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L'intervista: Ieri, Hoy e domani - Sir Chris e il suo futuro

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Chris Hoy, campione britannico della pista © lizayacob.blogspot.comA quasi 35 anni sir Chris Hoy è veramente uno dei signori della pista. Scozzese, da praticamente un decennio raccoglie successi su successi, potendo vantare nel palmarès 4 titoli olimpici (di cui 3 individuali) e innumerevoli titoli mondiali; il chilometro, il keirin e la velocità (a squadre) sono le sue specialità, e anche nella Coppa del Mondo 2010-2011 Hoy si presenta come uno dei fari del movimento.

Lei ha saltato la prova di Coppa del Mondo di Melbourne negli ultimi anni. Perché è importante la sua presenza quest'anno?
«Noi stiamo cercando di ottenere più punti possibili in questa stagione per mettere al sicuro il prima possibile la qualificazione olimpica a Londra 2012. Questo significa che io prenderò parte alle prove di Coppa del Mondo di Melbourne, Cali e Manchester, oltre ovviamente ai Mondiali in Olanda. Il modo più semplice per ottenere dei posti per la Gran Bretagna in tutte e tre le discipline della velocità è attraverso la gara a squadre che assegna automaticamente anche un posto per lo Sprint ed il Keirin».

Chi vede come principale rivale a Melbourne e in tutto il cammino verso Londra 2012?
«Io tendo a non preoccuparmi molto dei miei rivali, è un esercizio inutile e porta via molte energie. Io cerco di concentrarmi sulle cose che sono sotto il mio controllo, come ad esempio allenarsi al massimo in ogni sessione, cercare di stare lontano dagli infortuni e raggiungere il picco di forma al momento giusto della stagione. Arrivo a Melbourne in buone condizioni di forma, di recente ho fatto 9"99 sui 200 metri, ma in ogni gara può accadere di tutto (come ho scoperto in Polonia!) e ci sarà di sicuro una gran campo di partenti tra gli australiani e gli altri europei. So che dovrò essere al massimo per salire sul gradino più alto del podio».

L'eliminazione anticipata agli Europei ha aumentato l'importanza di questa prima prova di Coppa del Mondo nella strada verso la qualificazione olimpica?
«No, non particolarmente. Il nostro processo per ottenere la qualificazione è incentrato quasi tutto sulla Velocità a Squadre, quindi le prestazioni individuali non sono molto importanti per dare alla Gran Bretagna dei posti sicuri. Ovviamente dal punto di vista personale mi sarebbe piaciuto vincere gli Europei ma la ragione di quella sconfitta è stata un errore di valutazione e non una mancanza di forma. A cali proverò a rifarmi ma prima devo pensare al Keirin e alla prova a squadre di Melbourne».

Con un solo posto disponibile per nazione nella Velocità e nel Keirin a Londra 2012, sente più pressione da Jason Kenny piuttosto che dai corridori di altre nazioni?
«L'ho già detto, io cerco di far sì che le prestazioni degli altri corridori non mi influenzino negativamente o mi mettano pressioni. E tra l'altro non c'è solo Jason Kenny che va molto forte ma anche Matt Crampton, Dave Daniell, Ross Edgar e altri quindi c'è sempre una bella lotta per il posto in squadra. Tuttavia mi piace, perché in questo modo di crea un ambiente molto competitivo anche negli allenamenti e questo ci spinge a migliorarci e a dare sempre il massimo. È sempre stato così; ricordo qualche anno fa quando correvo il chilometro con Jason Queally, Craig MacLean e Jamie Staff come compagni e rivali. A fine giornata vuoi che i tuoi compagni vadano forte quanto te per averli accanto nella Velocità a Suadre»..

Psicologicamente quanto sono importanti le vittorie in Coppa del Mondo contro i suoi rivali?
«Una vittoria serve sempre per alzare la fiducia e la sicurezza, io sono un grande sostenitore del fatto che il morale ha una grande influenza nelle prestazioni di un atleta. In ogni caso, però, le vittorie a metà stagione possono trarre in inganno perché i corridori hanno un approccio differente alle gare. Ad esempio ci sono corridori che potrebbero puntare molto su una prova specifica di Coppa del Mondo mentre altri preferiscono usare le gare solo come allenamenti. A volte capita che in Coppa del Mondo batti un avversario che poi a marzo si rivela essere molto più ostico: per questo io non mi fido molto dei risultati della Coppa del Mondo. Per me queste gare sono soprattutto un test per vedere a che punto sono con la condizione e le mie aspettative sono sempre legate a questo».

Questa potrebbe di Melbourne essere l'occasione per la sfida con gli australiani che non c'è stata ai Giochi del Commonwealth?
«Non proprio, per me i Giochi del Commonwealth sono un un evento eccezionale e unico che si verifica solo una volta ogni quattro anni e non si posso replicare. Mi è dispiaciuto veramente non poter essere a Delhi per difendere i colori della Scozia, ma l'ho accettato. Mi è sembrato che gli Aussie siamo stati veramente forti lì e sicuramente è un periodo in cui stanno tutti molto bene: me li aspetto molto forti a Melbourne e anche nelle gare successive ma io non vedo l'ora di sfidarli e penso che tutto il team britannico sarà altrettanto forte e determinato».

La Redazione

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