km 60 (dei 193 totali), e risulterà quindi parecchio ininfluente. Il Cerro El Camago, invece, coi suoi 10 km di scalata e la cima a 17 chilometri e mezzo dall'arrivo, farà male a qualcuno. Anche perché dal Gpm a La Carolina non c'è discesa (se non per brevi tratti), ma un falsopiano con diversi punti che risulteranno indigesti. La sensazione, comunque, è che se Tondo è passato indenne oggi, potrà riuscirci pure domani.