Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Fignon - Il ricordo: Pucinskaite: «Caro Laurent...» - Lettera su una sconfitta

Versione stampabile

Fignon in azione nella crono di Parigi - foto da Claudiocaprara.it13 luglio 2003

"Dài, che nessuno te la toglie!", pacche sulla spalla da destra e da sinistra, "sappi che ti aspettiamo sulla linea del traguardo per festeggiare!".
Beati voi che siete così sicuri, replica la voce dei miei pensieri ma viene ancora bruscamente interrotta, "la maglia ti darà la carica, succede sempre così", "non deluderci, ricordati che sei una campionessa che ha saputo difendere la maglia gialla al Tour dal primo all'ultimo giorno, perché sai reggere le pressioni", "farai una grande crono, ne sono convinto!"

E ora vai... Riscaldamento, concentrazione, posizione... Dai tutto. Come sempre. Non pensare a niente, solo a fare la crono della vita, certe occasioni potrebbero non ripresentarsi più. O tutto o niente, è una sfida, accettala senza tremori. Questa rosa non puoi, non devi farla sfuggire.
Partenza, cuore in gola, disperata voglia di trovare il ritmo, la cadenza giusta, dare di più, devi, puoi farcela, ce la fai! Non puoi fallire, non puoi fallire, credici, credici, a tutta!

Risultato? Diciassette secondi di troppo e... incredulità, rabbia, lacrime di frustrazione che scendono libere ininterrottamente e... vergogna, senso di vuoto.
Quattro quarti, due terzi ed ecco il secondo, ottimo! Campionessa hai fallito, è la solita vocina interna, impietosa e brutalmente veritiera a bastonarmi. Vorrei morire, fuggire, scomparire, addormentarmi e risvegliarmi tra cent'anni, vorrei trasformarmi in un uccello, staccarmi dalla terra e volare via... magari potessi! Vedo sparire alcuni dei "pronti a festeggiare", vedo che qualcuno manco mi guarda più in faccia...
Lentamente salgo sul palco, faccio i complimenti a Nicole Brändli mentre indossa la rosa e apre lo spumante, mi sforzo di sorridere ai fotografi, rilascio interviste. Butto giù l'abbondante dose di "condoglianze" degli organizzatori, degli addetti ai lavori, dei direttori sportivi...
Poi scendo, raggiungo le mie compagne e... sguardi lunghi, volti stanchi e delusi. Hanno tirato tanto per difendere questa maglia. Sto per dir loro qualcosa ma le parole restano dentro, incastrate in profondità: meglio così, non serve parlare, un "mi dispiace" non renderebbe, uno "scusate" non spiega niente, un "grazie" non serve.

Serviva la tua maglia rosa, proprio quella maglia che non ti appartiene più. Solita voce scomoda, che picchia invece di accarezzare. E non accetta mai le scuse, perché risponde solo a se stessa. Mi sembra di assistere al mio funerale...

 

6 agosto 2003

Caro Laurent Fignon, ascoltami... Ho perso un Giro d'Italia, l'ho perso all'ultima crono, da allora i giorni che scorrono li vivo con un piombo incastrato dentro e non so come digerirli, è più forte di me. Un paio d'anni fa ho perso un mondiale al fotofinish ma ho patito meno... Forse perché una maglia iridata  l'avevo già in tasca, così come quella gialla.

Il Giro mi mancava.... Il Giro mi è sempre sfuggito, mi ha sempre preso in giro, si è sempre divertito come un pazzo con me, mentre io continuavo a insistere (per quasi 10 anni) conservando disperatamente quelle quarte e terze piazze conclusive... La maglia rosa non era più un obiettivo, un sogno, era diventata il senso di esistere nel ciclismo per me, un'ossessione, un peso, l' incubo peggiore...

Lei, la maglia rosa era già mia, la indossavo da sei giorni, giorni tesi, lenti a passare, giorni di esaurimento vero e proprio. In attesa di quella maledetta ultima crono di Venezia. Sapevo bene che un misero secondino che separava me e Brändli è nulla, ma ci ho creduto fino alla fine. Dovevo farcela stavolta, potevo farcela. Non avevo scuse: entrambe avevamo ruote lenticolari, biciclette da crono, materiale al top.

Edita Pucinskaite accanto alla maglia rosa di Nicole Brändli, sul podio finale del Giro d'Italia 2003 - Foto Davide TricaricoMa a quanto pare non è sempre sufficiente crederci e dare tutto! Il destino mi aveva messo alla prova, dandomi una grossa possibilità e io non l'avevo saputa sfruttare, la delusione mi sta mangiando viva, mi succhia le energie, mi impedisce di pedalare, mi sveglio e divento una prigioniera dei miei pensieri, insistenti come un tormento, logoranti, dannosi...  Poi esco in bici e ho due gambe che non spingono, non tirano, non si collegano con la centralina.

Hai provato anche tu queste sensazioni? Da quasi un mese che continuo a ripetermi: "Basta, da oggi non ci devi pensare più! È solo e soltanto una corsa! Chissenefrega di questa maglia rosa, hai fatto il massimo, metti il punto e prosegui in pace. La stagione non è finita. La carriera non è finita. Ma ti vuoi svegliare?!?" Il dramma che questo autoinganno non funziona, quella crono riemerge in maniera prepotente costringendomi a pensare dove ho sbagliato e quanto avrei potuto guadagnare se fossi stata più coperta e meno dispendiosa nei giorni precedenti. Forse non so più perdere? O forse per me questa non è più una semplice sconfitta ciclistica? Riuscirò a riprendermi?

E la gente che incontro, con il solito ritornello, "ma mi spieghi come hai fatto a perdere? Eri avvantaggiata in classifica, avevi la maglia addosso, partivi ultima e avevi i riferimenti, giuro che avevo scommesso su di te!" E poi aggiungono "hai perso come Laurent Fignon, clamorosamente, all'ultima crono e per pochi secondi". Ogni giorno qualcuno mi parla di te, mi affianca alle tue sconfitte ma, figuratevi, è un onore per me un simile paragone, essere accostata (pur nella sconfitta, ma dignitosa) al grandissimo Fignon.

Eppure se mai esiste una sola persona con la quale mi piacerebbe aprirmi, sfogarmi, condividere questo peso, questa persona sei tu. Perché sarà vero, vivo, vinco e perdo nel mio piccolo mondo che non ha tanti proiettori puntati addosso, ma il senso di vuoto che mi ha lasciato questo Giro perso è totale. E ancora... io credo di sapere come ti sei sentito, anzi, direi che so esattamente quello che hai provato e non so perché ma mi piacerebbe incontrarti per potertelo dire. E poi chiederei un tuo consiglio, se mai un consiglio esiste in questi momenti... Ti domanderei da dove partire per archiviare questo Giro al più presto, come uscire da questo pozzo di acqua stagnante, perché lo so, lo sento, affogo se ci rimango ancora per un po'. E se la cicatrice rimarrà, potrà mai essere anestetizzata del tutto nel tempo?

So bene che difficilmente accadrà...ma vorrei semplicemente incontrarti, magari prendere un caffè insieme. E non ripetere che sei stato l'autore di appassionanti sfide, che hai commosso, hai fatto piangere la gente che ti adorava e ti adora, questo lo sai già, vorrei solo raccontarti il mio dramma, tanto simile ai tuoi due grandi giri persi alcuni anni fa... Assurdo, ma a volte la consapevolezza di non essere soli al mondo permette di sentirsi meglio, funziona come antidolorifico. Non so perché, ma mi sembra che una chiacchierata con te mi permetterebbe di ritornare a lottare per la prossima maglia, ancor più convinta e più cattiva di prima. A dire la verità mi sento più leggera solo per averti scritto questa lettera nelle pagine del mio diario e per aver immaginato di avertela inviata...

 

P. S. La lettera a Fignon, anche se mai inviata, l'ho scritta realmente. Mi è servita per togliermi il peso della sconfitta, autoinvitandomi a reagire. Destino ha voluto che nel Giro 2006 (concluso in cima al Ghisallo) io abbia strappato la maglia rosa all'ultima tappa proprio alla mia carnefice del 2003, a Nicole Brändli.

Edita Pucinskaite

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano