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Un azzardo?: Contador vuole i tre grandi giri - Nel 2011, sempre se non verrà squalificato | Cicloweb

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Un azzardo?: Contador vuole i tre grandi giri - Nel 2011, sempre se non verrà squalificato

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Alberto Contador impegnato col windsurf nel ritiro Saxo Bank a Fuerteventura © team-saxobank.com - Tim De WaeleAlberto Contador non si arrende, anzi rilancia alla grande. Tenuto ancora sotto scacco dalle istituzioni ciclistiche in seguito all'ormai celebre caso del clenbuterolo, il madrileno sta comunque preparando la nuova stagione, iniziata per lui al caldo delle Canarie, dove con la sua nuova squadra, la Saxo Bank, ha partecipato al primo ritiro, quello dedicato al "team building", tra sedute di surf e kitesurf, bagni al mare, prime pedalate, e presa di confidenza coi nuovi compagni e il nuovo staff.

Per Bjarne Riis, abituato a tali pratiche (per le quali è stato un innovatore, nel ciclismo), si è passati dai boschi dell'orienteering (sin dai tempi di Basso in CSC) al sole e al vento dell'arcipelago più amato dai corridori: quel che rimane invariato è il tentativo di trovare il celebre amalgama tra tutte le componenti della squadra. Un tentativo che potrà sembrare addirittura un po' bizzarro, nella situazione in cui la Saxo Bank 2011 si trova: ovvero quella di non sapere ancora se potrà realmente fare affidamento sul suo capitano.

E qui torniamo a Contador: la federciclismo spagnola sta ancora esaminando il suo caso, e studiando tutti gli incartamenti presentati dalla difesa del corridore; quelli, per intenderci, in cui si comproverebbe l'alta probabilità che quel clenbuterolo sia finito nell'organismo di Alberto provenendo da carne contaminata. E se sarà vero che in dubio pro reo, il vincitore di 3 Tour, un Giro e una Vuelta, potrà tranquillamente essere al via della stagione 2011.

Ma la possibilità che una squalifica, anche breve, giunga a guastare l'umore di Contador, è sempre ben presente: con una scelta "politica", le istituzioni potrebbero optare per una sospensione giuridica ma non di fatto: come? Affibbiando al corridore uno stop dai 6 ai 9 mesi, ma scontati a partire dal momento della positività: ciò comporterebbe la perdita del Tour 2010, ma permetterebbe a Contador di non perdere troppi giorni di gara nel 2011, e di perseguire il suo progetto, espresso ai taccuini dell'Équipe, che lì a Fuerteventura ha sentito lo spagnolo e ne ha raccolto speranze e timori.

La cosa che emerge tra le dichiarazioni di Alberto è clamorosa, tecnicamente parlando: il corridore avrebbe in animo di partecipare, nel 2011, a tutti e tre i grandi giri. Ma con l'obiettivo di vincerli! Un'impresa forse folle (ma lo si diceva anche dell'accoppiata Giro-Tour, prima che Coppi dimostrasse che non era impossibile), un'impresa che sarebbe comunque senza precedenti, «anche perché in passato Vuelta e Giro erano praticamente sovrapposti», dice Contador, il quale ha trovato in Riis una buona sponda per le proprie ambizioni.

Un Riis che si dice certo dell'assoluzione del suo nuovo capitano, e che aggiunge che «se anche dovesse arrivare una squalifica, ciò non vorrebbe dire che Alberto è colpevole. Il corridore, da parte sua, è fiducioso, ma prospetta, in caso di squalifica, il ritiro dal ciclismo pedalato. Ma ben sappiamo che queste son cose che si dicono, e anche se sarà fermato, Contador tornerà. Tantopiù ora che ha in testa il progetto del triplete, tantopiù che è ancora giovane, tantopiù che Riis ormai lo considera «parte integrante della squadra», tantopiù che se anche non dovesse mai partire la collaborazione tra l'atleta e la Saxo Bank, al termine dell'eventuale stop Alberto avrebbe comunque sempre alla porta una fila di team manager desiderosi di ingaggiarlo.

Marco Grassi

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