Doping al Tour?: Clenbuterolo, Contador positivo - Alberto si difende: «Fu un'intossicazione alimentare»
Versione stampabileSe la notizia sarà confermata, non sarà certo la migliore dell'anno. O meglio, la notizia è confermata: siamo in attesa di capirne la gravità. Di cosa? Semplice: della positività del numero uno del ciclismo mondiale, Alberto Contador, che dal 24 agosto scorso si porta addosso un macigno morale: com'è potuto succedere?
Questa domanda se la sarà posta, il madrileno, in queste settimane. E sa che se non dimostra l'esistenza di una risposta decente, rischia di perdere il Tour che ha vinto quest'anno. Lo rischia perché tale positività risale proprio al Tour, al 21 luglio, giorno di riposo pre-Tourmalet.
La sostanza è il clenbuterolo, ma la concentrazione nelle urine del campione spagnolo è talmente piccola da far pensare a una ragione diversa dal doping, per spiegare la sua presenza nell'organismo di Contador. La tesi battuta dal corridore e dalla difesa è che Alberto sia stato vittima di una contaminazione alimentare, e tale tesi pare riscuotere del credito presso UCI e WADA. Tant'è vero che i guanti bianchi usati con lo spagnolo (la notizia esce ad oltre un mese dal risultato del test, che a sua volta era arrivato a oltre un mese dal controllo incriminato) non sono stati indossati troppe volte in passato (sono stati molti i corridori testati positivi praticamente in tempo reale, e cacciati con ignominia, quando non con manette...).
Fatto sta che Contador, che oggi terrà una conferenza stampa per chiarire la sua posizione, è comunque sospeso, come da regolamento (anche le controanalisi sono risultate positive); gli esperti delle parti (sia del corridore che degli enti controllori) sono all'opera per trovare una soluzione al caso, una risposta scientifica che salvi capra e cavoli. Di sicuro, l'UCI rischia di essere stata presa in contropiede da questa vicenda, e per ora evita commenti, in attesa di sviluppi.